CATECHESI SULL'APOCALISSE
DI SAN GIOVANNI APOSTOLO

don Guglielmo Fichera

1ª puntata - 5ª parte

 

 

 

CAPITOLO 5

"Mentre nella visione della corte celeste che circonda "Colui che siede sul Trono", viene esaltata la sua trascendenza e la sua onnipotenza, in questa seconda visione dell’Agnello immolato, udiamo un "canto nuovo", il canto che celebra l’epopea unica della "nuova creazione", cioè l’opera della redenzione, frutto del sacrificio cruento, ma vittorioso di Cristo" (Nuovissima Versione della Bibbia, Apocalisse, San Paolo, 2002, pp. 79-80).

"(1) E VIDI NELLA MANO DESTRA DI COLUI

(N.d.R. = Dio-Padre = N.d,R.)

CHE È ASSISO SUL TRONO UN LIBRO A FORMA DI ROTOLO,

(N.d.R. = il libro è un papiro (biblion), a quel tempo, più comune della pergamena.

Il libro contiene i decreti divini, - cioè tutti i progetti di Dio a cui non si può aggiungere o togliere nulla - decreti e progetti che riguardano gli avvenimenti degli ultimi tempi. Il libro contiene il piano di Dio che riguarda decisamente solo il futuro: quel futuro che corrisponde a quanto indicato da Gesù nel Cap. 24 di Matteo, cioè il periodo - non si sa quanto lungo e caratterizzato da più tappe - che comunque precederà la fine del mondo. Non c’è dubbio che addirittura 8 capitoli (dal Cap 13 al Cap 20) sono riservati a descrivere l’azione diabolica dell’Anticristo e del falso profeta, la Caduta di Babilonia e il trionfo di Cristo. Si tratta allora del tratto finale della storia dell’umanità, scandito dai 7 sigilli e precisato dalle 7 trombe e dalle 7 coppe. Nessun essere creato è in grado di aprirlo e di comprenderne il contenuto = N.d.R.)

SCRITTO SUL LATO INTERNO E SU QUELLO ESTERNO

(N.d.R. = In genere i rotoli sono scritti solo da una parte, quella interna. Come mai questo rotolo è scritto su tutte e due le parti? Significa che il libro contiene tutto il piano di Dio relativo all’avvenire della Chiesa e del mondo; significa che in questo libro è contenuto tutto ciò che deve essere rivelato, la pienezza e la totalità di quanto deve essere rivelato e che a quanto rivelato non può essere aggiunto nulla = N.d.R.)

SIGILLATO CON SETTE SIGILLI

(N.d.R. =  A) tutto il libro è sigillato con 7 sigilli: significa che la totalità e la pienezza di quanto deve essere rivelato, è racchiusa in questi sette sigilli. Solo essi hanno il carattere di questa assolutezza e completezza. I sette sigilli sono le sette tappe fondamentali all’interno delle quali vanno letti e contestualizzati tutti gli altri simboli. Non si dice infatti che il libro è sigillato con 7 coppe, 7 trombe o altro, ma solo con i sette sigilli. Per nessuno di questi altri simboli è espressa l’assolutezza che è riferita ai 7 sigilli: tutti gli altri settenari stanno dentro i sette sigilli. I sette sigilli, sono anche sette stadi storici?

B) Il libro è chiuso con 7 sigilli perché i divini decreti riguardanti il destino futuro del mondo, in essi contenuti, sono un profondo segreto che non può essere svelato se non con la mediazione dell’Agnello. Giovanni infatti afferma che nessuno, in cielo, in terra e sotto terra, all'infuori dell’Agnello, può aprire i sigilli. C) Questo libro era formato da lunghi pezzi di pergamena o papiro, avvolti intorno ad un bastoncino. Ogni foglio di questo libro era mantenuto stretto al bastoncino, attorno a cui era avvolto, da un cordoncino, sul quale era impresso un sigillo. Non si poteva quindi conoscere i misteri contenuti nel libro, se prima uno dopo l’altro, non si rompevano tutti i sigilli = N.d.R.).

(2) VIDI UN ANGELO FORTE CHE PROCLAMAVA A GRAN VOCE: "CHI È DEGNO DI APRIRE IL LIBRO E SCIOGLIERNE I SIGILLI?". (3) MA NESSUNO NÉ IN CIELO, NÉ IN TERRA, NE SOTTO TERRA

(N d R. = nell’Ade, tra i morti = N.d.R.)

ERA IN GRADO DI APRIRE IL LIBRO E DI LEGGERLO. (4) IO PIANGEVO MOLTO

(N.d.R. = Giovanni piange perché è perfettamente cosciente che rimanendo nascosti tanti misteri, la Chiesa sarebbe stata danneggiata dalla perdita della loro testimonianza. Dalla non conoscenza di questi misteri deriva un grave danno. Questo è quello che accade trascurando, ignorando o stravolgendo l’Apocalisse. Si noti, in questo pianto, la grande compassione e compartecipazione dell’Apostolo per le vicende del Regno di Dio e quindi per la vita e la storia degli uomini e della Chiesa che è propria solo del cuore di...Dio e dei profeti, nei quali Gesù mette il suo cuore = N.d.R.).

