MA QUALE PACE?

 

 

 

Papa Giovanni XXIII, nella Pacem in terris, afferma: "La pace rimane solo suono di parole, se non è fondata su quell’ordine che il presente documento ha tracciato con fiduciosa speranza: ordine fondato sulla verità, costituito secondo giustizia, vivificato e integrato dalla carità e posto in atto nella libertà" (n. 89; cfr. n. 49-54; n. 64). "La convivenza umana, deve essere considerata anzitutto come un fatto spirituale" (nn. 18-19; cfr. n. 47; cfr. n. 90 e n. 20).

"Occorre riconoscere che l’arresto agli armamenti a scopi bellici, la loro effettiva riduzione e, a maggior ragione, la loro eliminazione sono impossibili o quasi, se nello stesso tempo non si procedesse ad un disarmo integrale; se cioè non si smontano anche gli spiriti, adoperandosi sinceramente a dissolvere, in essi, la psicosi bellica" (n. 61).

A Catalina Rivas (boliviana, stigmatizzata, i cui libri di messaggi hanno tutti ricevuto l’imprimatur dell’Arcivescovo di Cochabamba, Mons. René Fernandez Apaza) Gesù disse con chiarezza: "La vera Pace non sarà ottenuta finché gli uomini non comprenderanno che essa si trova solo nel compimento dei Miei comandamenti. Fintanto che i cuori di coloro che si riuniscono per trovare la pace sono pieni d’odio, malvagità e orgoglio, brama di potere e di sovranità, interessi egoistici, pensieri di morte e distruzione, tutti questi falsi intenti di pace, non daranno alcun frutto" (15/1/1996).

Afferma l’Arcivescovo Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace: "Ecco perché la Chiesa non è pacifista, ma «pacificatrice». Poi citando Madre Teresa di Calcutta, ha ricordato che l’aborto è «un atto di guerra». Solo chi difende la vita, difende anche la pace" (Osservatore Romano, 19/3/2003, p. 4). Effettivamente i grembi di troppe madri, sono diventati oggi i nuovi campi di concentramento del mondo.

Il Cardinale Carlo Maria Martini, da Gerusalemme ha scritto: "1. La pace ha un costo /.../ Non basta invocare la pace: bisogna essere disposti a sacrificare anche qualcosa di proprio per questo grande bene, e non solo a livello personale ma pure a livello di gruppo, di popolo, di nazione. Senza la Croce, dunque, non ci può essere pace. 2. Inoltre non è sufficiente rifarsi soltanto a considerazioni etico-politiche (chi ha ragione, chi ha torto, chi è l’aggressore, chi è l’aggredito, l’uso della legittima difesa, l’eventuale possibilità di una guerra giusta, ecc.). Occorre avere il coraggio di proclamazioni profetiche, che tengano conto della precarietà e peccaminosità della situazione umana storica. /.../ 3. Una pace seria e duratura ha sempre un po’ del «miracoloso», del «Dono dall’Alto» e perciò chi crede in Dio la deve chiedere nella preghiera (Gaudium et Spes, n. 77). /.../ La pace perciò alla fine è opera di una giustizia che partecipa della giustizia divina" (Osservatore Romano, 12/3/2003, p. 1 e p. 4).

 

LA SACRA SCRITTURA

"Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé" (Gal 5,22-23). Se non c’è lo Spirito Santo, dunque, non ci sono neanche questi frutti, tra cui la pace. La pace vera è innanzitutto frutto dello Spirito Santo riversato nei nostri cuori (Rom 5,5).

 

FATIMA - LA GRANDE PROFEZIA PER IL NOSTRO TEMPO

13 maggio 1917 - La Madonna a Lucia: "Dite il Rosario ogni giorno per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra". 13 luglio 1917 - "La guerra finirà presto, ma se gli uomini non cesseranno di offendere Dio, scoppierà un’altra peggiore e più terribile /.../ Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà" (Il Messaggio di Fatima - Congregazione per la Dottrina della fede, LER, Supplemento a L’Osservatore Romano, n. 147 del 26-27 giugno 2000, p. 14; Fatima, messaggio per il nostro tempo, Casa Mariana, Frigento, p. 83; pp. 113-114).

