Intervista a Catalina Rivas:
uno sguardo alla missione che il Signore le ha affidato

 

 

 

Vi proponiamo, nella nostra traduzione, i passaggi salienti dell'intervista alla mistica boliviana Catalina Rivas, trasmessa in replica il 19 aprile 2025 sul canale YouTube "Frank Periodista".

Intervistatore: «All'inizio, il Signore le ha chiesto anche a lei un cambiamento concreto nella sua vita, oppure si trattava solo di trasmettere un messaggio rivolto agli altri?»

Catalina Rivas: «La Vergine mi ha insegnato come dovevamo pregare, perché recitavamo il Rosario così in fretta. Diceva: "Quando voi iniziate e dite 'Ave Maria' io mi rendo presente. Allora parlatemi come se fossi lì. Voi recitate il Rosario correndo, cioè ripetendo le cose di corsa, e io voglio conversare, dialogare con voi. Ho bisogno che meditiate il messaggio mentre mi parlate". Ha insistito molto sul fatto che dobbiamo tornare a guardare la Croce, perché l’uomo si è dimenticato di guardare la Croce. Insiste sulla pace, quella che Lui ci dà e che noi sprechiamo. Insiste sulla nostra dedizione nel prenderci cura del fratello, nel vestire il fratello, sulle opere di misericordia.

Insiste inoltre sul nostro cambiamento: Egli non tollera, cioè soffre molto, per una nostra menzogna, soffre molto per la superbia dell’uomo, è questo ciò che più lo ferisce. Insiste sull’abbandono, sul cambiamento, quando uno cambia mentre sta avanzando nel cammino di conversione e improvvisamente inizia ad abbandonare. E ripete di nuovo: "Non è degno di Me colui che mette mano all’aratro e si volge indietro" [cfr. Luca 9,62]. Questo lo ripete sempre, costantemente. Questo ferisce molto il Signore, che dopo aver vissuto una vita in un cammino di conversione l’uomo torni indietro e inizi ad aprirsi ad altre cose. Egli ci chiederà un impegno sempre maggiore. Ogni Eucaristia deve essere una scoperta, uno stupore. Egli si lamenta, soprattutto delle comunità religiose: "Fanno della comunione e dell’unione con Me una routine, e questo mi ferisce" perché ci dimentichiamo di vivere il miracolo, lo stupore, la cosa più grande che esista, il dono più grande che Dio potesse farci, e questo mi commuove molto. L’Eucaristia per me è [fondamentale], credo che non potrei vivere senza la Messa quotidiana.»

 

Intervistatore: «Oggi si mette molto in dubbio la presenza di Gesù nell’Eucaristia, se è realmente lì. Cosa le è stato detto al riguardo?»

Catalina Rivas: «Certamente che c’è. Mi ha parlato della Messa, l’ho visto, lo vedo quasi in tutte le Messe, nel momento della Consacrazione, dell’elevazione dell’ostia. Lo sento, sento il momento in cui entra in me. Sì, Lui è vivo lì, è una follia non pensarlo. È così grande l’amore del Signore che, per non lasciarci orfani, è rimasto in quel pezzettino di pane e in quel calice di vino. Lì c’è Lui, vivo, e noi non vogliamo capire. Il mondo non crede, non vuole credere, e nonostante il Signore stia facendo così tanti miracoli eucaristici — perché, sì, si vede quanti miracoli eucaristici ci sono — l’uomo non vuole guardare, non gli interessa purtroppo, e si perde tutto.

Per prima cosa, quando vai a Messa, svuotati di tutto, lascia alla porta tutto, cioè fai la prima preghiera chiedendo al Signore di liberarti da tutto, chiedi allo Spirito Santo di permetterti di vivere quella Messa nel modo migliore, per ricevere le grazie di cui hai bisogno e che vuoi chiedere al Signore, e che Lui vuole donarti. Perché anche se non gli chiedi nulla, Lui vuole donarti molto. Prepararsi per la Messa, arrivare in orario, se possibile un po’ prima per recitare qualche preghiera, chiedere alla Santissima Vergine che ci accompagni, che ci aiuti, al nostro angelo custode che ci mantenga attenti e ben preparati. E poi lasciarsi andare, vivere ogni momento della Messa, ma viverlo, non solo ascoltandolo e basta, viverlo. E poi il decoro delle donne nel modo di vestirsi, questo [cioè la mancanza di decoro] ferisce molto la Vergine, e anche il Signore.

