POVERO... S. FRANCESCO!

 

 

 

Statua di S. Francesco nell'Eremo di Assisi

1) Visitando l’Eremo delle Carceri, ad Assisi, non si può non rimanere stupiti da questa strana statua che si trova proprio all’ingresso. Attorno a S. Francesco è stata posta una striscia di ferro sulla quale sono stati incisi i segni di diverse religioni: ebraismo, islam, cristianesimo, buddismo, induismo. L’impressione è che si vuole dire: tutte le religioni in fondo sono uguali, tutte proverrebbero - allo stesso modo - da un unico Dio. Dovremmo quindi superare gli “steccati” storici, teologici, scritturistici, magisteriali e tradizionali per riconoscerci in una presunta unica religione universale, non si sa inventata da chi! Ma S. Francesco non è andato dal Sultano musulmano per convertirlo alla fede cattolica? (cfr. F.F., nn.422; 1173-1174; 2701). E non era egli l’uomo tutto cattolico? (cfr. F.F., nn.43; 51; 77; 109; 126; 2820).

2) Sia l’islam che l’ebraismo, che nella statua fanno corona al cattolico S. Francesco, non insegnano forse cose esattamente opposte al cristianesimo? Essi insegnano che Gesù non è Dio e che non esiste nessuna SS. Trinità; che non esistono sacramenti, non esiste nessun Papa, ecc.? E il Buddismo non insegna la reincarnazione che - per il cristianesimo - è una eresia? La reincarnazione è esattamente opposta e contraria all’escatologia cristiana che invece insegna che esiste una sola vita, dopo la quale si va in Paradiso, Purgatorio o all’inferno. Induismo e buddismo, oltre alla reincarnazione, condividono la teoria degli Avatar secondo la quale Dio si incarnerebbe tante volte. Invece, per il cristianesimo, Dio si è incarnato una sola volta in Cristo Gesù e non si incarnerà più. Per un cristiano affermare che Dio si è incarnato in un altro uomo, diverso da Gesù, è una bestemmia e un’eresia.

3) Come è possibile affermare che dottrine così diverse provengano da uguali rivelazioni divine? È semplicemente assurdo pensarlo. Si cadrebbe nell’assurdo che lo stesso Dio ha rivelato ai cristiani l’escatologia del Paradiso-Purgatorio-Inferno e ai buddisti e induisti avrebbe rivelato la dottrina opposta della reincarnazione! Ai cristiani ha rivelato la divinità di Cristo e la SS. Trinità, mentre a musulmani ed ebrei avrebbe rivelato che tutto questo sarebbe menzogna!

Ancora più assurdo sarebbe pensare che un “dio” avrebbe rivelato messaggi diversi, in epoche storiche diverse. Dio è verità sempre e non può ingannare nessuno insegnando cose completamente diverse in epoche diverse. “Cristo è sempre lo stesso: ieri, oggi e domani” (Ebr 13,8).

4) Cosa vuol dire quella corona intorno a S. Francesco? Che tutte le religioni sono riconducili ad uno stesso Dio? Che le differenze tra le religioni sarebbero apparenti? Se non ci inganniamo sul tipo di pensiero che ha costruito quella statua, a noi sembra che così operando si nega non solo l’Unicità, l’assolutezza. l’originalità e la centralità della Signoria di Cristo (Dominus Iesus, nn. 13-15), ma si finisce anche per negare la realtà personale di Dio. Il nostro Dio infatti è una Persona, ha un nome, un volto, ecc., non è un’energia cosmica astratta o un’impersonale e vaga sostanza universale, sul tipo dei raggi protonici degli Ufo Robot!

5) Gesù ha affermato: “Io sono la Via, la Verità e la Vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv 14,6). Gesù non è “uno dei tanti” tra tanti altri uguali; Gesù non e “una delle tante vie” tra tante strade tutte uguali; Gesù non è “una verità tra le altre”; Gesù è l’unica strada, altre strade diverse od opposte non ci sono; Gesù è l’unica Verità, altre verità diverse od opposte, non ci sono. Il Concilio afferma che “Gesù è la chiave, il centro e il fine dell’uomo nonché di tutta la storia umana” (Gaudium et Spes, n. 10). Questo predicava S. Francesco con le parole e la vita (cfr.. F.F., nn. 4; 46-49; 98-99; 155). Affermare il relativismo religioso significa mistificare e stravolgere S. Francesco, proponendo di lui un’offensiva e grottesca caricatura. Giovanni, l’apostolo dell’amore, testimonia: “Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L’anticristo, colui che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio, possiede anche il Padre” (1 Gv 2, 22-23).

6) Il Vaticano II afferma certamente che “Quelli che senza colpa ignorano il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa, e che tuttavia cercano sinceramente Dio, e con l’aiuto della grazia si sforzano di compiere con le opere la volontà di Lui, possono conseguire la vita eterna” (Lumen gentium, n. 16). Ma mai è messa in discussione la centralità e il riferimento assoluto di Cristo per la salvezza; mai Cristo e la fede cattolica sono livellati e appiattiti mai si cade nell’indifferentismo. “Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti” (Ef 4, 5-6).

