CATECHESI SULL'APOCALISSE
DI SAN GIOVANNI APOSTOLO

don Guglielmo Fichera

2ª puntata - 2ª parte

 

 

 

SECONDA SEZIONE Capitolo 6-7

CAPITOLO 6

 

Prima di considerare l’apertura dei sette sigilli è importante precisare la portata di questo settenario.

A) I SETTE SIGILLI SONO TUTTI INTERVENTI CONCRETI DI DIO NELLA STORIA, SULLA TERRA, si tratta dunque sempre di avvenimenti che hanno risvolti ed effetti nella storia, e nella storia degli uomini. Questi interventi sono mondiali e non particolari: non sono eventi di portata solo locale, ma sono avvenimenti che riguarderanno tutto il pianeta.

B) I SETTE SIGILLI CORRISPONDONO E SONO LO SVILUPPO DEL DISCORSO ESCATOLOGICO DI GESÙ.

Esempi. A) "Sentirete parlare di guerre e di rumori di guerre. /.../ Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno" (Mt 24,6-7), corrisponde al 2° sigillo (Ap 6,3-4). B) "Vi saranno carestie in vari luoghi" (Mt 24,7), corrisponde al 3° sigillo (Ap 6,5-6). C) "Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte" (Mt 24,29) corrisponde al 6° sigillo (Ap 6,12-17) e anche alla 4ª Tromba (Ap 8,12). D) "Gli uomini moriranno dalla paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra" (Lc 21,26); "Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! E ai colli copriteci!" (Lc 23,30), corrisponde al 6° sigillo, Ap 6,15-16: "Si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti; e dicevano ai monti e alle rupi: Cadete sopra di noi e nascondeteci". E) "Ci sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall’inizio del mondo fino ad ora, né mai più ci sarà" (Mt 24,21-22): questa grande tribolazione - nel Capitolo 24 di Matteo - è posta in contemporanea all’apparire dell’abominio della desolazione (Mt 24,15) e prima degli sconvolgimenti cosmici (Mt 24,29) corrispondenti al 6° Sigillo (cfr. Ap 6,12-17), per cui tutto lascia pensare che la "grande tribolazione" stia ad indicare la terribile e sanguinosa persecuzione dell’Anticristo, con il corrispondente grande numero di martiri che egli farà. La conferma viene proprio dal Cap. 7 dell’Apocalisse: "Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell’Agnello" (Ap 7,14). Verosimilmente, dunque, la grande tribolazione - collegata alla venuta e all’azione dell’Anticristo - corrisponde a quanto descritto nel 5° Sigillo [e ripreso nella 6ª tromba (Ap 9,13-19)?], comunque molto tempo prima dell’apertura del 7° Sigillo e quindi molto tempo prima che si parli della fine del mondo. Man mano che procederemo a meditare sui versetti dei vari capitoli, indicheremo di volta in volta - dove esistono - le corrispondenze con l’Apocalisse sinottica e con l’Apocalisse paolina.

 

L’AGNELLO SPEZZA I SETTE SIGILLI

1) I QUATTRO CAVALIERI (Ap 6,1-8). Sono ispirati da Zc 6,1-8 (cfr. Zc 1,8-10): simboleggiano anche i quattro flagelli che cadono su Israele infedele: "Alzai gli occhi ed ecco quattro cocchi uscire da due monti /.../ Il primo cocchio aveva cavalli rossi, il secondo cavalli neri, il terzo cavalli bianchi, il quarto cavalli pezzati, tutti velocissimi". 2) I CAVALLI. Sono il simbolo di forze impetuose. Si tratta di realtà che quando intervengono o afferrano l’uomo, lo fanno in modo impetuoso.

3) RELAZIONE TRA I 4 CAVALLI. Nell’Apocalisse di Giovanni, come sempre, prima che si parli di flagelli o dell’azione del male, viene presentata la gloria di Dio e la certezza della sua vittoria. Il primo cavallo è il cavallo bianco, e "Colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora".

