GLI EVENTI ESCATOLOGICI NELLA BIBBIA E NELLA TRADIZIONE

Gli "Ultimi Tempi" nella Tradizione della Chiesa
Gli insegnamenti dei Padri e dei Dottori della Chiesa

 

 

Per meglio comprendere il senso e la collocazione cronologica degli eventi a cui si fa riferimento nei testi riportati in questa pagina, raccomandiamo di consultare prima:

Gli eventi escatologici nella Bibbia - Introduzione
I passi principali nel Vecchio e nel Nuovo Testamento che riguardano gli "Ultimi Tempi"
I segni dei tempi negli avvenimenti dei nostri giorni (III parte)
L'Anticristo nella Tradizione e nelle rivelazioni private


 

Premessa
Adso, Abate
Agostino, Sant'
Anselmo, Sant'
Aquino, San Tommaso d'
Bellarmino, San Roberto
Benedetto, San
Cirillo di Gerusalemme, San
Crisostomo, San Giovanni
Damasceno, San Giovanni

Didachè
Efrem, San
Girolamo, San
Gregorio Magno, San
Ilario di Poitier, San
Ippolito, San
Ireneo, San
Lattanzio
Mauro, San Rabano
Rufino, Tirannio

 

I brani che abbiamo raccolto in questa pagina non sono rivelazioni private ma catechesi e commenti alla Sacra Scrittura di Padri e Dottori della Chiesa, teologi, e autorevoli commentatori e cronisti cristiani dei primi secoli. Essi in alcune delle loro opere, illustrano con rigore e chiarezza quelli che sono gli insegnamenti della Chiesa sulle "cose ultime", pervenuti fino a loro attraverso la tradizione apostolica.

 


 

Didachè (90-100)

 

"... negli ultimi giorni si moltiplicheranno i falsi profeti e i corruttori, e le pecore si muteranno in lupi, e la carità si muterà in odio; finché, crescendo l'iniquità, si odieranno l'un l'altro, si perseguiteranno e si tradiranno, e allora il seduttore del mondo apparirà come figlio di Dio e opererà miracoli e prodigi, e la terra sarà consegnata nelle sue mani, e compirà iniquità quali non avvennero mai dal principio del tempo.

E allora la stirpe degli uomini andrà verso il fuoco della prova, e molti saranno scandalizzati e periranno; ma coloro che avranno perseverato nella loro fede saranno salvati da quel giudizio di maledizione.

E allora appariranno i segni della verità: primo segno l'apertura nel cielo, quindi il segno del suono di tuba e terzo la resurrezione dei morti; non di tutti, però, ma, come fu detto: «Verrà il Signore e tutti i santi con lui. Allora il mondo vedrà il Signore venire sopra le nubi del Cielo»".

Didachè 16,3 [c, d]

 


 

S. Ireneo (2° secolo - Padre della Chiesa)

 

"Daniele, considerando la fine dell’ultimo regno - cioè gli ultimi dieci re fra i quali sarà stato suddiviso il regno e sui quali verrà il figlio della perdizione - dichiara che alla bestia spunteranno dieci corna e che un altro piccolo corno sorgerà in mezzo ad esse e che davanti a quest’ultimo tre di queste corna saranno divelte [...]

«[i santi] gli saranno dati in mano [all’Anticristo] per un tempo, più tempi e la metà di un tempo» [Dan 7,25] vale a dire per tre anni e sei mesi, durante i quali egli, da quando verrà, regnerà sulla terra.". [h, l]

Adversus haereses, libro V, cap. XXV,3
Ante-Nicene Fathers, Vol. 1, edited by Alexander Roberts, D.D. & James Donaldson, LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 

"Giovanni, il discepolo del Signore, nell’Apocalisse ha parlato di ciò che accadrà negli ultimi tempi e dei dieci re che sorgeranno allora, fra i quali sarà stato diviso l’impero che ora domina [l’impero romano]. Egli ci spiega quali saranno le dieci corna che vide Daniele. [...]

colui che deve venire [l’Anticristo] ne ucciderà tre [re], sottometterà gli altri al suo potere e sarà egli stesso l’ottavo fra di loro. Ed essi devasteranno Babilonia, la daranno alle fiamme, consegneranno il loro regno alla bestia e perseguiteranno la Chiesa. Dopo di ciò essi saranno distrutti dalla venuta di nostro Signore. [...]

