L'Apocalisse commentata da Don Dolindo Ruotolo

Il ruolo di Maria, Donna vestita di Sole, negli Ultimi Tempi

 

 

CAPITOLO XII

 

La donna vestita di sole coronata di dodici stelle, e con la luna sotto i piedi.

[...] La medaglia miracolosa, Lourdes, Fatima, hanno mostrato alle anime il grande portento di Dio, Maria SS. Immacolata, la donna vestita di sole e coronata di stelle per eccellenza. Il giorno di Dio si avanza a grandi passi, ma l’aurora di questo giorno mentre ha zone di luce, ha anche zone di caligine e di tenebre, come le ha l’aurora del giorno terreno.

Non possiamo perciò terminare questo capitolo senza fermarci a considerare almeno per poco Maria SS., grande portento di Dio, e donna vestita di sole e coronata di stelle. Non credi tu dice S. Bernardo, che Maria è la donna vestita di sole? Essa è vestita di sole perché penetrò l’abisso profondissimo della divina Sapienza oltre ogni immaginazione. I profeti furono semplicemente purificati nelle loro labbra dal fuoco celeste, ma Maria meritò di esserne da ogni parte avvolta e come chiusa. Essa è un grande portento, perché, come dice S. Bonaventura, Essa è colei, più grande della quale Dio non avrebbe potuto creare. Avrebbe potuto fare un mondo più grande, un cielo più grande, ma non avrebbe potuto fare una madre più grande della Madre di Dio. È questa maternità divina che la riveste di sole, e perciò S. Bernardo rivolto alla Vergine SS. esclama: In te rimane Gesù Cristo che è sole, e tu in Lui. Tu lo rivesti e sei vestita da Lui. Lo rivesti della sostanza della carne, ed Egli ti veste della gloria della sua maestà. Riveste il sole con la nube e tu stessa sei vestita dal sole.

Maria SS. ha sotto i piedi la luna perché è dominatrice dei tempi, e tutte le età la chiamano beata; è coronata di stelle perché rifulge delle grazie degli Angeli, degli Apostoli e dei Santi in altissimo grado, ed è tutta illuminata dai suoi incomparabili privilegi e dalle sue virtù. Rifulgono in Lei la fede, la speranza, la carità, la religione, l’umiltà, la verginità, la fortezza, la povertà, la carità fraterna, l’obbedienza, la misericordia e la modestia, ed Essa rifulge, come dice S. Bernardo nella sua concezione immacolata, nell’angelico saluto, nella infusione dello Spirito Santo, nella divina maternità, nella incomparabile verginità, nella fecondità senza corruzione, nella gravidanza divina senza gravame alcuno, nel parto senza dolore, nel pudore dolcissimo, nell’umiltà devotissima, nella grandezza della fede, nel martirio del cuore.

Maria SS. è la madre della Chiesa, e genera continuamente i figli della grazia, il Corpo mistico di Gesù Cristo, come ne generò il Corpo reale. Essa è quindi la donna vestita di sole che si travaglia per dare alla luce i figli di Dio, e che combatte contro il dragone infernale perché sia tutelata la loro vita soprannaturale. Essa sostiene la Chiesa nei suoi combattimenti più aspri, e si leva trionfante nel cielo con fulgori di gloria novella, ogni volta che dall’inferno si levano contro la Chiesa novelle insidie. Il suo travaglio non è dolore di parto materiale ma è sollecitudine materna, amorosissima, per la quale essa diventa quasi novellamente pellegrina sulla terra, discende a noi, si mostra nel cielo della Chiesa nei fulgori della sua immacolata grandezza, e porta una novella vita alle anime disorientate, generando novellamente quasi il Corpo mistico del Redentore.

Questa sublime maternità di Maria si afferma specialmente quando il dragone infernale trae con la sua coda la terza parte delle stelle del cielo, cioè quando con le sue insidie disorienta quelli che debbono insegnare nella Chiesa la verità e debbono rifulgere nel suo cielo come stelle che orientano il cammino delle anime.