Al Signore non piace che andiamo a fare la comunione senza confessarci, e purtroppo dai giorni della pandemia, quando dovevamo partecipare alla Messa tramite la televisione, i mezzi di comunicazione… purtroppo la gente si è raffreddata e così si è abituata a non partecipare alla Messa quotidiana, e a frequentarla solo una volta a settimana, la domenica, in TV, e non è la stessa cosa, non è affatto la stessa cosa. [...] Io capisco che ci sono molte persone anziane, malate o che lavorano, ci sono persone che devono lavorare, anche di domenica, e non hanno il tempo per andare a Messa, e se devono farlo, allora cercano di fare una comunione spirituale. Ma poi la gente normale, cioè quelli che possono, hanno sempre un ritaglio di tempo, ma essi dicono "non ho tempo". Bugia! Dicono: lavoro tutto il giorno. Allora alzati mezz’ora prima e vai a Messa. Alla fine della giornata, vai a Messa. Non esiste. E noi che abbiamo la grazia di avere la Messa tutti i giorni - tutti i giorni, non solo la domenica - la sprechiamo. E lì c’è Lui, che ci aspetta pazientemente.

Un’altra cosa che mi ha colpito molto è quando il Signore ci parla dell’adorazione eucaristica, ed è ciò che vorrei promuovere, ed è ciò che voglio chiedere al mondo intero: che le famiglie tornino all’adorazione eucaristica. Un’ora alla settimana, diciamo ogni 15 giorni, un’ora in famiglia [...] parlando con Lui, lasciando che Lui ci parli, contemplando il tabernacolo, contemplando il Santissimo esposto. Ma lasciarsi bagnare da quella grazia, da quell’amore che Lui ha per noi, e tutta la famiglia starà bene, e se tutte le famiglie stanno bene, questo mondo cambierà. Ma non c’è altro più importante di questo: l’Eucaristia e il Rosario, non c’è altro. Dicono che il Rosario è ripetitivo? È perché la gente non ha trovato il gusto di recitare il Rosario, non ha scoperto il piacere di recitare il Rosario, di sapere che lei ci sta ascoltando e che sta elevando contemporaneamente le preghiere per noi. Sono come piccoli fiori — che fiore mi piace? Penso alla rosa — sono fiori che lei offre a Gesù, ogni nostra Ave Maria con una sua preghiera. Perché nei luoghi in cui appare la Vergine, benedice tutti coloro che sono lì. Ma lei dice: "Io so e vi dono".

Le persone che vanno nei luoghi delle apparizioni ricevono molte grazie, ma il luogo dove sto più tempo è la Santa Messa. In un’apparizione, uno va e sta lì mezz’ora, un’ora, quanto dura l’apparizione della Vergine, e sì, si ricevono moltissime grazie, ma lei è ai piedi dell’altare in ogni Messa e in ogni tabernacolo, nell’adorazione, lei è lì ai piedi del Figlio suo, e noi ce la perdiamo.»

 

Intervistatore: «Cosa le ha mostrato il Signore che c'è dopo la morte? C’è qualcosa dopo la morte o no?»

Catalina Rivas: «È vero, c’è vita dopo la morte. Esistono il Cielo, il Purgatorio e l’Inferno, e chi non lo vuole credere è cieco ed è stupido – perdonami, ma questa è la parola: “stupido” – perché come si può pensare che con tutto ciò che esiste, tutto finisca qui e poi basta? Che cioè qui finisca tutto? No, c’è vita e c’è una vita eterna, e tutto quello che hai fatto in vita, fino all’ultimo minuto della tua vita… dopo che si apre la porta non puoi più tornare indietro. “Oh Signore guarda che voglio tornare un attimo per fare questo…”, no, hai la misericordia e l’amore del Signore fino al minuto in cui muori, dopo non puoi più tornare. Ti presenti ovviamente davanti alla misericordia e alla giustizia del Signore, ma in accordo a come è stata misericordiosa la tua vita, anche il Signore ti giudicherà con misericordia. Ci dà l’opportunità di pentirci fino all’ultimo minuto della nostra vita.»

 

Intervistatore: «Il Signore le ha parlato, le ha mostrato qualcosa del Cielo?»

Catalina Rivas: «Sì.»

 

Intervistatore: «Com'è il Cielo?»