La Beata Giacinta (una dei tre pastorelli di Fatima): "Le guerre non sono altro che castighi per i peccati del mondo. Bisogna fare penitenza. Se gli uomini si pentono, nostro Signore perdonerà al mondo; ma se non cambiano vita, verrà il castigo" (Icilio Felici, Fatima, Ediz. Paoline, 1988, p. 131). A Catalina Rivas, Gesù ha ribadito: "La guerra non è solamente il castigo per l’odio tra le nazioni, ma anche il castigo per i peccati dell’umanità" (25/1/1996).

 

GLI ULTIMI TEMPI

Suor Lucia di Fatima, il 12 maggio 1958 scrive questo messaggio a padre Agostino Fuentes, postulatore della causa di beatificazione di Giacinta e Francesco: "La Madonna ha detto espressamente: "Ci avviciniamo agli ultimi tempi". La Madonna mi ha ripetuto che gli ultimi rimedi dati al mondo sono il S. Rosario e la devozione al Cuore Immacolato di Maria. Ultimi significa che non ce ne saranno altri. In seguito mi disse che, esauriti gli altri mezzi disprezzati dagli uomini, ci dà con tremore l’ultima ancora di salvezza che è la SS. Vergine in persona, segni di lacrime, messaggi di diversi veggenti sparsi in tutte le parti del mondo. Non vogliamo riempire le anime di paura, ma è solo un urgente richiamo alla realtà. Da quando la Santa Vergine ha dato grande efficacia al S. Rosario, non esiste alcun problema materiale, spirituale, nazionale o internazionale che non si possa risolvere con il Santo Rosario e con i nostri sacrifici" (L. G. da Fonseca, Le meraviglie di Fatima, 29ª edizione, p. 194). "Con la preghiera, la penitenza e il digiuno, potete fare in modo che non si determini la Terza Guerra Mondiale" (6/7/1996) - La Madonna a Catalina Rivas.

 

PECCATI E LORO CONSEGUENZE

I nostri peccati, sono i primi responsabili delle tragedie e delle guerre che si scatenano nel mondo. Quando al Curato d’Ars fu chiesto quanto sarebbe durata la guerra in corso, al suo tempo, egli rispose: "A lungo quanto i nostri peccati". Tanto sono gravi e lunghi i nostri peccati, quindi, tanto sono gravi e lunghe le guerre!

Nella preghiera insegnata dalla Madonna a Ida Peerdeman, la veggente d’Amsterdam (preghiera che ha ricevuto l’approvazione del Vescovo di Haarlem-Amsterdam) si dice: "Fa’ abitare lo Spirito Santo nei cuori di tutti i popoli, affinché siano preservati dalla corruzione, dalle calamità e dalla guerra". Quando nei cuori quindi c’è un vuoto di grazia, un vuoto di Spirito Santo, nelle persone e nella società c’è prima una corruzione dei costumi, delle menti, dei cuori, poi ci sono le calamità, e quindi la guerra. Solo il ritorno a Dio, la conversione dei cuori attraverso la preghiera, la penitenza e la testimonianza, può prevenire la guerra e tutte le tragedie (cfr. Gn 3,1-10; Lc 13,1-5). Lo scenario internazionale, gli attori politici ed economici, sono quelli che appaiono tutti i giorni nei nostri telegiornali. ma i veri mandanti, i veri registi, di tutta questa tragedia della guerra a cui assistiamo, sono i nostri notevoli e prolungati peccati, che meritano come castigo la guerra.