 

Maria si manifesta nei periodi delle più pericolose eresie

Nell’epoca delle più pericolose eresie Maria si manifesta, scende novellamente in terra, illumina la Chiesa di novello splendore di fede, ed è veramente per Essa la donna vestita di sole.

Non esitiamo perciò a confermare che la donna vestita di sole vista da S. Giovanni immediatamente prima della lotta dell’anticristo, rappresenti anche nel senso letterale Maria SS. rifulgente nella Chiesa di novello splendore per generare a Dio gli ultimi Santi, forti nella maschia loro fede, e opporli alla tremenda marea di errori e d’iniquità che l’anticristo lancerà nelle nazioni, provocando in esse un’apostasia più piena. La Chiesa supererà la lotta terribile per Maria, e rifulgerà di fede e dell’altissima sapienza dei suoi novelli apostoli per Maria; sarà donna vestita di sole e coronata di stelle, e avrà sotto i piedi il mondo materiale e temporale, perché Maria rifulgerà in essa nello splendore della sua divina maternità, nella luce dei suoi privilegi e nella corona che la sublimò Regina del cielo e della terra nella sua assunzione.

Forse sarà proprio la definizione dommatica della sua gloriosa assunzione al cielo che la farà apparire al mondo in una gloria novella, proprio quando l’inferno starà per scatenarsi contro la Chiesa per l’ultima lotta. Forse sarà anche, contemporaneamente, qualche novella manifestazione di Maria, precedente o seguente la definizione della Chiesa, come avvenne per l’Immacolato Concepimento. Certo Maria, Madre vera della Chiesa, e non Madre per modo di dire, Madre costituita da Gesù Cristo morente, fu per Essa la donna vestita di sole a cominciare dal Cenacolo, quando lo Spirito Santo discendendo sugli Apostoli costituì la Chiesa nella sua vita soprannaturale anche allora, in maniera mirabile.

Maria fu la donna vestita di sole, per la grazia dello Spirito Santo che tutta l’arricchì, coronata di dodici stelle per gli Apostoli che le stanno intorno, e avente la luna sotto i piedi perché dominava in quel momento i tempi del mondo, segnando con le sue materne cure quelli di Dio; anche allora la Chiesa fu ugualmente vestita di sole per la grazia dello Spirito Santo, coronata di dodici stelle per gli Apostoli che ne erano lo splendore, e che dovevano propagarne la dottrina, e avente la luna sotto i piedi perché dominatrice dei tempi e delle vicende terrene; anche allora Maria e la Chiesa formavano un unico simbolo e un’unica visione di maternità amorosissima, un’unica forza opposta alle forze dell’inferno. Sempre cosi fu nei secoli, ed è logico supporre anzi credere che così sarà al chiudersi della vita della Chiesa su questa terra.

Dal Cenacolo la Chiesa mosse per le prime battaglie del suo mortale cammino con Maria e per Maria, vestita di sole, coronata di dodici stelle e dominante i tempi; con Maria e per Maria giungerà al traguardo dei secoli per l’ultima lotta e per l’ultimo trionfo, che si muterà in trionfo eterno. Sarà vestita di sole per le grazie che la inonderanno, e per la grande fede che tutta l’animerà; sarà coronata di dodici stelle, perché una, apostolica e cattolica, non avrà perduto alcuna delle sue note, tutta santa per la vita ricevuta da Maria e per Maria attraverso gli Apostoli. Avrà sotto i piedi le misere e mutabili cose del tempo, figurate dalla luna, e darà a Dio integro, forte e santo il popolo dell’eterno trionfo. Maria sarà con lei in una maniera tanto piena e grande, che la Chiesa sarà Mariana, per cosi dire, vivendo di Gesù e per Gesù nella gloria e nella maternità di Maria.