Le dieci dita dei piedi sono, perciò, i dieci re fra i quali verrà diviso il regno". [h, l]

Ibid., libro V, cap. XXVI,1

 

"Attraverso eventi che accadranno al tempo dell’Anticristo, sarà manifesto che egli, essendo un apostata e un bandito, è ansioso di essere adorato come Dio; e che, sebbene semplice schiavo, desidera essere proclamato re.

Perché egli, essendo in possesso di tutto il potere del diavolo, verrà non come re giusto né come legittimo re sottomesso a Dio, ma come empio, ingiusto e senza legge; come apostata, iniquo e omicida; come un bandito, che ricapitola in sé tutta l’apostasia del diavolo, rigettando gli idoli per persuadere (gli uomini) che egli stesso è Dio, elevando sé stesso come unico idolo, avendo in lui i molteplici errori degli altri idoli.

Questo egli lo fa, in modo che coloro che adorano il diavolo per mezzo di molte abominazioni, possano servirlo in questo idolo...". [d, h, l]

Ibid., libro V, cap. XXV,1

 

"L’Anticristo ingannerà gli ebrei ad un punto tale che essi lo accetteranno come Messia e lo adoreranno". [c]

 

"Al tempo del suo regno, l’Anticristo disporrà che Gerusalemme venga ricostruita in magnificenza, ne farà una grande e popolosa città, seconda a nessun’altra nel mondo, e ordinerà che il suo palazzo venga costruito lì". [c]

The Catholic Encyclopedia, Revised and enlarged edition, 1936

 

"Enoch, poiché piacque a Dio, fu trasferito col medesimo corpo nel quale era piaciuto a Lui, prefigurando così la traslazione dei giusti. Anche Elia fu assunto così com’era nella sostanza plasmata [nella forma umana], annunziando profeticamente l’assunzione di coloro che sono spirituali: il corpo non impedì loro la traslazione e l’assunzione; [...] Ora dove fu posto il primo uomo? Nel paradiso, senza dubbio, secondo ciò che dice la Scrittura: «Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato». Di lì fu cacciato in questo mondo per la sua disobbedienza. Perciò anche i presbiteri, discepoli degli Apostoli, dicono che coloro che furono trasferiti vennero portati colà - per i giusti infatti che possiedono lo Spirito è preparato il paradiso, dove fu trasportato anche l’Apostolo Paolo udendo parole indicibili per noi adesso [cfr. 2 Cor 12,4] - e ivi rimangono fino alla fine del mondo, pregustando l’incorruzione. [...]

Quelli che furono trasferiti [Enoch ed Elia] vivono secondo il modello della futura lunghezza dei giorni". [h, i, l]

Ibid., libro V, cap. V,1-2

 


 

S. Ippolito (3° secolo - Padre della Chiesa)

 

"Il Grande Monarca francese, che sottometterà tutto l’Oriente, verrà verso la fine del mondo". [a, d, l]

 

"Vi esporrò [...] la descrizione della fine, e in particolare della seduzione di tutto il mondo da parte del nemico e diavolo; e dopo queste cose, della seconda venuta di nostro Signore Gesù Cristo". [h, l]

A discourse by Hippolytus, bishop and martyr, on the end of the world, the antichrist, and the second coming of our Lord Jesus Christ, II
Ante-Nicene Fathers, Vol. 5, edited by Alexander Roberts, D.D. & James Donaldson, LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 

"[...] tutti andranno appresso alle proprie voglie. I figli metteranno le mani addosso ai genitori [...] il marito porterà la propria moglie in giudizio come se fosse una criminale. I padroni tiranneggeranno senza pietà i loro servi, e i servi assumeranno una condotta indisciplinata verso i propri padroni.

Nessuno avrà rispetto per i capelli grigi degli anziani, e nessuno avrà compassione della bellezza dei giovani. I templi di Dio saranno come case e ci sarà dappertutto la distruzione delle chiese. Le Scritture saranno disprezzate e si canteranno ovunque le canzoni dell’avversario. Le fornicazioni, gli adulteri e gli spergiuri riempiranno la terra; e dopo questi, stregonerie, incantesimi e divinazioni seguiranno con ogni forza e fervore.

