L'Avvertimento
parte ottava

 

 


Capitolo
Settimo

 

Cosa accelererà il Trionfo?

Il Trionfo è stato ritardato. Persino all’inizio di questo secolo [il XX secolo, quando è stato scritto il libro; N.d.T.], un’epoca di guerre e grande sofferenza, Nostra Signora ha cercato di far comprendere che la pace sarebbe arrivata rapidamente se le persone avessero ascoltato le sue richieste: "Se le persone faranno quel che chiedo ci sarà la pace"; in caso contrario: calamità! Il Trionfo sarebbe potuto avvenire nel 1917 se avessimo ascoltato e obbedito. Ancora nel 1929, Maria venne per chiedere la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato, dicendo: "ora è il momento". Questo è stato cinquanta anni fa. Ce lo ha chiesto ripetutamente, e fino ad ora il Trionfo non è venuto. E’ stato ritardato, trattenuto, tenuto lontano.

Ma se può essere ritardato, sicuramente può essere anche accelerato! Deve essere accelerato, perché il tempo sta terminando. A Garabandal Nostra Signora del Carmelo ha affermato: "Ora state ricevendo gli ultimi avvertimenti". Dobbiamo sbrigarci e convincere gli altri a sbrigarsi. L’Avvertimento ci sollecita a farlo. Sono molti quelli che corrono il pericolo della "dannazione". Essi sono nostri fratelli e sorelle. Dobbiamo aiutarli facendo quello che possiamo per realizzare rapidamente il Trionfo del Cuore Immacolato.

La preghiera accelera il Trionfo. Essa accelera la trasformazione del cuore. Solo la preghiera può avviare il processo che produce nel cuore il tipo di santità che si trova nei Cuori di Gesù e Maria. Solo la preghiera apre il cuore all’amore trasformante del Padre. Perfino Gesù, il Figlio del Padre, simile a Lui in tutte le cose, ha dovuto pregare.

Ha pregato così bene che tutta la Sua esistenza umana è diventata preghiera. Proprio perché ha pregato perfettamente, lo Spirito Santo ha formato il Suo Sacro Cuore in quel glorioso vaso di Vita Divina che ora conosciamo. Lo stesso Spirito sta operando continuamente nei nostri cuori attraverso la Sua grazia in base a quanto ci apriamo a Lui nella preghiera. Mentre preghiamo, Egli agisce con potenza e amore nei nostri cuori per renderli più simili ai Cuori di Gesù e Maria. Il Trionfo in noi personalmente è accelerato dalla preghiera.

Nostra Signora ci ha sempre ricordato quest’attività fondamentale quando ci ha reso visita nelle sue apparizioni. Non ha mai mancato di insistere sulla preghiera, chiamando i veggenti che la videro a pregare e trasmettendoci attraverso di loro la sua richiesta di ritornare alla preghiera. Non c’è nessun altra via per raggiungere Dio.

Siamo circondati dall’amore ineffabilmente misericordioso del Padre. Siamo immersi nel Suo essere che è esso stesso amore, eppure possiamo rimanere in qualche modo completamente inconsapevoli della Sua presenza, se non preghiamo. La preghiera apre la mente alle realtà che sono attorno a noi, che sono fonte di vita eterna e di beatitudine. Attraverso di essa riconosciamo che siamo creature che possono avere una profonda relazione d’amore con Dio, quando ci rivolgiamo a Lui nella preghiera, e ammettiamo il nostro bisogno della Sua amicizia in modo da guadagnare la felicità. Con essa accettiamo non solo la possibilità ma anche la necessità che Dio ci dia la salvezza e ci arrendiamo alla verità che non possiamo salvarci da soli. Attraverso la preghiera affermiamo che non siamo soli e che non vogliamo essere soli. Siamo affidati alla responsabilità di un altro che ci ama e che è nostro Dio. Essere con Dio e permettere a Lui di essere con noi non è solamente il fine della preghiera ma è il punto centrale della nostra stessa esistenza.

La preghiera permette a Dio di agire nel mondo. E’ il nostro mondo perché Egli ci ha dato il dominio su di esso. Ma vuole che in cambio Lo invitiamo ad essere Signore su di esso, in modo che il Suo dominio e il nostro saranno condivisi come tra Padre e figlio. Lui non agirà mai coercitivamente ma solo con completo rispetto per la nostra libertà - il dono che ci rende pienamente umani e più simili a Lui. Se Lui deve agire nei nostri cuori allora dobbiamo darGli quella libertà attraverso la nostra resa, nella fede, al suo regno. Il regno verrà sulla terra solo quando noi lo faremo entrare, perché il regno di Dio è una sovranità su cuori che sono liberi. Solo la preghiera libera i nostri cuori, così che noi possiamo donarli completamente a Lui e al Suo regno.