 

Maria sarà glorificata in maniera singolarissima proprio quando « maestri » e « dottori » cadranno in diabolici errori

Questa ultima e straordinaria manifestazione della gloria e della potenza di Maria avverrà proprio quando l’infernale dragone trarrà con la coda la terza parte delle stelle del cielo, e le precipiterà sulla terra. Stelle del cielo che cantano la divina gloria sono i dottori, secondo lo spirito liturgico della Chiesa, poiché essi rifulgono nel firmamento spirituale, lo illuminano come tremule luci, per la limitazione del pensiero umano, e cantano le grandezze di Dio come le stelle, perché con la loro dottrina ne mostrano e ne fanno intuire la magnificenza. Queste stelle sono tratte dal cielo della soprannaturale dottrina, quando satana con le insidie della falsa scienza, del modernismo, della critica, del razionalismo e dello scientificismo li precipita sulla terra facendo loro vedere le cose da un punto di vista unicamente terreno, inaridendone lo spirito, e facendoli precipitare in mille errori.

Maria, debellatrice di tutte le eresie, sarà glorificata nella Chiesa in maniera singolarissima proprio quando i suoi maestri e dottori saranno maggiormente disorientati dallo spirito satanico, e cadranno in molti insidiosissimi errori, lusingandosi di portare nell’insegnamento della Chiesa una nota di modernità e di scienza, che viceversa sarà una nota di materialità tutta terrena, che sfigurerà gl’ineffabili tesori della dottrina della Chiesa.

Questo tristissimo ed esiziale fenomeno lo abbiamo già visto col modernismo, il razionalismo e lo scientificismo, e dolorosamente lo vediamo crescere e non diminuire per opera di pochi orgogliosi, che, gonfi della loro effimera erudizione o dottrina, svalutano col più balordo dei disprezzi tutto quello che i veri luminari della Chiesa, i Padri e i Santi Dottori, hanno insegnato nel corso dei secoli. Questa insidiosa eresia, somma e colmo di tutte le eresie, sarà debellata completamente quando Maria sarà glorificata novellamente nella Chiesa, e quando la devozione verso di Lei assunta in Cielo riporterà novellamente nel cielo e nel fulgore soprannaturale le profumate dottrine. Maria allora, in mezzo alla generale apostasia, genererà novellamente Gesù Cristo nelle anime, e promulgherà il regno del suo trionfante amore nel regno della propria regalità materna.

Questo noi lo invochiamo con calde preghiere, e lo aspettiamo con fervida attesa, poiché è innegabile che, come disse già fin dal 1929 Pio XI, si scorgono segni di un vero orientamento nell’esegesi biblica moderna, disorientamento che oggi è immensamente cresciuto, e che è stato ed è la vera ed ultima causa del decadimento cristiano. Solo Maria può vincere questa terribile insidia dell’inferno, e solo Maria la vincerà in una novella gloria che la mostrerà nella Chiesa vestita del sole dell’eterna sua gloria, e coronata delle stelle della sua materna regalità, forse precisamente nella definizione dommatica della sua assunzione al cielo.

L’ordine stesso col quale S. Giovanni predice gli avvenimenti futuri rafforza questa grande speranza, che è la speranza della Chiesa: si apre il settimo sigillo, e il suono delle trombe di sette Angeli annunzia le tribolazioni che gradatamente colpiranno la terra peccatrice. Flagelli sulla terra, nel mare, nelle fonti, nel firmamento (cap. VIII). Poi flagelli più grandi: lo sconvolgimento dei popoli, le guerre terribili e sterminatrici con le misteriose cavallette e la misteriosa cavalleria (cap. IX). San Giovanni allora vede un libro ed ha ordine di farne suo nutrimento, perché possa ancora profetizzare a molte genti, ai popoli e ai Re (cap. X).

Questo libro misterioso che sta tra questi avvenimenti, e che è dolce ed amaro, è la parola di Dio, e sopra tutto la Sacra Scrittura, riportata alla Chiesa da un Angelo, cioè da un messaggero di Dio, perché ridiventi cibo suo. Dolcezza di sapore e amarezza di digestione e di assorbimento caratterizzano questo libro, per la gioia con la quale è ricevuto e per le amarezze della lotta che ad esso si fa quando dalla sfera privata passa nel seno della Chiesa. Il libro è divorato da S. Giovanni che rappresenta la Chiesa, sparisce divorato da una condanna della Chiesa, che nel digerirlo lo trova amaro. S. Giovanni non dice più nulla di questo libro misterioso, ma è evidente dalle profezie che seguono quello che intorno ad esso, per così dire, si centralizza.