[...] fra coloro che si professano cristiani sorgeranno allora falsi profeti, falsi apostoli, impostori, seminatori di discordie, malfattori, mentitori gli uni contro gli altri, adulteri, fornicatori, briganti, avidi, spergiuri, mendaci, pieni di odio verso gli altri. I pastori saranno come lupi; i sacerdoti abbracceranno la menzogna; i monaci brameranno le cose del mondo; i ricchi diverranno duri di cuore; i governanti non aiuteranno i poveri; il potente ripudierà ogni compassione; i giudici toglieranno giustizia al giusto e, accecati dalla corruzione, emetteranno verdetti iniqui". [h, l]

Ibid., VII

 

"E cosa devo dire in merito agli uomini, quando gli elementi stessi perderanno il loro ordine? Ci saranno terremoti in ogni città e pestilenze in ogni paese; tuoni mostruosi e lampi spaventosi bruceranno case e campi. Tempeste di vento sconvolgeranno enormemente mare e terra; e sulla terra ci sarà infertilità, e un fragore nel mare, [...] e la distruzione degli uomini.

Ci saranno segni nel sole e segni nella luna, aberrazioni nelle stelle, afflizioni di nazioni, sconvolgimenti nell’atmosfera, scariche di grandine sulla faccia della terra, inverni di eccessiva inclemenza, diverse gelate, inesorabili venti torridi, tuoni imprevisti, conflagrazioni inattese; e in generale, lamenti e dolore su tutta la terra, senza consolazione". [h, l]

Ibid., VIII

 

"La testa d’oro dell’immagine del leone [in Daniele capp. 2 e 7] indica i babilonesi; il petto e le braccia d’argento e l’orso rappresentano i persiani e i medi; il ventre e le cosce di bronzo e il leopardo stanno a significare i greci, che mantennero la sovranità dal tempo di Alessandro; le gambe di ferro e la bestia spaventosa e terribile simboleggiano i romani, che esercitano la sovranità attualmente; le dita dei piedi, che erano in parte d’argilla e in parte di ferro, e le dieci corna erano emblemi dei regni che devono ancora sorgere; l’altro piccolo corno che spunta fra di esse indica l’Anticristo in mezzo a loro [fra quei dieci regni]; la pietra che percuote la terra e porta il giudizio sul mondo è Cristo. [...]". [h, l]

On Christ and Antichrist, 28
Ante-Nicene Fathers, Vol. 5, edited by Alexander Roberts, D.D. & James Donaldson, LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

N.B.: nella traduzione di questo brano, le citazioni bibliche di S. Ippolito sono state adattate in base alla Bibbia della CEI..

 

"E con questo nuovo corno non si intende altro che l’Anticristo che deve ristabilire il regno degli ebrei. E le tre corna che devono essere divelte stanno a significare tre re, cioè quelli dell’Egitto, della Libia e dell’Etiopia, che egli distruggerà [...], e quando avrà trionfato su di essi, essendo egli un feroce tiranno, scatenerà tribolazioni e persecuzioni contro i santi, innalzando se stesso contro di essi". [h, l]

A discourse by Hippolytus, bishop and martyr, on the end of the world, the antichrist, and the second coming of our Lord Jesus Christ, XVI
Ante-Nicene Fathers, Vol. 5, edited by Alexander Roberts, D.D. & James Donaldson, LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 

"Inoltre, egli amerà soprattutto la nazione degli ebrei. E con tutti questi opererà segni e terribili prodigi, non prodigi veri ma falsi, così da ingannare i suoi empi pari. Perché se fosse possibile sedurrebbe anche gli eletti [...]". [h, l]

Ibid., XXIII

 

"L’anticristo nascerà dalla tribù di Dan". [h, l]

Ibid., XIX

 