"Vengono aperti i primi 4 sigilli: compaiono - uno dopo l’altro - quattro cavalli di colore diverso (bianco - rosso fuoco - nero - verdastro). Su ogni cavallo è seduto un cavaliere che si presenta diverso dagli altri per aspetto ed emblemi. C’è un’evidente differenza tra il primo sigillo e gli altri tre; come pure, nel significato, tra il primo cavallo e gli altri tre. Il primo cavallo-cavaliere è connotato da elementi indiscutibilmente positivi: colore bianco per il cavallo, corona e vittoria nel presente e nel futuro del cavaliere. Anche per Lupieri Edmondo (p. 148) il primo cavaliere è Gesù Cristo /.../ La serie, dunque va da un positivo a tre negativi. Il Bianco è positivo, mentre gli altri tre colori sono negativi. /.../

Non c’è dubbio che all’apertura del 2° SIGILLO la scena cambia bruscamente" (Eugenio Corsini, Apocalisse di Gesù Cristo, SEI Torino, 2002, pp. 142-146). "All’apertura del primo sigillo esce un cavallo bianco, il cui cavaliere viene vincitore per vincere ancora. Gli altri tre cavalli, rosso-fuoco, nero e verdastro, rappresentano i castighi preannunciati dai profeti contro il popolo infedele (cfr. Ez 14,21) e in genere contro i popoli pagani" (Pietro Rossano, Apocalisse, Supplemento n. 1 a Famiglia cristiana, 12/12/2004, nota 6,1-8, p. 64).

 

IL CALENDARIO DI DIO - SCALETTA DEGLI AVVENIMENTI
PRIMI 4 SIGILLI

1°SIGILLO

 

(1) QUANDO L’AGNELLO SCIOLSE IL PRIMO DEI SETTE SIGILLI

(N.d.R. "L’Agnello Cristo inizia a sciogliere i sette sigilli del libro della storia. Entriamo, perciò, in uno dei grandi settenari che reggono la struttura dell’opera. È una specie di settimana universale nella quale si raccolgono le epoche storiche, si raggrumano gli eventi e le vicende presenti, passate e future" (Gianfranco Ravasi, Apocalisse, Piemme, 2004, p. 63) = N.d.R.)

VIDI E UDII IL PRIMO DEI QUATTRO ESSERI VIVENTI

(N.d.R. = 1° essere vivente: Il leone. "A convocare i cavalieri sono i «quattro esseri viventi» delle corte celeste: le forze terribili della storia non sono perciò indipendenti ma sono sotto il controllo della giurisdizione divina" (Gianfranco Ravasi, Apocalisse, Piemme, 2004, p 63) = N.d.R.)

CHE GRIDAVA COME CON VOCE DI TUONO: "VIENI".

(N.d.R. = Quel "vieni" si riferisce al cavallo o al cavaliere? Siccome in questi quattro sigilli viene data molta importanza al cavallo e al suo colore (che viene sempre descritto per prima dopo la chiamata) è da presumere che il "vieni" si riferisca al cavallo e al tipo di flagello di cui è simbolo e portatore. Il fatto che a chiamare ("Vieni") siano i 4 esseri viventi, cioè coloro che fanno parte della corte celeste, vuoi indicare la giusta prospettiva in cui vanno colti questi flagelli: vengano pure i flagelli dolorosi a fare pulizia del male, purché sia affrettato il giorno del Signore, e ci sia un’epoca di pace = N.d.R.)

(2) ED ECCO MI APPARVE UN CAVALLO BIANCO E COLUI CHE LO CAVALCAVA AVEVA UN ARCO

(N.d.R. = Ci sono due interpretazioni: A) L’arco che ha il cavaliere evoca il tema, frequente nell’A.T., dell’arco e delle frecce di Dio, cioè dei suoi giudizi e dei suoi castighi (cfr. Dt 32,41-42; Ab 3,8-9; Lam 2,4. Sal 38: "Le tue frecce mi hanno trafitto, su di me è scesa la tua mano").

Il testo di Ezechiele 5,16-17 merita un’attenzione particolare: "In primo luogo le frecce di Yahwé vi si trovano strettamente associate alla fame, alla peste e alla spada, non meno che alle bestie feroci. In secondo luogo queste frecce non costituiscono un flagello speciale /.../ Occorre sottolineare come i dati di Ez 5,16-17 assomigliano a quelli di Ap 6,1-8. In entrambi i testi abbiamo lo stesso simbolo dell’arco (le frecce), legato alle stesse calamità: guerra, fame, peste. In entrambi le frecce non si possono considerare come una calamità che farebbe numero con esse" (L’Apocalisse di S. Giovanni, traduzione e commento di Pierre Prigent, Borla, 1985, p. 216).