Il libro, pur essendo stato divorato, ed essendo stato trovato amaro, non è rigettato. L’amarezza della digestione passa; è assorbito, diventa vita delle anime, suscita una novella vita, ed ecco la misura del Santuario e dell’Altare, e la mancata misura dell’atrio delle genti, cioè ecco una distinzione netta tra veri cristiani e mondani, ecco preparato l’ambiente del Regno di Dio e del trionfo della Chiesa in terra, ecco i due testimoni che lo realizzano con l’attività del loro apostolato.

Suona la settima tromba, perché s’inizia così la settima epoca della vita della Chiesa. S’inizia con un trionfo, e per questo grandi voci dal Cielo e i ventiquattro seniori ringraziano Dio. Il trionfo, è evidente dal contesto, culmina nella gloriosa manifestazione dell’Arca del Testamento (cap. XI) ossia della glorificazione dell’Eucaristia, e per riflesso della glorificazione di Maria, Arca santa e immacolata che ci dette Gesù. Il Regno di Dio in terra, e il trionfo della Chiesa giungono al loro apogeo in una glorificazione più grande di Maria, che ridonderà tutta al trionfo della Chiesa, ed ecco la donna vestita di sole, coronata di stelle, e con la luna sotto i piedi, ecco Maria nello splendore di una nuova corona, ed ecco la Chiesa nel fulgore di una nuova vita.

Il trionfo di Maria e quello della Chiesa servono per la generazione del Redentore nelle anime, non per una semplice parata di gloria, servono per formare il popolo maschio, il forte popolo cristiano degli ultimi tempi, ed ecco il dragone rosso che viene dall’abisso per muovere guerra a Maria ed alla Chiesa, eccolo in piena forza coi suoi satelliti.

Combatte contro S. Michele e i suoi Angeli, è vinto, è relegato interamente sulla terra, e muove per l’ultimo assalto che culminerà poi nella fine del mondo e nel giudizio universale (cap. XII).

Tutti questi avvenimenti, alcuni dei quali sono concomitanti, ci fanno volgere lo sguardo a Maria, e ci fanno sperare, anzi ci danno la sicurezza assoluta che per Lei rifulgerà novellamente sulla terra la gloria di Dio, per Lei sarà schiacciata l’eresia moderna, per Lei la Chiesa trionferà anche sulla terra.

Nel giorno del giudizio il portento di Dio, Maria, e la Chiesa, portento autentico di grazie e di misericordie, appariranno novellamente nel Cielo, Maria come Regina di gloria accanto al Re trionfante, la Chiesa come celeste Gerusalemme, sposa abbigliata per il suo diletto. Tutta l’umanità vedrà la donna, la Signora, la Regina vestita di sole, del Sole Divino che in Lei s’incarnò, e vedrà in lei la suprema bellezza della Chiesa, poiché Essa ne fu il modello più completo e la Madre; Essa fu la città di Dio, città tutta santa, il cui Tempio fu il suo Cuore Immacolato e la sua anima benedetta e santissima. Ci sarà anche il dragone, ma definitivamente schiacciato sotto i piedi di Lei; il tempo e i secoli passati saranno come lo sgabello della sua gloria, come pallida luna sulla quale Essa s’innalzerà, Essa che sarà tutta ammantata dal Sole Eterno. La storia dell’umanità chiuderà così il suo circolo, i cui estremi si toccheranno, poiché cominciò nell’Eden con la donna e il dragone che la vinse, e terminerà con Maria e il dragone sconfitto da lei.

 

Da "La Sacra Scrittura - L'Apocalisse" di Don Dolindo Ruotolo, pagg. 365-371 (pubblicato nel 1974 con Imprimatur di Mons. Vittorio. M. Costantini, Vescovo di Sessa Aurunca)

 

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A cura di "Profezie per il Terzo Millennio" - Ottobre 2006
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