"Pieter, alzati e cammina !"

di Enrico Salomi

Cronaca di un miracolo "di Lourdes" accaduto in Belgio.
Da una gamba maciullata si rigenera una gamba
completamente sana. Il fatto accertato dalla scienza.

Il miracolo che prendiamo in esame risale al 7 aprile 1875 ed ebbe un'eco fuori dal comune, almeno per l'epoca. Naturalmente allora non esistevano i mezzi di comunicazione di oggi, ma il tam tam fu di tale e tanta portata che la notizia si sparse subito in gran parte dell'Europa occidentale. Inoltre il fatto prodigioso che stiamo osservando è senz'altro anomalo (ammesso che in questi casi si possa parlare di "normalità") perchè è considerato un miracolo di Lourdes, sebbene non si verificò nella famosissima località pirenaica e nemmeno venne utilizzata quell'acqua prodigiosa. Avvenne invece nel santuario fiammingo di Oostacker, vicino a Gent, dedicato alla Madonna di Lourdes.

Ma veniamo alla nostra storia. Pieter de Rudder, nato il 2 luglio 1822 a Jabecke, tra Bruges e Ostenda, si maciullò la gamba sinistra a causa della caduta di un tronco. A quel tempo era giardiniere del visconte Du Bus a Gisignies e aveva 44 anni.
Il danno era talmente grave che un mozzicone di osso fuoriusciva da una piaga, le piaghe erano purulente e i focolai di necrosi erano a stento circoscritti. Davvero impressionante fu il referto del suo medico curante, il dottor Afenaer di Oudenbourg: "Pieter de Rudder ha subito a causa di un incidente sul lavoro una frattura distruttiva della tibia e del perone [...]. La frammentazione dell'osso (frattura comminuta) fu così grave che, scuotendo l'arto, si sentivano tutte le ossa urtare le une contro le altre come noci in un sacco. Non si potè mai ottenere che le ossa si rinsaldassero e il conte Du Bus ha fatto curare inutilmente il malato per sei anni. E` inutile una lunga descrizione: la parte inferiore della gamba con il piede penzolava letteralmente avanti e indietro dal ginocchio, in modo tale che io potevo fare con il polpaccio più di un arco sull'asse dell'arto. Questo movimento era bloccato solo dalla resistenza dei tessuti molli".

Una descrizione straordinariamente impressionante, realistica, tremenda, che ben rivela carne era ridotta la gamba del povero Pieter. Non essendoci alcuna possibilità che il periostio, che normalmente dovrebbe assicurare la formazione del callo osseo, si ricostruisse, non rimaneva che una sola possibilità: l'amputazione. Ma Pieter de Rudder rifiutava ostinatamente questa soluzione e per otto lunghi anni non nascose la speranza che, un giorno, la sua gamba si potesse sanare, per tornare a maneggiare i suoi attrezzi nel giardino del visconte Du Bus.
Il 6 e 7 aprile 1875 rinnovò la propria medicazione davanti a testimoni i quali constatarono che le estremità necrotiche delle ossa rotte spuntavano fra la carne in cancrena. Pieter non si rassegnò: chiese le stampelle per andare in pellegrinaggio alla Grotta di Oostacker, santuario costruito in onore della Madonna di Lourdes, e per chiedere la grazia della guarigione. Durante il viaggio, il fondo della carrozza si macchiò di sangue e pus provocando la reazione irata del cocchiere.
Una volta arrivato a destinazione. Pieter prese le grucce, compì per due volte il giro del santuario e, sedutosi, incominciò a pregare chiedendo perdono a Dio e alla Madonna dei peccati commessi.

II miracolo accadde in quel momento. Pieter, senza l'ausilio delle stampelle, si alzò, vacillò e incominciò a camminare barcollando. Dalla gamba spappolata si era rigenerata una gamba del tutto sana: le ossa si erano saldate, le bende erano cadute spontaneamente, perchè venuta meno ogni forma di gonfiore, le piaghe si erano cicatrizzate, addirittura si erano ricomposti quei centimetri di pelle usurati dalle schegge ossee che fuoriuscivano dall'arto.
Al ritorno a Jabbecke, il paese in cui viveva, Pieter fu accolto in maniera trionfale. Persino il visconte Du Bus, il padrone per cui lavorava, fu costretto dall'evidenza ad abbandonare il suo ateismo. Prima del pellegrinaggio di Pieter, testimoni attendibili lo sentirono pronunciare queste parole: "Solo se lo vedrò camminare davanti a me, crederò ai miracoli". Facile immaginare il suo stupore e poi la conseguente conversione.