Maria capisce bene questo perché lo ha sperimentato nel suo Cuore, un Cuore Immacolato che non ha in esso nessuna resistenza a Dio. Lei è piena d’amore, donato completamente al regno di Dio. Lei è così non solo perché Dio le ha concesso la grazia di diventare quella che è, ma perché ha pregato e ha lasciato che con lei il Padre facesse sempre quello che voleva. "Avvenga di me quello che hai detto", Gli disse. Lei sa, perché è successo anche a Lei, che Dio riversa abbondantemente il Suo amore nei cuori di quelli che si aprono a Lui nella preghiera. Lei capisce, dalla sua stessa vita, che la preghiera è la risposta a tutti i mali del mondo.

Per cui lei ora la raccomanda a noi. Maria spesso ha ordinato ai veggenti di Garabandal di pregare il Rosario, la preghiera fanciullesca e terrena che simboleggia il nostro bisogno di piccolezza. Lei rivela a Lucia di Fatima che Dio ha dato al Rosario un potere speciale nei tempi moderni; che quando pregheremo col Rosario lei ascolterà le nostre preghiere. Il Rosario è il punto principale del programma di preghiera al quale la Beata Vergine esorta il mondo.

Ma questa non è la sola forma di preghiera che lei raccomanda. Dei bambini di Fatima: Francesco viene rapidamente portato in una profonda contemplazione mistica, durante e dopo le apparizioni, e gli viene dato il compito di "consolare Dio"; Giacinta è quasi ossessionata da una passione divina di intercedere per i peccatori e per il Santo Padre; Lucia rimane sulla terra per un lungo apostolato di tipo contemplativo col quale dovrà tenere vivo il messaggio di Fatima e diffondere la devozione al Cuore Immacolato. Tutti loro pregano il Rosario ma anche altre forme di preghiera emergono nella loro vita spirituale. Non è tanto un particolare tipo di preghiera che fa la differenza (anche se Maria insiste sul Rosario) ma è la preghiera in se stessa a diventare più importante.

Anche la penitenza e la riparazione accelerano il Trionfo. Quelli che videro la Beata Vergine furono chiamati a forme speciali di penitenza e riparazione.

La sofferenza di Santa Caterina Labouré è durata per tutta la vita ma era soprattutto interiore e completamente nascosta agli altri. Santa Bernadette ha patito atroci agonie nel corpo e nella mente negli ultimi anni della sua breve vita.

I bambini di Fatima hanno sofferto non solo durante le apparizioni ma anche dopo.

Giacinta e Francesco si auto-imponevano penitenze che la Vergine approvava, ma che erano davvero molto pesanti. Entrambi questi bambini, prima Francesco e poi Giacinta, soffrirono terribili sofferenze fisiche a causa delle malattie alle quali alla fine soccombettero.

Nostra Signora li portò in Cielo, come aveva promesso di fare, ma non senza che prima affrontassero tanta sofferenza per "i peccatori". Lei nel primo incontro gli aveva chiesto se volessero accettare tutte le sofferenze che Dio avrebbe mandato loro per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati.

Tutti e tre avevano risposto "Si". A questo la Madonna replicò: "Allora avrete molto da soffrire ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto". E così avvenne. Quando in seguito ritornò per annunciargli che la Prima Guerra Mondiale presto sarebbe finita grazie alle loro preghiere, essi seppero che avevano accelerato la pace. Ma erano state la preghiera, la penitenza e la riparazione a fermare l’ondata del male, non le armi e la potenza degli uomini.

Nessuno dei messaggi dati ai veggenti è solo per loro. Essi, nelle loro esperienze con i "visitatori celesti", in qualche modo ci rappresentano sempre. Parte della sofferenza che sopportano è eccezionale, per indicare che la sofferenza ha significato e potere, il potere di redimere il mondo.

Sarebbe opportuno che comprendessimo questo aspetto, semplicemente osservando attentamente Gesù sulla Croce, ma a quanto pare abbiamo bisogno che ci venga ricordato che la lezione va applicata anche alle nostre sofferenze. Noi, le membra del Corpo di Gesù Cristo, come i bambini di Fatima e gli altri che videro la Madonna, siamo chiamati alla penitenza e alla riparazione che può accelerare il Trionfo e portare la pace nel mondo.