"All’inizio quell’uomo ingannatore e iniquo [l’Anticristo] rifiuterà, con astuto inganno, una tale gloria, ma gli uomini insistendo e rimanendo dalla sua parte lo dichiareranno re. [...] Allora, quando sarà stato elevato al suo regno, dichiarerà la guerra e nella sua collera sgominerà tre potenti re - cioè, i re dell’Egitto, della Libia e dell’Etiopia. E dopo ciò, erigerà il tempio a Gerusalemme, lo ripristinerà in breve tempo e lo consegnerà agli ebrei. E allora si insuperbirà verso ogni uomo; proferirà bestemmie anche contro Dio [...] quando Daniele disse: «stringerò la mia alleanza per una settimana» egli indicava sette anni; una metà della settimana è per la predicazione dei profeti, e durante l’altra mezza settimana - cioè, durante tre anni e mezzo - l’Anticristo regnerà sulla terra. E dopo di ciò, il suo regno e la sua gloria gli verranno tolti". [h, l]

Ibid., XXV

 

"In presenza di chi lo osserva, egli farà vedere che tutti gli elementi della terra e del mare gli sono sottomessi nella potenza della sua ingannevole manifestazione". [h, l]

Ibid., XXVI

 

"[A causa dei miracoli di Enoch ed Elia] In quel tempo non cadrà rugiada dal cielo né pioggia dalle nuvole, e la terra non produrrà frutti. Il mare emanerà un terribile fetore, perché i fiumi si saranno prosciugati e l’acqua fresca non affluirà più ad esso dai torrenti di montagna. Le pestilenze si diffonderanno in tutto il mondo e, poiché saranno rimaste poche persone a seppellire, la terra in molte località sarà disseminata di cadaveri.

Dappertutto regneranno lutto inconsolabile, lamenti e pianto. Gli uomini considereranno fortunati quelli che sono morti prima di loro. Alla fine gli uomini cercheranno l’aiuto dell'Anticristo, e poiché egli non sarà in grado di aiutarli arriveranno alla conclusione che non è Dio. Quando finalmente comprenderanno quanto grossolanamente egli li abbia ingannati, cercheranno Gesù Cristo. La gente allora getterà via oro e argento e nessuno si fermerà neanche a raccoglierli". [c]

"Details concerning the Antichrist", Dr. Franz Spirago,
R. Von Acken, Lingen, Hanover, Germania

 

"Il Suo primo avvento [di Cristo] ebbe come precursore Giovanni Battista; il secondo [avvento], nel quale Egli dovrà venire nella gloria, vedrà la manifestazione di Enoch ed Elia [...] Perché Egli non ci lascerà neanche allora senza profeti, ma ce li manderà per la nostra istruzione e rassicurazione, e per metterci in guardia sulla venuta dell’avversario". [h, l]

A discourse by Hippolytus, bishop and martyr, on the end of the world, the antichrist, and the second coming of our Lord Jesus Christ, XXI
Ante-Nicene Fathers, Vol. 5, edited by Alexander Roberts, D.D. & James Donaldson, LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 

"[...] questo è ciò che i profeti Enoch ed Elia predicheranno: non credete al nemico che deve venire ed essere visto; perché egli è un avversario, corruttore e figlio di perdizione, e vi inganna...". [d, h, l]

Ibid., XXIX

 

"Perché egli [Daniele nel cap. 9] dice: «[L’Anticristo] stringerà una forte alleanza con molti per una settimana e, nello spazio di metà settimana, farà cessare il sacrificio e l'offerta». Con «una settimana», perciò, egli intendeva l’ultima settimana che dovrà esserci alla fine del mondo intero, e di questa settimana i due profeti Enoch ed Elia ne occuperanno la metà. Perché essi predicheranno vestiti di sacco per 1260 giorni [cfr. Ap 11,3], proclamando il pentimento ai popoli di tutte le nazioni". [h, l]

On Christ and Antichrist, 43
Ante-Nicene Fathers, Vol. 5, edited by Alexander Roberts, D.D. & James Donaldson, LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 

"ed essi [Enoch ed Elia] opereranno segni e prodigi con l’obiettivo di far vergognare e pentire gli uomini, anche con questi mezzi, a causa della loro smodata iniquità ed empietà. «E se qualcuno pensasse di far loro del male, uscirà dalla loro bocca un fuoco che divorerà i loro nemici. Essi hanno il potere di chiudere il cielo, perché non cada pioggia nei giorni dell’avvento dell’Anticristo, e di cambiare l'acqua in sangue, e di colpire la terra con ogni sorta di flagelli tutte le volte che lo vorranno». E quando avranno proclamato tutte queste cose essi cadranno a fil di spada, uccisi dall’accusatore". [h, l]

