La Risurrezione di Gesu`

di Stefano Biavaschi

E' un fatto storico, non una favola. Riguarda il corpo di Cristo e non un fantasma. Ci sono i testimoni. Ecco che cosa insegna il catechismo sulla Risurrezione di Gesu`.

Spesso cio` che viene detto riguardo alla Risurrezione di Gesu` gravita attorno a due estremi opposti entrambi errati. O si accetta la storicita` dell'evento, ma lo si considera poco piu` della rianimazione di un cadavere, o si mette in risalto il valore di questo avvenimento, ma riducendolo a un'espressione di Fede, senza precisi riferimenti alla storia, quasi non avesse nulla a che fare col mondo fisico. In certi ambienti teologici si ama dire, per esempio, che ad essere risorta e` la Fede. Oppure che il centro della teologia della Risurrezione e` il sepolcro vuoto, come se dopo non fosse piu` avvenuto nulla, o come se le numerose manifestazioni del Cristo Risorto, attestate nei Vangeli, non siano da intendersi come fatti storici. Ma il corpo di Cristo non e` "evaporato" come vorrebbe pensare qualcuno, che molto probabilmente o ha letto poco i Vangeli e il Catechismo della Chiesa Cattolica. Eppure questo Catechismo, si noti, e` stato consegnato (gia` dal '92) come Costituzione Apostolica Fidei Depositum. Saltarlo a pie' pari, per seguire mode teologiche o inventarne di nuove, e` quantomeno poco prudente. Nel Catechismo, che secondo le intenzioni del Santo Padre avrebbe dovuto essere "punto di riferimento sicuro" per tutti i cristiani, vengono esposte con grande chiarezza e completezza tutte le verita` di Fede, tra cui quelle sulla Risurrezione. Questa viene definita sia come avvenimento storico che trascendente. Il Catechismo parla di "un avvenimento reale che ha avuto manifestazioni storicamente constatate". Maria di Magdala e le pie donne furono le prime a incontrare il Risorto (Mt 21,9-10, Gv 20,11-18) e ad annunziarlo agli Apostoli, a cui pure Gesu` apparira` (1Cor 15,3-5). Apparira` anche ai discepoli di Emmaus e a numerose altre persone. Paolo parla chiaramente di piu` di cinquecento persone. "Davanti a queste testimonianze" dice il Catechismo "e` impossibile interpretare la Risurrezione di Cristo al di fuori dell'ordine fisico e non riconoscerla come un avvenimento storico". Per qualche teologo, invece, la Risurrezione, meglio: il Risorto e` ancora un fantasma, come accadde per quei discepoli che non credevano ai racconti altrui e che Gesu` stesso rimprovera. Il Risorto li invita a riconoscere la sua corporeita`, stabilendo con essi rapporti diretti, a volte attraverso un contatto fisico (Lc 24,39; Gv 20,27), altre volte attraverso la condivisione di un pasto (Lc 24,30 e 41-43; Gv 21,9-15).

Come e` possibile negare la fisicita` della Risurrezione quando Cristo che chiede da mangiare e davanti agli occhi sbigottiti degli Apostoli sgranocchia una porzione di pesce arrostito (Lc 24,41-43)? Sottolineato come la Risurrezione sia stata non solo un fatto storico ma anche fisico, dobbiamo pero` risolvere l'altro estremo, ricordando che questa risurrezione non piu` la semplice rianimazione di un cadavere. Va detto anzitutto che questa risurrezione fu ben diversa dalle altre che leggiamo Vangelo. Cristo non ritorna a vita terrena, sperimentando cose come il dolore fisico, la vecchiaia o la morte. Egli risorge a vita eterna, il suo non e` soltanto un corpo risorto, ma anche glorificato. Il suo corpo non e` piu` soggetto alle leggi di causa ed effetto della materia, e non perche` non sia piu` materiale, ma perche` la sua materia e` totalmente sottomessa allo spirito. "Questo corpo autentico e reale possiede" dice il Catechismo "le proprieta` nuove di un corpo glorioso; esso non e` piu` situato nello spazio e nel tempo, ma puo` rendersi presente a suo modo dove e quando vuole, poiche` la sua umanita` non puo` piu` essere trattenuta sulla terra e ormai non appartiene che al dominio divino del Padre. Anche per questa ragione, Gesu` risorto e` sovranamente libero di apparire come vuole: sotto l'aspetto di un giardiniere (Gv 20, 14-15) o sotto altre sembianze (Mc 16,12) che erano familiari ai discepoli, e cio` per suscitare la loro fede". "I1 corpo di Gesu` - dice ancora il Catechismo - e`, nella Risurrezione, colmato della potenza dello Spirito Santo; partecipa alla vita divina nello stato della sua gloria, si` che San Paolo puo` dire di Cristo che egli e` l'uomo celeste". Ma tutto questo ancora non basta: la Risurrezione fu chiara manifestazione della divinita` di Gesu`, compimento delle promesse del Padre, irradiazione dello Spirito Santo, ed opera dalla Santissima Trinita`. Comprendiamo il senso della Risurrezione solo considerandone il valore per noi salvifico: la Risurrezione, infatti, e` compimento della nostra Redenzione. Infine, dobbiamo ricordare che la Risurrezione e` sorgente, oltre che garanzia, della nostra vita eterna, della nostra risurrezione futura. Anche a noi, tra l'altro, e` dato di risorgere col corpo, come ci promette il nostro Credo. Ma di questo parleremo un'altra volta.

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