Catalina Rivas: «Quello che i miei occhi possono vedere, cioè quello che io ho visto, è un luogo meraviglioso, pieno di pace, con molta luce. A partire dai fiori: tutto ha una propria luce, tutto, perché lì non c’è notte. Le persone sono super felici, con una pace incredibile. È stata una visione molto breve, ma che mi ha dato molto. Il Signore e la Vergine sono lì presenti tutto il tempo per ognuno, ma è quello che i miei occhi potevano vedere. Gesù un giorno mi disse: “Le visioni che hai avuto sono fino a dove i tuoi occhi possono vedere. In realtà, anche nelle apparizioni che hai avuto Mie e di Mia Madre, non puoi vederci come siamo realmente, perché moriresti. Non puoi vedere esattamente com'è tutto, perché i tuoi occhi umani non riescono a ricevere tutto ciò”. Chi vede l’Inferno così com’è, morirebbe di terrore in quell’istante, e ugualmente chi vede il Cielo così com’è, morirebbe in quel momento. Quindi, le apparizioni della Vergine e tutto ciò che è, così bella, così meravigliosa, così pura, così Madre, così Signora – questa è la parola: così Signora – non sono come la vedremo più in là, ma solo fino a dove i nostri occhi umani possono sopportare quella bellezza.»

 

Intervistatore: «Cosa è ciò che la Vergine le chiede di dire a tutti?»

Catalina Rivas: «Che tornino a Dio, che torniamo a Dio, che alziamo gli occhi e torniamo a Dio, e che lasciamo il peccato alle spalle. Lei insiste molto: tutto quello che chiede è preghiera, preghiera, preghiera, e che abbiamo pace nel nostro cuore, che sappiamo vivere quella pace che Dio ci dà, che ci offre. E io capisco che sia molto difficile per molta gente, ma dobbiamo sforzarci. Tutto si ottiene con la preghiera: ottieni pace, ottieni allegria, ottieni perdono, la pace e l’umiltà.»

 

Intervistatore: «Le ha parlato in qualche momento del valore della purezza e di come il mondo l’abbia persa?»

Catalina Rivas: «Beh, essendo lei così pura com’è, ovviamente questo la fa molto soffrire. Le fa molto male l’impurità, soprattutto nei giovani, ma anche nei matrimoni e in tutto. Lei vuole che il nostro cuore sia puro, che i nostri atti siano puri. Vuole la purezza d’intenzione, soprattutto. La Vergine insiste molto, e anche il Signore, sulla purezza d’intenzione. Se le nostre intenzioni sono pure, la nostra vita sarà pura. Se le intenzioni non sono pure, allora non vivremo in purezza.»

 

Intervistatore: «Il Signore le ha parlato di questi tempi difficili, di crisi? Dicono – non so cosa ne pensi lei – che siamo già negli Ultimi Tempi o che ci stiamo entrando? Le ha parlato in qualche momento il Signore riguardo a questo?»

Catalina Rivas: «Beh, io penso che guardando com’è il mondo, siamo già in una tappa… Cioè, se su Sodoma e Gomorra, per i peccati che avevano in quell’epoca, piovve fuoco e di tutto, immaginati cosa stiamo chiedendo noi come castigo, perché in quest’epoca – questo sì lo dice la Vergine – oggi si vive peggio che a Sodoma e Gomorra. Quindi immagina cosa stiamo invocando noi al Cielo. È logico: tutte queste cose vengono dalla mancanza di Dio, non bisogna essere indovini per accorgersene, si sta vivendo un tempo molto difficile. Ma il Signore ci parla molto della speranza, e io penso: se mi toccasse vivere ora tutto ciò in cui stiamo entrando, la persecuzione, e il martirio e tutto il resto, beh, benedetto sia Dio se moriremo martiri non per sua colpa ma per sua causa, benedetto sia Dio. Quello che il Signore ripete e ripete molte volte, e anche la Vergine, è: non abbiate paura, non abbiate paura. Voi vivete ciò che dovete vivere ogni giorno, chiedete aiuto al Cielo, e sì, prepariamoci spiritualmente perché stiamo vedendo che la situazione si sta facendo sempre più dura nei nostri paesi, con divisioni sempre più marcate tra chi vuole seguire Dio e vuole avere una vita tranquilla, e chi vuole invece strozzarci, sottometterci e schiavizzarci. E sì, queste sono cose che ci mostrano com’è il mondo in questo momento. Ma penso che posso parlare fino a qui.»

 

Intervistatore: «Il Signore le ha parlato in qualche momento della comunione sulla mano?»