B) "Il termine "arco" ricorre soltanto qui in tutto il Nuovo Testamento. Affinché sia considerato un’arma di offesa è necessario supporre la presenza di frecce, taciute nel testo. L’assenza di frecce permette forse una interpretazione alternativa. Il termine "arco" riprenderebbe quello di Gen 9,13 (greco = "toxon" anche per la LXX), cioè l’arcobaleno che segna la fine del diluvio e la nuova pace fra l’uomo e Dio, e quindi, come "l’iride" di Ap 4,3 e Ap 10,1, indicherebbe che il personaggio proviene dal cuore stesso della divinità. La sua azione, infine, non sarebbe particolarmente bellicosa, ma avrebbe come scopo quello di instaurare un (nuovo?) patto con l’umanità, analogo a quello dei tempi di Noè. Tutto questo porterebbe a ritenere che il cavaliere sul cavallo bianco sia il Cristo incarnato in Gesù. L’espressione "uscire per vincere, per la vittoria" ricorre innumerevoli volte nella Bibbia e non ha in sé un significato guerresco. Si può tradurre: "affermarsi", "avere la meglio".

/.../ Il personaggio sul cavallo bianco, con arco e corona, è destinato alla vittoria, ma non si dice che uccida" (Edmondo Lupieri, L’apocalisse di Giovanni, Fondazione Lorenzo Valla, Mondadori Editore, 2000, p. 148 e p. 149). Noi siamo decisamente a favore della seconda interpretazione, lasciando perdere tutte quegli inverosimili e sconcertanti riferimenti ai Parti che avevano come arma caratteristica l’arco e che erano il terrore del mondo romano! (cfr. Nota BJ Ap 6,2) = N.d.R.).

GLI FU DATA UNA CORONA

(N.d.R. = per indicare il trionfo che riporterà = N.d.R.)

E POI EGLI USCÌ VITTORIOSO PER VINCERE ANCORA.

(N.d.R. = A) Si tratta di Gesù. Il bianco è il colore del divino. Il cavallo bianco veniva usato dai trionfatori romani in segno di vittoria. Non è un esecutore diretto di vendette divine, come avviene per i 3 cavalli, negli altri 3 sigilli, ma un trionfatore celeste. Resta da precisare che tipo di vittoria realizza, in che modo avviene questo suo "uscire vittorioso".

"Il colore bianco è il colore tradizionale del trascendente, ed è certamente da mettere in relazione col Cristo glorioso /.../ è significativo che i primi quattro cavalieri siano presentati in un’identica unità letteraria (Ap 6,1-8). Questo fatto chiarisce che si tratta di un vero scontro o di una contrapposizione tra l’Agnello vincitore della storia e le forze opposte che vorrebbero strappargli questa prerogativa" (A cura di Josep Abella, Vangelo di Giovanni lettere e Apocalisse, Confessare e testimoniare la vita in un mondo ostile, EDB, 2001, p. 342 e p. 350). "Il colore bianco esprime sempre, nell’Apocalisse, l’appartenenza al mondo celeste, la purezza. La vittoria conseguita con l’aiuto di Dio" (L’Apocalisse di S. Giovanni, traduzione e commento di Pierre Prigent, Borla, 1985, p. 215). B) Nei primi 4 Sigilli, dapprima in ciascuno interviene uno dei quattro esseri viventi, mentre nelle 7 TROMBE intervengono 7 Angeli del volto; nelle 7 COPPE, intervengono angeli qualsiasi: con questa "gerarchia discendente" è indicata l’importanza superiore dei sigilli = N.d.R.).

 

DOMANDA FINALE IMPORTANTE

1° sigillo = 1° Cavallo = Gesù vincitore
2° sigillo = 2° Cavallo - rosso fuoco = guerra
3° sigillo
= 3° Cavallo - nero = carestia
4° sigillo
= 4° cavallo - verde = morte di 1/3 dell’umanità

È evidente che ciò che è significativo è la sequela, la scaletta degli avvenimenti, non un solo avvenimento preso isolatamente.

Quale può essere dunque questa SEQUENZA DI AVVENIMENTI? Questa sequenza per cui 1) prima si ha che Gesù vince (ovviamente spiritualmente) e poi 2) c’è la guerra, 3) la carestia, 4) la morte di 1/3 dell’umanità? A cosa si riferisce questa sequenza di avvenimenti? È già accaduto che Gesù abbia prima vinto, ovviamente spiritualmente, e poi ci sia stata subito dopo la guerra? Oppure questa circostanza è da attendere solo per il futuro? Qual è questo avvenimento in cui Gesù è stato vincitore e poi dopo c’è stata la guerra?