A discourse by Hippolytus, bishop and martyr, on the end of the world, the antichrist, and the second coming of our Lord Jesus Christ, XXI
Ante-Nicene Fathers, Vol. 5, edited by Alexander Roberts, D.D. & James Donaldson, LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 

 

"Ma questi giorni faranno rapidamente il loro corso e il regno del seduttore ed anticristo verrà rapidamente soppresso. E poi, alla fine, in un batter d’occhio le cose di questo mondo passeranno, il potere dell’uomo sarà cancellato e tutte le cose visibili saranno distrutte". [h, k, l]

Ibid., XXXV

 

"Dovendosi compiere allora tutte queste cose, carissimi, essendo stata divisa in due parti la settimana, essendosi manifestato l’abominio della desolazione, avendo i due profeti e precursori del Signore terminato la loro missione, ed avvicinandosi infine l’intero mondo alla fine, cosa resta se non la venuta dal cielo del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, che noi abbiamo atteso con speranza? Egli porterà la conflagrazione e il giusto giudizio su tutti coloro che non hanno voluto credere in Lui". [h, l]

On Christ and Antichrist, 64
Ante-Nicene Fathers, Vol. 5, edited by Alexander Roberts, D.D. & James Donaldson, LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 

"Ci saranno i nuovi cieli e la nuova terra". [h, l]

A discourse by Hippolytus, bishop and martyr, on the end of the world, the antichrist, and the second coming of our Lord Jesus Christ, XXXVII
Ante-Nicene Fathers, Vol. 5, edited by Alexander Roberts, D.D. & James Donaldson, LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 

N.B.: secondo alcuni studiosi l'autore di "A discourse by Hippolytus, bishop and martyr, on the end of the world, the antichrist, and the second coming of our Lord Jesus Christ" potrebbe non essere Ippolito, o più probabilmente il testo è arrivato fino a noi subendo parziali rimaneggiamenti: risulta infatti evidente che alcune parti non possono essere state scritte nel periodo in cui è vissuto Ippolito. Pur in considerazione di tali incongruenze, il testo conserva comunque un indiscutibile valore per lo studio dell'escatologia nel periodo patristico.

 


 

Lattanzio (3-4° secolo - Padre della Chiesa)

 

"Con l’approssimarsi della fine di questo mondo, la condizione delle faccende umane deve subire un cambiamento e, con il prevalere della malvagità, peggiorare.

Dopo la nascita dell’Anticristo, la maggior parte delle persone possiederanno qualcosa che hanno rubato, saranno avide, senza Dio, egoiste, dure di cuore. La giustizia sarà scomparsa dalla terra, gli uomini non conosceranno legge, ordine né disciplina. Di assassini e di ladri ne sarà pieno il mondo intero. I sacerdoti si comporteranno come lupi, daranno poca importanza alle cose spirituali e vivranno con donne. Empietà, lussuria e lascivia regneranno nel mondo". [a]

 

"La giustizia diminuirà a tal punto e l’empietà, l’avarizia, il desiderio e la lussuria avranno una crescita tale che se per caso ci sarà qualche uomo buono, esso sarà preda del malvagio e sarà attaccato da ogni parte dalle persone corrotte; mentre solo il malvagio vivrà nell’abbondanza, e il buono sarà afflitto da calunnie e indigenza. Ogni giustizia sarà stravolta e le leggi saranno cancellate. Allora nessuno avrà niente, tranne ciò che è stato ottenuto o difeso con la mano: sfrontatezza e violenza possederanno tutte le cose.

Non ci sarà fede fra gli uomini, né pace, benevolenza, vergogna o verità; e così non ci sarà neanche sicurezza, governo né alcuna tregua dai mali. Perché tutta la terra sarà in uno stato di tumulto.