Catalina Rivas: «Beh, quando mi dettò il libro della passione, il Signore mi disse che la comunione sulla mano è venuta per opera di Satana, perché hanno ingannato il Papa. Sai, si sono infiltrate molte cose, e una suora mi diceva: “Beh, è stata colpa nostra, perché in quell’epoca del Concilio si autorizzavano i seminaristi e le religiose a ricevere la comunione sulla mano”. Ma poi – lei diceva – “Siamo usciti nelle parrocchie e non ci siamo accorti che i laici ci guardavano e mettevano le mani allo stesso modo”. Quindi so che al Signore non fa piacere, e alla Vergine ancora meno, perché una notte ci tenne in veglia e ci chiese una veglia per tutta la notte, pregando e facendo riparazione per le particelle di ostie che venivano calpestate nei templi. Quindi è logico: ricevi la comunione sulla mano, hai un po’ di sudorazione o qualsiasi cosa, una particella rimane lì, e cosa fai? Metti le mani in tasca, o mentre vai via, la particella cade. E se in ogni particella c’è Gesù intero, allora immaginati… Papa Benedetto XVI – uomo benedetto, che Dio lo abbia nella Sua santa gloria e che diventi santo presto – lui mise l'inginocchiatoio e chiese che si ricevesse la comunione in ginocchio e in bocca. Quindi questo deve essere l’atteggiamento.»

 

Intervistatore: «Quindi, ricevere la comunione in ginocchio e in bocca. E chi non può inginocchiarsi?»

Catalina Rivas: «Cosa dire di me, che non posso inginocchiarmi? Ma chi non può inginocchiarsi, lo farà in piedi, ma con la massima riverenza, e in bocca. Io, personalmente, sono convinta che la comunione si debba ricevere in bocca, e se possibile in ginocchio. Stiamo parlando di Dio Altissimo! Come ci prepariamo, come salutiamo quando vediamo un artista, che è un semplice uomo, o un capo di Stato, un ministro, un dirigente, una persona importante? Con riverenza. Bene, a maggior ragione, come dobbiamo trattare il Re dell’universo, Dio Altissimo? Con il massimo rispetto e nulla di meno. Nella mia scuola ci insegnavano che non bisogna mettere l’ostia in bocca e masticarla, perché alcuni dicono che bisogna masticarla e consumarla. Si può consumare con il massimo rispetto, lasciandola sulla lingua affinché si sciolga sul palato.

Una cosa che a me dispiace un po’ è questa: il non avere un po’ più di tempo dopo la comunione per godere del Signore e parlare con Lui. Ma proprio per questo la Vergine ci insegna e dice: “Restate un po’ di più”. E Gesù dice: “Voi finite la Messa e correte via e vi dimenticate di Me per tutto il tempo”. Cioè, siete usciti e già avete assolto il vostro dovere con il Signore. No, bisogna restare un po’ di più, oppure durante tutto il giorno, di tanto in tanto, è opportuno pensare, ricordare quello che ha detto il sacerdote, evocare le parole del Vangelo o di una delle letture, tenere tutto ciò presente durante il giorno, perché è il giorno del Signore. Ah no: domenica, siamo già stati a Messa, ora c'è la grigliata, ora questo, ora quest’altro, andiamo alla festa. È il giorno del Signore!»

 

Intervistatore: «Ma cosa posso ottenere davvero se, quando faccio la comunione, la faccio con il massimo rispetto, in ginocchio? Cosa posso ottenere io?»

Catalina Rivas: «Cosa puoi ottenere? Una tua conversione personale, perché tu ti stai avvicinando a Dio. Cosa puoi ottenere? Quell’unione che ti permette di dirgli quanto lo ami, quell’unione che ti permette di ricevere tutto il Suo amore; ricevere l’amore del Signore è qualcosa di immenso. Le grazie che Lui ti dà nella tua vita sono per tutto: chiedergli un lavoro, chiedergli questo, chiedergli quest'altro al Signore, tutto questo lo ottieni quando sei nel momento della comunione, nella comunione spirituale. Cioè, cosa vuole Gesù? L’unione con Lui. Questo è ciò che dobbiamo fare. Ci sono persone che purtroppo, perché sono divorziate e risposate, non possono fare la comunione, ma possono fare una comunione spirituale e possono unirsi al Signore attraverso la sua Parola, unirsi al Signore attraverso atti di misericordia, unirsi al Signore nei canti, in tutto. Questa vicinanza con Lui è ciò che salverà il mondo.

Guarda, anni fa, quando io stavo appena iniziando questo cammino di conversione, la Vergine mi disse: “Un giorno il demonio vi controllerà attraverso gli schermi”. E mi ricordo che nel mio gruppo — eravamo 11 signore — si diceva: “Bisogna togliere i televisori dalle camere da letto, perché da lì ci parlerà il demonio”. Ma un’altra signora diceva: “Ma si può semplicemente staccare la spina”. Certo che il demonio può parlare comunque attraverso il televisore. Qui ti parlo di 30 anni fa, mai avremmo immaginato un telefono cellulare. Credo che proprio allora iniziavano appena a uscire i cellulari, quei grossi telefoni, e che attraverso uno schermo del cellulare, del computer, della televisione, il demonio avrebbe controllato — e stiamo vedendo come controlla il mondo.