Il dovere quotidiano è penitenza e riparazione. Nostro Signore, alcuni anni dopo le apparizioni, disse a Lucia di Fatima che la penitenza che ora Lui cerca ed esige da noi tutti, è quella di accettare i doveri quotidiani che abbiamo davanti. Non esige niente di inconsueto, ma solo che accettiamo pienamente la disciplina che i doveri quotidiani comportano e il dolore che essi includono.

Questa fedeltà accelererà il Trionfo, poiché mette in pratica ciò che è successo nel cuore. Possiamo pregare e convertirci interiormente ma la nostra conversione deve emergere nell’adempimento dei doveri quotidiani e in una condotta responsabile. L’amore non è amore fintanto che non viene espresso in una maniera umana. Esso deve essere visibile nelle nostre relazioni con gli altri, se vogliamo che diventi reale.

C’è una considerevole penitenza nelle nostre vite quando ci applichiamo nei doveri quotidiani. Non serve guardare lontano dalle esigenze della vita di ogni giorno per scoprire il sacrificio di noi stessi e l’amore. La volontà del Padre è nascosta fra le responsabilità ordinarie di ogni giorno. Neanche Gesù si è sottoposto a una penitenza speciale, per quanto ne sappiamo. Egli ha fatto semplicemente la volontà del Padre, occupandosi di fare il bene.

A causa di questo suo impegno venne crocifisso e attraverso il Suo dolore redense il mondo. Questo vale anche per noi. La Madonna ai bambini di Fatima non chiese "Volete scegliere la penitenza più dura che potete immaginare per riparare ai peccati del mondo?" ma piuttosto chiese loro: "Volete sopportare tutte le sofferenze che Dio vorrà mandarvi?". Dio manda sofferenze nella vita di ogni persona. Gli avvenimenti e le circostanze di ogni giorno ci indicano il percorso di amore che Dio desidera che seguiamo.

I nostri atti di penitenza e riparazione sono legati alle piccole cose, apparentemente insignificanti. La volontà del Padre è evidente se siamo pronti ad abbracciare l’amore e il dolore che questa include. Fare la volontà del Padre nell’amore è il metodo perfetto per accelerare "il Trionfo del Cuore Immacolato e l’Era di Pace".

Correggere la nostra vita accelererà il Trionfo. "Gli uomini devono cambiare", dichiarò Nostra Signora di Fatima. "Non offendano più Dio nostro Signore, che è già tanto offeso". Se intendiamo realizzare il Trionfo il prima possibile, dobbiamo rinunciare al peccato e diventare imitatori di Gesù e Maria. Emendare la propria vita è la condizione fondamentale per il rinnovamento del mondo. Non ci saranno preghiere o penitenze che bastino a portare l’Era di Pace se non correggeremo e cambieremo le nostre vite.

Non ci sarà pace e non ci sarà Trionfo finché non cambieremo. Il non essere riusciti in questa impresa è la ragione per la quale alla fine abbiamo dovuto affrontare l’Avvertimento. Il peccato ci espone alla minaccia di una catastrofe. Bisogna abbandonare il peccato. Dobbiamo seguire i comandamenti di Dio e abbandonare le nostre azioni ostinate ed egoistiche.

La distruzione minaccia la nostra civiltà, la nostra sicurezza, le nostre stesse vite. "Varie nazioni saranno annientate" se la situazione attuale non cambia. Correggere le nostre vite è l’elemento determinante nel progetto di Dio per salvarci dal disastro. Il vero pentimento eviterà il Castigo e accelererà il Trionfo, più rapidamente di qualsiasi altra cosa che possiamo fare. Dobbiamo emendare le nostre vite "perché Nostro Signore è già troppo offeso".

La consacrazione al Cuore Immacolato accelererà il Trionfo. Correggere la nostra vita in maniera così radicale, tuttavia, sarebbe un po’ come spostare una montagna. Sicuramente questa è la ragione per la quale il Signore vuole stabilire nel mondo la Devozione al Cuore Immacolato di Maria. Lei ha proclamato: "A chi praticherà questa devozione prometto la salvezza".

La devozione al suo Cuore ci porterà le grazie di cui abbiamo bisogno per emendare pienamente la nostra vita. Abbiamo bisogno di riflettere seriamente su come abbracciare questa devozione e rimanere fedeli ad essa. Essa assicura la nostra vittoria sul peccato che è in noi. La nostra devozione al Cuore Immacolato di Maria accelererà in tutto il mondo il Trionfo sul male che è stato profetizzato da Nostra Signora di Fatima.

 

 

 

 

Traduzione dall’edizione originale a cura di "Profezie per il Terzo Millennio". E’ vietata la riproduzione totale o parziale (senza previa autorizzazione del Webmaster) sul Web dei contenuti di questa pagina .


 

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