7) In Occidente è stato diffuso il pregiudizio razionalista che solo se c’è uguaglianza totale ci sarebbe anche rispetto; la disuguaglianza porterebbe - di per sé - necessariamente discriminazioni, odi, guerre, ecc.. Ora tra genitori e figli non c’è questa uguaglianza assoluta ed ideologica descritta dai modernisti, eppure la famiglia è il luogo dell’affetto, dell’aiuto reciproco, dell’amicizia, ecc.. S. Francesco d’Assisi è andato dal sultano musulmano a convertirlo e questo non solo non ha implicato mancanza di rispetto, di dialogo, di comprensione o di tolleranza (tutte cose che si riferiscono alle persone umane e che devono essere praticate) ma è stato ammirato dallo stesso sultano per la sua delicatezza e maturità di comportamento. Il gesuita Matteo Ricci, nel 1500, ha evangelizzato la Cina ed era da tutti stimato e apprezzato per un metodo giusto di inculturazione che ha addirittura anticipato il Vaticano II! I missionari cattolici sono andati in tutto il mondo e sono presenti in tutti i paesi: magari li ammazzano, ma essi sono rispettosi di tutti. Padre Andrea Santoro, il prete ucciso, Domenica 5 Febbraio 2006, a Trebisonda (Turchia) da un ragazzo di 16 anni, “era riuscito a farsi ben volere da tutti, anche dall’iman locale”. Era un missionario “il cui unico scopo era la fede cattolica ma che ha fondato l’associazione «Finestra per il Medioriente» con la finalità di favorire il rispetto, il dialogo, la pace e la comunione tra cristiani, ebrei e musulmani attraverso l’approfondimento di grandi temi comuni, per la conoscenza reciproca tra le varie religioni. In lui non c’era per niente proselitismo ma intendeva solo testimoniare una presenza cristiana e accogliere tutti quelli che si recavano da lui” (Avvenire, 7/2/2006, p. 7).

8) Quindi non è vero che la fermezza nella propria fede sia un ostacolo al dialogo; non è vero che la testimonianza convinta della propria religione impedisca il rispetto, l’amicizia, la collaborazione e l’apertura. Non è vero che per avere il dialogo bisogna imporre l’eguaglianza delle religioni: il dialogo è confronto tra religioni diverse.

È falso affermare che solo porre questa uguaglianza ideologica tra le religioni consentirebbe la convivenza pacifica. Si tratta di un condizionamento che viene dalle ideologie politiche e che si vuole trasferire tout court alle religioni. Le religioni sono diverse, spesso tantissimo diverse, e non si possono appiattire su un sincretistico e inesistente “minimo comun denominatore”: la convivenza pacifica è frutto dell’impegno personale di ognuno, sul piano esistenziale e sociale, a costruire ponti, a realizzare relazioni personali fondate sulla stima e sul rispetto reciproco, a togliere i pregiudizi stratificati, a collaborare in opere di sostegno ai poveri e agli ammalati, ecc. Il problema non è “l’uguaglianza o la differenza tra le religioni”, ma come un uomo di fede si pone nei riguardi degli altri uomini.

9) Il Concilio Vaticano II - e Giovanni Paolo II ne è stato l’eco fedele - ci ha insegnato che bisogna, dialogare, sì, ma bisogna escludere ogni forma di indifferentismo e sincretismo. Ora questa strana statua - così com’è - sembra esprimere e diffondere proprio queste due concezioni sbagliate. Come se le varie religioni, anche se hanno dottrine diverse e spesso incompatibili tra loro, avrebbero un unico minimo comun denominatore, che sarebbe stato presentato in modo diverso (e spesso opposto!) in epoche diverse! Si viene così a costituire una grottesca nuova religione, creata da “mani d’uomo”, cioè inventata di sana pianta dall’uomo e che nulla ha a che vedere col vero Dio. Usando un’espressione francescana si è proposta una “mischiafrancesca” che non ha nessun riscontro oggettivo né nella storia delle religioni, né nell’identità e nella missione di nessuna religione. Nessuna religione accetterebbe questo “bricolage”, questo superficiale e pasticciato collage! Giovanni Paolo II ha più volte affermato che “L’unità si fa nella verità”, non nel compromesso, nella falsità, nella manipolazione, nell’inganno, ecc. Questo lo diceva per quanto riguarda l’ecumenismo: a maggior ragione per religioni diverse. La imperante dittatura del relativismo e il diffuso modernismo vorrebbero che i cristiani tradissero, come Giuda, il loro unico Signore Gesù. Noi diciamo con forza “no!” a questi progetti perversi e mortali.

10) Se non ci inganniamo con queste strane dottrine si lavora in favore di una forte diffusione nella cultura dell’indifferentismo (tutte le religioni sarebbero uguali) e del sincretismo (mischiare elementi diversi, di religioni diverse tra loro, per creare un nuovo sistema religioso) che vanno esclusi in ogni loro forma (Giovanni Paolo II, Redemptionis missio, n. 50; Ad gentes n.15 e cfr. Unitatis redintegratio, n. 3). Indifferentismo e sincretismo sono arrivati a minacciare e a mettere in discussione la legittimità della missionarietà.

11) Queste dottrine minacciano e mettono in discussione anche l’unicità e l’unità della Chiesa (Dominus Iesus. nn. 16-17), in favore di falsi modelli.

12) La “Dominus Iesus” ci ha ricordato che bisogna guardarsi da ogni irenismo e dal falso dialogo o dalla falsa tolleranza. Il dialogo e la tolleranza infatti si rivolgono alle persone, ma non possono toccare il deposito rivelato della fede.

13) In conclusione a noi sembra che - così com’è - questa strana statua sia improponibile. Che qualcuno voglia costruire una strana statua di questo genere a livello personale, nessuno può impedirglielo. Ma quello che lascia sconcertati è che una statua di tal fatta (un vero obbrobrio... teologico) venga esposta pubblicamente in un luogo così santo della cristianità.

Chi ha dato questa autorizzazione?

Comitato di Redazione di Fede e Cultura

 

 

 

 

Da Per maggiori informazioni cliccare sul logo n.32 - febbraio 2006 (per maggiori informazioni cliccare sul logo).
Pubblicato da "Profezie per il Terzo Millennio" su autorizzazione del direttore di redazione di "Fede e Cultura", don Guglielmo Fichera.

 


 

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