Qui abbiamo riportato alcuni spunti tratti da numerosi documenti medici. Questa documentazione scientifica raccoglie la testimonianza di ciò che avvenne.
Il dottor Affenaer, il medico che aveva curato Pieter de Rudder per tutto il tempo dell'infermità e che aveva redatto l'impressionante referto che abbiamo sopra riportato, affermò il giorno dopo la miracolosa guarigione: "Lei è guarito radicalmente. Tutti i rimedi umani erano impotenti".
Al dottor Van Hoestenberghe, il medico dei poveri di Jabbecke, che difese la propria incredulità di fronte al fatto, toccò eseguire l'autopsia in seguito al decesso di Pieter de Rudder, avvenuto 23 anni dopo l'evento prodigioso, e prelevò le ossa "miracolate". Verificò l'esistenza della cicatrice nelle ossa, e questo permise alla Commissione Medica di Lille, composta da oltre 100 medici, di dichiarare che "De Rudder è proprio stato guarito istantaneamente da una ferita purulenta e la saldatura ossea, messa in luce dall'autopsia, non è potuta avvenire per via naturale".
Furono, inoltre, eseguite delle misurazioni esatte dell'arto e delle riprese fotografiche che documentarono l'avvenuta guarigione. A dimostrazione dell'autenticità storica dell'evento miracoloso, tutti i notabili di Jabbecke (sindaco, gendarmi, giudici, medici, sacerdoti) firmarono un documento ufficiale, messo agli atti del Comune, dove si riferiscono le condizioni del contadino prima e dopo il miracolo.

Dio esiste.
Il miracolo capitato a Pieter de Rudder è un'altra, ennesima dimostrazione dell'intervento di Dio nella storia. "Alzati e cammina" (Mt 9,5): cosi si può sintetizzare ciò che avvenne al contadino fiammingo. Prima la sua gamba era simile a un sacco in cui le ossa frantumate ballavano come noci. Poi, nel giro di pochi secondi, il suo arto ritorno ad essere normale, si cicatrizzarono le fratture e Pieter potè tornare a camminare e a lavorare come aveva sempre fatto prima del terribile incidente.
Una guarigione che "si deve rinunciare a spiegare con le forze della natura", come scrissero gli insigni dottori Royer e Deschamps nella Revue des questions scientifiques.

Perche avvengono i miracoli? "Sottolineando - ha scritto Vittorio Messori in una puntata di "Vivaio", la rubrica del quotidiano Avvenire - quasi esclusivamente i miracoli "fisici", i credenti stessi si sono spesso adeguati alla mentalità razionalista, di chi non vede che il corpo. Ma, per guarire questo, basta spesso un buon medico o magari un guru o uno sciamano. E` guarire l'anima il vero prodigio per cui occorre il Dio della Bibbia. [...] Non si dimentichi che, stando alle statistiche, Lourdes è il luogo del mondo dove si praticano più confessioni e si dispensano più assoluzioni. E' in questa segreta e quotidiana forza, capace di piegare quell'anima degli uomini che è spesso più rigida del ferro, più serrata e ispida di un riccio, che sta il vero e grande Miracolo della Grotta".

Dunque, la guarigione del corpo è consequenziale alla guarigione dell'anima. Un fatto difficile da comprendere per un ateo, un razionalista, un positivista, perchè l'anima non si può vedere e non si può toccare, a differenza del corpo.
La risposta si puo trovare solo nella fede, in quella fede che genera stupore e meraviglia nelle persone semplici. Come Pieter de Rudder, contadino fiammingo del 1800, che chiede umilmente perdono dei suoi peccati a Nostra Signora di Lourdes nel santuario di Oostacher e, miracolosamente, gli viene concessa la grazia di una gamba nuova.
Come Bernadette Soubirous, poverissima francese quattordicenne afflitta da tubercolosi, che di fronte all'apparizione di Maria nella grotta di Lourdes disse a coloro che non le credevano: "Aquerò (letteralmente "quella la" ) non mi ha incaricato di convincervi. Mi ha solo chiesto di dirvelo".

Cosi è il miracolo. Non è mai imposto, ma proposto, a tutti. Persino a coloro che, pur di fronte a prove oggettive, non vogliono credere. Persino a quanti considerano superati, se non superstiziosi, i segni religiosi di sempre. Come avvenne nel caso - citato da Messori - del famoso scrittore francese Emile Zola che, pur davanti a due guarigioni istantanee e inspiegabili avvenute a Lourdes nel 1892, falsificò i dati relativi al fatto pur di negare l'evidenza.
Erano miracoli per i credenti. Erano "isterie" per lo scrittore che poi aggiunse. "I miracoli non esistono per la semplice ragione che non è possibile che esistano".
Una gabbia ideologica, uno schema preconcetto impermeabile ai fatti, che alberga ancora oggi nell'anima di molti laicisti.
Il miracolo è soprattutto cronaca di un mistero. Passa attraverso la guarigione delle ferite dello spirito, con l'aiuto della grazia di Dio: questi sono in verità i miracoli "silenziosi", che, giorno dopo giorno, cambiano il cuore di innumerevoli bisognosi.

Bibliografia.

Giovanni Blandino, S.l., II miracolo - Due miracoli recenti, edizioni ADP, Roma, 1998.
Vittorio Messori, Pensare la storia, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (Ml) 1992.
Alfred Lapple, I miracoli di Lourdes, Piemme, Casale Mon.to (AL) 1997.
M. Agnellet, Cento anni di miracoli a Lourdes. Mondadori. Milano 1958.

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