Si propongono due possibilità: 1) Il cavallo bianco è semplicemente l’avviso che con i prossimi cavalli - anzi con tutti i prossimi sigilli - si realizza la vittoria contro il male. Questa visione affermerebbe semplicemente che i tre cavalli (che agiscono in seguito) sono il modo in cui si realizza - sulla terra - la giustizia di Dio, per mezzo di Gesù, rappresentato dal primo cavallo. Allargando la prospettiva, lo schema generale dei 6 Sigilli, sarebbe questo: A) Gesù Cristo è e sarà il VINCITORE (1° Sigillo, vv. 1-2). B) La guerra, la fame (carestia) la morte saranno i "ministri" della sua giustizia (2° - 3° - 4° Sigillo, vv. 3-8). C) Questo trionfo di Gesù Cristo però, benché reclamato dai santi, non verrà che a suo tempo (5° Sigillo, vv. 9-11). D) Esso sarà preceduto da terribili sconvolgimenti (6° Sigillo, vv. 12-17). Con questa ipotesi però, il primo sigillo perde la caratteristica di essere un intervento di Dio nella storia e sulla terra, sarebbe ridotto solo ad un semplice simbolismo, e come avvenimento concreto sulla terra, viene evaporato e sparisce. In nessuno dei settenari però il primo della serie è solo un simbolo senza essere anche un qualche intervento nella storia.

2) Siccome ogni sigillo è, invece, sempre un intervento di Dio nella storia, sulla terra, e riguarda sempre avvenimenti mondiali, che hanno cioè una rilevanza planetaria e non solo locale, a me pare evidente che anche ciò che riguarda il primo sigillo deve riguardare un avvenimento spirituale grande, eclatante e mondiale, non circoscritto ad una piccola e periferica realtà locale. L’altra ipotesi interpretativa, allora, consiste nell’individuare nel cavallo bianco e nel cavaliere vincitore, un avvenimento grande della Chiesa, un momento forte e mondiale di evangelizzazione e di chiamata alla conversione, attraverso cui si realizzerebbe una vittoria spirituale di Cristo, sulla terra. Questa mano tesa della misericordia di Dio, però, essendo rimasta non accolta o non accolta pienamente, non ha potuto impedire il realizzarsi dei flagelli successivi. Si potrebbe allora pensare - ad esempio - a qualcosa come il grande Giubileo del 2000 (Natale 1999 - 6 gennaio 2001), con tutta la ricchezza di inviti forti alla conversione che ha rappresentato a livello mondiale e, a meno di un anno di distanza, all’attacco delle Torri gemelle, l’11 settembre 2001, e l’inizio di uno stato di guerra che molti hanno definito come l’inizio della terza guerra mondiale, che potrebbe diventare tragicamente opzione piena, se ci fossero ulteriori futuri attacchi di guerra. Anche qui due possibilità: 1) o questa ipotesi è sbagliata, e allora va accantonata, 2) oppure è vera. Se è vera si può realizzare A) o nel modo già esposto B) oppure in un modo diverso, ma simile, in un futuro più o meno lontano.

Infatti se l’esempio già citato (Giubileo - guerra) non corrispondesse pienamente allo schema del testo per i primi 2 sigilli, si deve però trattare di uno schema più o meno come questo, più o meno simile, sia esso collocato in un tempo più o meno vicino o in un futuro lontano. Se questa seconda ipotesi fosse valida, allora nel nostro tempo (o in uno futuro più o meno lontano) il realizzarsi di una grande guerra, dopo un grande avvenimento mondiale di vittoria spirituale, potrebbe segnare l’inizio del 2° sigillo.

La retribuzione finale si avrà solo nel giorno del giudizio finale tuttavia, durante tutto il corso della storia, possono essere mandati sulla terra dei "giudizi" quando e dove il male dilaga e quando e dove vengono perseguitati i figli di Dio.

 

TRE GRANDI FLAGELLI CHE DEVASTANO L’UMANITÀ

2° SIGILLO

 

(3) QUANDO L’AGNELLO APRÌ IL 2° SIGILLO, UDII IL SECONDO ESSERE VIVENTE

(N d R = 2° essere vivente: Vitello = N.d.R.)

CHE GRIDAVA: "VIENI".

