Le anime vittime

 

 

Figlio mio scrivi.

Chi sono le anime vittime? Quale il fine delle anime vittime?

Perché le anime vittime non sono conosciute che da pochissime altre anime? Perché le anime vittime incorrono spesso nell'avversione o incomprensione o persecuzione di chi, a ragion di logica, le dovrebbe comprendere e affiancare in tutti i modi?

 

Chi sono?

Le anime vittime sono anime elette, prescelte dal Cielo, dalla Trinità Divina, di cui diventano figlie e spose; sono le anime più amate dal Padre, più intimamente unite al Figlio e allo Spirito Santo.

Sono le anime che generosamente, spesso eroicamente, fanno dono della loro vita umana a Dio, condizionando tutta la loro vita alla Volontà divina, non volendo se non quello che Dio vuole da loro, non desiderando che Dio, vero, unico, grande bene, alfa e omega di tutto e di tutti, offrendo e immolando se stesse per amore a Dio, Supremo Bene, ragione e fine della nostra vita, per riparare le offese proprie e altrui.

 

 Che fanno? Salgono con Cristo sulla Croce

Le anime vittime sono anime privilegiate che domandano non solo di poter seguire Cristo in conformità alla Sua parola: "chi vuol venire dietro di Me rinneghi sé stesso e prenda la sua croce e mi segua", non solo si accontentano di seguire Cristo sulla via del Calvario, ma salgono con Cristo in Croce.

Sono anime coraggiose, eroiche e generose; sono le anime che sentono profondamente la socialità della Chiesa, soprattutto della Chiesa debilitata, e per questo si offrono.

Le anime vittime sono le anime illuminate che hanno inteso che non vi può essere amore a Dio e amore ai fratelli senza la sofferenza; sono le più fedeli e le più autentiche interpreti ed esecutrici dei due comandamenti dell'Amore.

Le anime vittime sono le anime che elevandosi al di sopra della densa oscurità che avvolge l'umanità, vogliono elevarsi, e di fatto si elevano, su in alto, al di sopra dell'atmosfera inquinata e corrotta di questa umanità materialistica, e, pur camminando sulla terra, le loro anime e i loro pensieri sono su in alto, in cielo, rivolti a Dio, in Dio e con Dio.

Le anime vittime sono i parafulmini dell'umanità; guai agli uomini, guai alla terra se non vi fossero le anime vittime! La Giustizia divina avrebbe già perseguito l'inesorabile corso, tutto e tutti incenerendo.

 

Perché sono così poco conosciute?

Perché, figlio mio, il bene vero, la virtù vera, è schiva dalla pubblicità, dai rumori del mondo, dai pensieri del mondo, dai modi di vivere del mondo; per questo amano vivere nel ritiro, nel nascondimento, nel silenzio, per essere sempre pronte a captare la voce e i lumi che vengono dall'alto, per uniformarsi alla Divina Volontà che le vuole sì nel mondo, ma nascoste agli occhi di coloro che non le sanno e non le possono comprendere, perché esse innamorate di Dio, non potrebbero svolgere il loro colloquio con Dio se non nel loro umile riserbo.

Sono poco conosciute ancora figlio mio, perché gli uomini, non comprendendole, agli occhi loro appaiono come stolte e insensate; il mondo cosi non le ama, spesso le disprezza, le deride e le evita, ma in realtà le teme e spesso le avversa perché la loro eroica abnegazione suona severa condanna e giusto monito che le coscienze tarate non tollerano.

 

Nos insensati... credebamus...

Gli uomini un giorno dovranno rettificare il loro pensiero e i loro giudizi sulle anime vittime che volutamente hanno ignorate e disprezzate. Gli uomini un giorno vedranno, come il ricco Epulone ha visto il povero Lazzaro negletto nel seno di Abramo.

Gli uomini un giorno si rivolgeranno alle anime vittime esclamando: "Nos insensati, ergo erravimus a via veritatis. Nos credebamus..." [Noi, insensati, abbiamo dunque deviato dal cammino della verità. Noi crediamo...; N.d.R.].

Figlio mio, ti ho detto altre volte che le mie vie sono diverse dalle vostre vie; chi crede in Me non si perderà per i labirinti oscuri di un mondo dominato dal Maligno, ma chi crede in Me, mi seguirà sui sentieri che Io ho tracciato per tutti con la mia vita sulla terra.

Ti benedico figlio mio e voglimi bene. Vieni, figlio dietro di Me; vieni e seguimi e non te ne pentirai!

(Messaggio di Gesù del 30 novembre 1976)

Tratto dal libro "Confidenze di Gesù ad un Sacerdote", di Mons. Ottavio Michelini

 

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A cura di "Profezie per il Terzo Millennio" - Ottobre 2003
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