Ovunque infurieranno guerre; tutte le nazioni saranno in armi e si combatteranno a vicenda; gli stati confinanti ingaggeranno conflitti gli uni contro gli altri [...] Allora la spada attraverserà il mondo, falciando tutto, [...] e gettando a terra ogni cosa come si fa con la messe [...] la causa di questa desolazione e confusione sarà questa: perché il nome «romani», dai quali è governato oggi il mondo, sarà tolto di mezzo dalla terra [...] Allo stesso modo anche altri regni del passato, sebbene avessero prosperato per lungo tempo, vennero nondimeno distrutti. Infatti si dice che gli egiziani, i persiani, i greci e gli assiri ebbero il dominio del mondo; e dopo la distruzione di tutti loro, il potere andò ai romani [...]". [a, h, l]

Divinae Institutiones, libro VII, 15
Ante-Nicene Fathers, Vol. 7, edited by Alexander Roberts, D.D. & James Donaldson, LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 

"Il tempo del «si leverà nazione contro nazione» verrà dopo la nascita dell’Anticristo, (e allora) il mondo sarà spogliato della bellezza attraverso la distruzione degli uomini". [a]

 

"Quando la fine dei tempi sarà vicina, un grande profeta sarà inviato da Dio per condurre gli uomini alla conoscenza di Dio, ed egli riceverà il potere di fare cose meravigliose. Dove gli uomini non lo ascolteranno, egli chiuderà il cielo e farà sì che trattenga le sue piogge; cambierà le loro acque in sangue e li tormenterà con sete e fame; e se qualcuno tenterà di nuocergli, dalla sua bocca uscirà fuoco e brucerà quell’uomo. Attraverso questi prodigi e poteri egli porterà molti al culto di Dio: e quando le sue opere saranno compiute, un altro re sorgerà dalla Siria, nato da un spirito maligno, il sovvertitore e il distruttore della razza umana (l’Anticristo) [...]

Ma quel re [l’Anticristo] non sarà soltanto sommamente ignobile ma anche profeta di falsità; si proclamerà e si farà chiamare Dio, e ordinerà che venga adorato come il figlio di Dio; e gli sarà dato potere di operare segni e prodigi, attraverso i quali potrà indurre gli uomini ad adorarlo.

Egli ordinerà al fuoco di scendere dal cielo, al sole di mantenere e abbandonare il suo corso, a un’immagine di parlare [...] attraverso questi miracoli in molti, persino fra le persone sagge, saranno irretiti. Allora tenterà di distruggere il tempio di Dio, e perseguiterà i giusti; e ci saranno afflizione e tribolazioni come mai dall’inizio del mondo.

Quanti gli crederanno e si uniranno a lui, saranno da lui marchiati come pecore, ma coloro che rifiuteranno il suo marchio fuggiranno sulle montagne o, se verranno catturati, saranno uccisi con sofisticate torture. Egli inoltre avvolgerà i giusti con i libri dei profeti e poi li brucerà; e gli sarà dato potere di devastare tutta la terra per 42 mesi.

Quello sarà il tempo in cui la virtù sarà rigettata e l’innocenza sarà odiata [...] non saranno preservati né legge, né ordine, né disciplina militare; nessuno avrà rispetto per i capelli bianchi [...] tutte le cose saranno confuse [...] e contro le leggi della natura. Quindi la terra sarà devastata, come da un spoliazione comune. Quando accadranno queste cose, allora i giusti e coloro che seguono la verità si separeranno dai malvagi e si rifugeranno in luoghi isolati". [a, h, l]

Ibid., VII, 17

 


 

S. Cirillo di Gerusalemme (4° secolo - Padre e Dottore della Chiesa)

 

"[...] Noi annunziamo non solo una ma due venute del Cristo, la seconda molto più splendida della prima, perché questa si compì con il segno della pazienza mentre la seconda si realizzerà nel trionfo della sua divina regalità. [...]

Dunque non solo crediamo fermamente nella sua prima venuta, ma ne attendiamo anche la seconda. [...] Il Signore allora verrà non per essere giudicato un’altra volta ma per giudicare quelli che l’hanno giudicato. [...]

E queste due verità di fede quindi, seguendo la tradizione, vi annunziamo: noi crediamo in colui che ascese al cielo e siede alla destra del Padre, in colui che verrà a giudicare i vivi e i morti e il cui regno non avrà fine. [...]