Cioè, effettivamente ci sono persone che si perdono completamente; togli loro un telefono e impazziscono, qualsiasi persona normale, bambini, lo stiamo vedendo. Video con bambini, giovani, ho visto un video di un bambino che picchiava sua madre con un bastone perché lei gli aveva tolto il cellulare. Cioè, cos’è questo? E davvero i bambini non hanno restrizioni. Allora, con un telefono possono vedere cose pornografiche, possono vedere cose sataniche. Beh, è il re degli astuti, il maledetto demonio. Allora, cosa stiamo facendo? Ed è vero. E la Vergine lo disse, ti sto parlando di 30 anni fa.

La Vergine insiste molto sul fatto che noi dobbiamo fare novene, pregare e invocare lo Spirito Santo in ogni momento. E mantenere un dialogo permanente con il Signore. Per esempio, prendiamo il caso di una madre di famiglia: io, quando facevo qualcosa — per esempio, quando potevo, facevo il letto, spazzavo, facevo di tutto — parlavo al Signore, e gli offrivo delle cose: “Signore, questo non mi piace ma te lo offro tutto”. Devi fare la coda in aeroporto, devi fare la fila per qualcosa: “Signore, questo mi sta facendo impazzire, ma te lo offro con tutto il mio amore”. Quell’offerta che tu pensi sia nulla, al Signore piace moltissimo, perché lo stai facendo con Lui. Nel nostro gruppo abbiamo una preghiera quando c’è una lunga fila di auto, quando il traffico è estenuante: “Santa Maria, allunga il tuo giorno, Madre mia, libera questa via”, e tu non sai tutto quello che fa la Vergine, davvero, in un minuto.»

 

Intervistatore: «Secondo ciò che il Signore e la Vergine le hanno detto, quale messaggio vorrebbe che rimanesse con più enfasi nelle persone?»

Catalina Rivas: «La preghiera, che tornino alla preghiera, che tornino a guardare la Croce, che pensino a tutto quello che Gesù ha sofferto per salvarci. E noi, solo perché così ci va, lasciamo che quel sangue del Signore cada invano, non vogliamo essere cioè tra coloro che Lui ha redento. Questo è il sangue dell’alleanza “per molti”, non ha detto “per tutti”. Allora, cercare di essere tra quei molti. Bisogna cambiare, dobbiamo cambiare, e chiedere al mondo di cambiare. Chiedere al Signore che ci aiuti a essere esempi, questo è l’importante, perché l’esempio trascina, no? Io non sono una da grandi prediche, il Signore non mi ha dato quel dono, allora gli chiedo per favore che almeno mi aiuti ad essere una testimone.

Quello è uno. Due: le opere di misericordia. Una persona ha due pani, e può rinunciare ad uno di questi, perché non ne ha bisogno. Quante cose oggi ci avanzano, quante cose sono superflue, solo perché ci è piaciuto qualcosa o ci ha attirato qualcosa.

E sempre per questo Natale, pensate a fare un piccolo presepe a casa vostra. Guarda il presepe enorme che ho io: è cresciuto in 23 anni, ogni anno compravamo qualcosa per il Bambino, qualche cosina per il Bambino. È stata mia nonna a insegnarmi questo, cioè vivere i tempi liturgici. Per noi cattolici è una tale ricchezza. Questo tempo di Avvento è meraviglioso. È un regalo, è una grazia. Come dice la Vergine: è “un tempo speciale” perché in questo Avvento noi possiamo ottenere molte cose.

Beh, non so se questo uscirà durante l’Avvento, ma vivere profondamente i tempi liturgici della Chiesa, consegnarci a Dio, questo è il mio messaggio: tornare a Dio, tornare alla preghiera, aiutare il prossimo.»

 

 

Consulta anche: Catalina Rivas: la protagonista e gli avvenimenti

 

 

Fonti:

"Catalina Rivas Mensajes y Profecías - Entrevista", intervista a Catalina Rivas nel canale YouTube "Frank Periodista".

 

Documento redatto con l'ausilio di OpenAI ChatGPT.

 

Traduzione e adattamento a cura di "Profezie per il Terzo Millennio" - Aprile 2025
Condizioni del copyright sui contenuti di questa pagina


 

Ritorna alla pagina principale