(4) ALLORA USCÌ UN ALTRO CAVALLO, ROSSO FUOCO. A COLUI CHE LO CAVALCAVA FU DATO POTERE DI TOGLIERE LA PACE DALLA TERRA PERCHÉ SI SGOZZASSERO A VICENDA E GLI FU CONSEGNATA UNA GRANDE SPADA (in greco = makaira).

(N.d.R. = A) cavallo (rosso) color di fuoco: simbolo di guerra e di strage. B) Esso "toglie la pace dalla terra". Non si tratta dunque, di guerre locali - circoscritte alla Palestina e dintorni oppure solo all’Asia minore: si tratta di guerre che riguardano tutta la terra, fenomeni di livello mondiale, di guerre nazionali e internazionali. C) "Perché si sgozzassero a vicenda e gli fu data una grande spada": simbolo delle guerre sanguinose da lui provocate. Dicendo che gli fu consegnata una GRANDE SPADA, si dice con chiarezza che si tratta di grandi guerre, di grandi conflitti insanguinati.

D) "Questa seconda apparizione personifica o simboleggia la guerra, in tutti i suoi aspetti e con tutte le sue conseguenze. Un parallelo abbastanza diretto lo troviamo nell’Apocalisse sinottica (Mc 13,8 e passi paralleli). /.../ é comunque da scartare l’identificazione di questo cavaliere con la potenza romana (a causa della spada!) pena un affievolimento dell’affermazione e una sua generalizzazione, intendendo che a quest’epoca parlare di guerra vuoi dire parlare di romani" (L’Apocalisse di S. Giovanni, traduzione e commento di Pierre Prigent, Borla, 1985, p. 217). E) "Il personaggio sul cavallo rosso toglie la pace, ma quelli che si sgozzano a vicenda sono gli uomini" (Edmondo Lupieri, L’apocalisse di Giovanni, Fondazione Lorenzo Valla, Mondadori Editore, 2000, p. 149). "Il secondo cavallo. Il colore rosso del suo mantello evoca spargimento di sangue. Muore la pace, trionfa la violenza. Il massacro è colossale e inonda di sangue il nostro pianeta ove ci si "sgozza" a vicenda. Su tutta la scena si leva il simbolo terribile retto da questo cavaliere, un’enorme spada" (Gianfranco Ravasi, Apocalisse, Piemme, 2004, p. 64).

F) In merito a questo cavallo rosso fuoco che toglie la pace e sparge guerre e sangue, come non pensare, a proposito dei nostri tempi, al contenuto dei cosiddetto 2° segreto di Fatima: "Avete visto l’inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire (1917); ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un’altra ancora peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il inondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa.

I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente il Mio Cuore Immacolato trionferà" (Congregazione per la Dottrina della Fede, Il Messaggio di Fatima. LER, 2000. pp. 14-15). Gli errori della Russia, di cui parla la Madonna, non riguardano il popolo o la nazione Russa, ma la mortale ideologia comunista. La Madonna si riferisce agli errori del comunismo. Alla luce del messaggio di Fatima, il comunismo (che ha sparso per tutto il mondo guerre, odi, violenze, persecuzioni e morte, promovendo sofferenze quali quasi mai l’umanità aveva conosciuto prima) va letto come effetto perverso della mancata conversione del mondo a Dio, come conseguenza tragica dell’allontanamento del mondo dalla Parola di Dio e della sua opposizione malvagia al Vangelo di Gesù. Se per il cielo il comunismo è un tragico e pestifero errore, non si capisce come - ancora oggi - qualche cattolico nostrano possa convivere e si sia compromesso nel passato e anche nel presente, in politica, con forze che, impenitenti, ne conservano il nome, la bandiera, il simbolo e probabilmente anche l’ideologia = N.d.R.).

 

OSSERVAZIONI

1) In questo 2° sigillo è detto solo che ci sarà o ci saranno grandi guerre. Non è detto chi le provocherà, dove si realizzeranno, che tipo di guerre, ecc. Non è detto che differenza c’è tra questa guerra (o queste guerre) e quella annunciata nel 4° Sigillo.

2) Forse perché questo verrà approfondito e spiegato nei settenari successivi?

Parallelismo con l’Apocalisse sinottica: Mt 24,6; Mc 13,7-8; Lc 21,9-10.

 

 

 

 

 

Da Per maggiori informazioni cliccare sul logo n.26 - febbraio 2005 (per maggiori informazioni cliccare sul logo).
Pubblicato da "Profezie per il Terzo Millennio" su autorizzazione del direttore di redazione di "Fede e Cultura", don Guglielmo Fichera.

 


 

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