PERCHÉ NON SI TROVAVA NESSUNO DEGNO DI APRIRE IL LIBRO E DI LEGGERLO.

(5) UNO DEI VEGLIARDI MI DISSE: "NON PIANGERE PIÙ; HA VINTO IL LEONE DELLA TRIBÙ DI GIUDA,

(N.d.R. = con questo nome si allude alla profezia di Giacobbe [Gen 49,9: "un leoncello è Giuda"] relativa a Giuda, da cui doveva discendere il Messia (cfr. Mt 2,6; Ebr 7,14) = N.d.R.)

IL GERMOGLIO DI DAVIDE,

(N.d.R. = cfr. Is 11, 1-10: letteralmente "la radice" (greco "riza"), il germoglio di Davide, cioè germogliato dalla radice o ceppo della famiglia davidica. Il passo di Is 11,1 è interpretato in senso messianico (in Rom 15,12 = N.d.R.).

E APRIRÀ IL LIBRO E I SUOI SETTE SIGILLI".

(6) POI VIDI RITTO IN MEZZO AL TRONO CIRCONDATO DAI QUATTRO ESSERI VIVENTI E DAI VEGLIARDI, UN AGNELLO, COME IMMOLATO

(N.d.R. = è la nostra Pasqua! Il titolo di Agnello immolato viene dato a Gesù una trentina di volte nell’Apocalisse. È l’Agnello che è stato immolato per la salvezza del mondo (cfr. Gv 1,29; cfr. Is 53,7). Porta i segni del supplizio: è immolato cioè con i segni del suo cruento sacrificio, avendo preso su di sé i peccati del mondo; ma è anche in piedi perché ha trionfato sulla morte. Un agnello: in greco c’è ARNION cioè agnellino, termine usato nell’Apocalisse 22 volte e nel Vangelo di Giovanni 21,15; altre volte invece è usato il termine ‘AMNOS = agnello, cfr. Gv 1,20.36; 1 Pt 1,19. Il Mediatore Gesù, LEONE PER VINCERE, si è fatto AGNELLO PER SOFFRIRE (Petavio). Gesù possiede le caratteristiche simboleggiate da entrambi gli animali: la mitezza e lo spirito di sacrifico dell’agnello e la forza e la regalità del leone = N.d.R.)

EGLI AVEVA SETTE CORNA

(N.d.R. = Le corna sono simboli di potenza; sette corna si indicano pienezza di forza).

E SETTE OCCHI

(N d R. = simboli della conoscenza (occhi) che Cristo possiede in pienezza (sette) = N.d.R.)

SIMBOLO DEI SETTE SPIRITI DI DIO MANDATI SU TUTTA LA TERRA.

(N.d.R. = 7 Spiriti: simboleggiano la pienezza dello Spirito Santo posseduta da Cristo. A dire di Senofonte (Cirop. 8,6) il re Dario inviava ogni anno nelle province alcuni ufficiali che venivano chiamati "suoi occhi", "sue orecchie" = N.d.R.)

(7) E L’AGNELLO GIUNSE E PRESE IL LIBRO DALLA DESTRA DI COLUI CHE ERA SEDUTO SUL TRONO

(N.d.R. = Dio-Padre).

 

LITURGIA CELESTE

E QUANDO L’EBBE PRESO,

(N.d.R. = in greco OTE ELABEN: ricevuto che ebbe. Secondo la doppia accezione del verbo greco (LAMBANEIN) possiamo scegliere tra prendere e ricevere; preferiamo ricevere = N.d.R.)

I QUATTRO ESSERI VIVENTI I VENTIQUATTRO VEGLIARDI SI PROSTRARONO DAVANTI ALL’AGNELLO.

(N.d.R. = è il primo coro di adoratori = N.d.R.)

AVENDO CIASCUNO UN’ARPA E COPPE D’ORO COLME DI PROFUMI, CHE SONO LE PREGHIERE DEI SANTI.

(9) CANTAVANO UN CANTO NUOVO

(N.d.R. = il testo greco ha il verbo al presente: "cantano" per significare che questo canto non è una cosa momentanea ma permanente. Questo cantico è nuovo perché mai prima d’ora era stata compiuta una sì grande e gloriosa liberazione: la redenzione di Cristo è infatti unica, originale, assoluta e universale; e inoltre perché canta il cristianesimo, unica vera novità e unico vero, canto nuovo della storia e dell’umanità. = N.d.R.).

"TU SEI DEGNO DI PRENDERE IL LIBRO E DI APRIRNE I SIGILLI, PERCHÉ SEI STATO IMMOLATO E HAI RISCATTATO PER DIO CON IL TUO SANGUE, UOMINI DI OGNI TRIBÙ, LINGUA, POPOLO E NAZIONE E LI HAI COSTITUITI PER IL NOSTRO DIO UN REGNO DI SACERDOTI E REGNERANNO SOPRA LA TERRA".