 

È L’ORA DELLE TENEBRE

"Il mondo è sull’orlo della catastrofe" (27/3/1982) - Kibeho. "L’umanità sta vivendo tempi peggiori di quelli del grande diluvio" (26/7/1996) - Gesù a Catalina Rivas. "Il mondo agonizza nel pantano della colpa; l’odio e la cupidigia riempiono il cuore degli uomini. Tutto ciò è opera di Satana. Il mondo giace in dense tenebre" (1945) - Gesù ai veggenti di Heede-Germania.

 

PACE E PACIFISMO

Mirjana Dragicevic Soldo, una delle veggenti di Medjugorie, intervistata durante la Trasmissione "Italia su 2", ha detto che la Madonna ha chiesto insistentemente la preghiera e la penitenza per evitare le guerre e le tragedie e poi ha concluso: "Non esponiamo la bandiera della pace, non facciamo marce o manifestazioni, però preghiamo e facciamo penitenza". Sì, alla pace che è dono di Dio, che scende dall’Alto, frutto dello Spirito. La vera Pace. No, al pacifismo ad una dimensione, quello solo contro gli U.S.A. [...]

 

MANIFESTAZIONI CATTOLICHE PER LA PACE

I cattolici non dovrebbero sbiadire o mimetizzare la loro originalità ed identità. Se vanno a queste manifestazioni ci vadano con i loro simboli di luce (il crocifisso, la corona del Rosario, ecc.). Meglio ancora se nelle Diocesi si organizzassero indipendenti manifestazioni, solo religiose, con cortei che pregano il S. Rosario, portano in processione il Crocifisso, e cantano e inneggiano al solo e vero Re della Pace, Cristo Gesù. [...]

 

CONCLUSIONE

A. Il Papa ha chiesto il Rosario e il digiuno per la pace e per evitare la guerra: lo abbiamo fatto solo un giorno e poi abbiamo smesso? Il Papa ha proclamato da ottobre 2002 a ottobre 2003, l’Anno del Rosario. Ci siamo mobilitati? Abbiamo corrisposto al suo invito? B. LA SALETTE, LOURDES, FATIMA, AKITA, KIBEHO, AMSTERDAM, ecc. Apparizioni diverse, in paesi diversi, in tempi diversi, ma i loro messaggi sono convergenti. PERCHÉ NON ABBIAMO ASCOLTATO? Quello che accadrà sarà solo frutto della nostra negligenza o del nostro zelo. C. Il 31-5-1998, ad Amsterdam c’è stato un grande convegno intorno alle apparizioni e ai messaggi della Signora di Tutti i Popoli che ha visto la partecipazione di 12.000 persone, provenienti da tutte le parti del mondo, e la presenza di 90 sacerdoti insieme a 5 Vescovi e al Cardinale Alfonso Maria Stickler, venuto da Roma per presiedere l’incontro. L’ultima relazione del mattino fu di S. E. Mons. Paolo Maria Hnilica, che affermò: "Sotto il titolo «Signora di Tutti i Popoli», Maria ci dimostra, qui ad Amsterdam, il cammino verso la pace e verso l’unità della Chiesa e del mondo per mezzo della Chiesa". Il Card. Stickler, ha poi così concluso: "La venerazione di Maria sotto il titolo di «Signora di Tutti i Popoli», sia diffusa nel mondo intero, per ottenere le grazie dello Spirito Santo per tutta l’umanità, affinché, per la santificazione di ognuno, possiamo portare la pace effusa dallo Spirito a tutti i popoli e a tutta l’umanità". Questo è anche il mio augurio e il mio impegno.

Don Guglielmo Fichera

 

 

 

Da Per maggiori informazioni cliccare sul logo n.10 - marzo 2003 (per maggiori informazioni cliccare sul logo).
Pubblicato da "Profezie per il Terzo Millennio" su autorizzazione del
direttore di redazione di "Fede e Cultura", don Guglielmo Fichera.

 


 

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