(N.d.R. = la salvezza operata da Gesù non è destinata soltanto ad un popolo, ma all’umanità intera; non è confinata solo al tempo di Gesù, ma abbraccia tutti i tempi:

1) Universalità nello spazio (ogni tribù, lingua, popolo e nazione)

2) Universalità nel tempo (questa universalità nello spazio non vale solo per il tempo in cui è vissuto Gesù, ma vale per tutti i secoli fino alla fine del mondo. Ecco l’universalità nel tempo "Regneranno sopra la terra": alcuni codici hanno "regnano" per indicare che non si tratta di una cosa momentanea, ma permanente. Significa che coloro che partecipano della vittoria di Cristo, sono i veri "re" della terra e grazie a Cristo, essi esercitano qui in terra, una vera regalità! = N.d.R.)

(11) DURANTE LA VISIONE POI INTESI VOCI DI MOLTI ANGELI INTORNO AL TRONO E AGLI ESSERI VIVENTI E AI VEGLIARDI

(N.d.R. = è il secondo coro di adoratori = N.d.R..)

IL LORO NUMERO ERA MIRIADI DI MIRIADI E MIGLIAIA DI MIGLIAIA (N.d.R. = Significa un numero incalcolabile. Cfr. Mt 26,53: "Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli?" = N.d.R.)

(12) E DICEVANO A GRAN VOCE: "L’AGNELLO CHE FU IMMOLATO È DEGNO DI RICEVERE 1) POTENZA E 2) RICCHEZZA, 3) SAPIENZA E 4) FORZA, 5) ONORE, 6) GLORIA E 7) BENEDIZIONE".

(N.d.R. = sono 7 attributi di Dio! = N.d.R.)

(13) TUTTE LE CREATURE DEL CIELO E DELLA TERRA, SOTTO TERRA E NEL MARE E TUTTE LE COSE IVI CONTENUTE,

(N.d.R. = è il terzo coro di adoratori = N.d.R.)

UDII CHE DICEVANO: "A COLUI CHE SIEDE SUL TRONO E ALL’AGNELLO LODE, ONORE, GLORIA E POTENZA, NEI SECOLI DEI SECOLI".

(N.d.R. = "A Colui che siede sul trono e all’Agnello": Dio e l’Agnello sono posti sullo stesso piano, come anche in Ap 7,10; ciò rivela l’alto livello raggiunto dalla cristologia dell’Apocalisse; livello che, fra gli scritti del N.T. è raggiunto solo dal IV Vangelo. Infatti il Trono di Dio è anche il Trono dell’Agnello (cfr. Ap 3,2; 22,1.3) ed unica è l’adorazione rivolta ad entrambi (cfr. Ap 7,12). Impariamo bene questa liturgia del cielo e cerchiamo di ripeterla sulla terra. Più volte - in cielo - è stato ripetuto: "Onore, gloria, potenza e benedizioni" alla SS. Trinità. Ripetiamo anche noi, più volte - qui in terra - queste acclamazioni! In effetti queste liturgie in cielo ci sono presentate anche perché impariamo, in terra, ad imitarle! = N.d.R.).

(14) E I QUATTRO ESSERI VIVENTI DICEVANO: "AMEN". E I VEGLIARDI SI PROSTRARONO IN ADORAZIONE".

(N.d.R. = il cantico nuovo del versetto (9) è quello che celebra il trionfo di Gesù redentore. Gesù Cristo è degno di aprire il libro perché si è sacrificato per noi, e ci ha redenti dalla schiavitù del peccato. Gli angeli si associano a tutti gli altri nel lodare l’Agnello Redentore. Il Cantico nuovo va posto in analogia col Cantico di Mosè (Esodo 15), intonato dopo l’uscita dall’Egitto e il miracolo del Mar Rosso. Quello era un Salmo di ringraziamento che tratta il tema della salvezza miracolosa di Israele, operata con potenza e sollecitudine da Jahwe. Il Canto di vittoria del v. 21 di Es 15 è ampliato fino a racchiudere l’insieme del le meraviglie dell’Esodo. Analogamente questo Cantico Nuovo dell’Apocalisse, celebra e ringrazia Dio per essere intervenuto con potenza e sollecitudine, nel nuovo Esodo dell’umanità, nel Terzo Esodo, questa volta dall’Egitto della nuova idolatria in cui è caduta, all’Era nuova di Pace, la Nuova Terra Promessa nello Spirito, che solo la grazia e l’intervento di Dio regaleranno all’umanità dopo la purificazione e la grande tribolazione che la sua ribellione, i suoi peccati e i suoi "vitelli d’oro" gli hanno procurato. = N.d.R.).

 

 

 

 

 

Da Per maggiori informazioni cliccare sul logo n.25 - dicembre 2004 (per maggiori informazioni cliccare sul logo).
Pubblicato da "Profezie per il Terzo Millennio" su autorizzazione del direttore di redazione di "Fede e Cultura", don Guglielmo Fichera.

 


 

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