Nostro Signore Gesù Cristo verrà dunque dal cielo. Verrà nella gloria nell’ultimo giorno, quando questo mondo sarà prossimo alla fine. Questo mondo infatti avrà fine e sarà creato un mondo nuovo totalmente diverso da quello di prima.

Allora sarà rinnovata la terra sommersa da corruzioni, furti, adultèri e ogni genere di peccati, il mondo bagnato di sangue misto a sangue, perché non resti colma di iniquità questa meravigliosa abitazione dell’uomo: passerà questo mondo e ne verrà inaugurato uno migliore. Vuoi una testimonianza di quel che ti dico?

Ascolta le parole di Isaia che profetò: «Il cielo sarà aperto come un libro, e tutte le stelle cadranno come le foglie di una vite, come cadono le foglie da un fico», e quelle del Vangelo che recita: «Il sole si oscurerà, la luna perderà il suo splendore e gli astri cadranno dal cielo». Non affliggiamoci quasi che dovessimo noi soli subire la morte, anche gli astri finiranno.

Forse saranno anch’essi risuscitati, perché il Signore fa ruotare i cieli non per distruggerli ma per farli risorgere più belli. Ascolta quel che dice il profeta Davide: «O Signore, in principio tu hai fondato la terra, e sono opera delle tue mani i cieli, essi periranno ma tu rimani». Si può invero osservare che qui è detto che periranno, ma si legga il seguito dove è detto con chiarezza in che modo periranno: «Tutti si logorano come veste, come un abito tu li muterai ed essi passeranno». Ora, se per l’uomo è detto che perisce ma attende la risurrezione e in tal senso sta scritto che «il giusto perisce ma nessuno ci bada», anche per i cieli noi attendiamo la risurrezione benché sia scritto che «il sole si muterà in tenebra e la luna in sangue».[...]

Passeranno dunque le cose che ora vediamo e verranno quelle migliori che attendiamo; ma nessuno pretenda sapere quando: «Non spetta a voi - sta scritto - conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta». Non devi né temerariamente pretendere ti sia rivelata la data dell’evento, né supinamente adagiarti nel sonno della tua ignoranza: «Vegliate - sta anche scritto - perché nell’ora in cui non l’aspettate verrà il Figlio dell’uomo».

Eppure, dovevamo pur conoscere i segni della fine.

Perché potessimo attendere il Cristo senza cadere nell’errore micidiale di credere alle fuorvianti menzogne dell’Anticristo, la Provvidenza divina mosse la volontà degli apostoli a farne richiesta al Maestro di verità. Si avvicinarono a lui e gli chiesero: «Dicci quando accadranno queste cose: quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo?». [...]

Ed ecco le parole che allora uscirono dalla sua divina e venerabile bocca: «Badate che nessuno abbia a sedurvi». [...]

Sono parole che vi invitano tutti a fare attenzione. Non vogliamo qui parlarvi tanto di un fatto passato, storico, quanto di un evento futuro, profetico, che certamente si avvererà; non perché siamo noi a profetare - non ci crediamo degni di tanto -, ma perché ce ne mette a parte e ce ne addita i segni la Scrittura. [...]

Sta scritto: «Badate che nessuno abbia a sedurvi, perché tanti verranno a dirvi in mio nome: 'Io sono il Cristo', e sedurranno molti». [...]

Passiamo ora a un secondo segno profetico: «Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerra». [...]

Ma altri malanni accompagneranno questo segno: «Vi saranno in varie regioni fame e pestilenza». E ci sarà ancora altro: «Appariranno nel cielo fenomeni terrificanti e grandi tempeste», «Vigilate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore verrà».[...]

Ma noi cerchiamo al nostro interno un segno della parusia. Da uomini di Chiesa vogliamo conoscere quale segno ci sarà nella Chiesa.

Ce lo dice il Signore: «Molti allora rimarranno scandalizzati per il fatto che gli uni tradiranno gli altri, e si odieranno a vicenda». Non turbarti quindi se senti parlare di lotte fino al sangue di vescovi contro vescovi, clero contro clero, laici contro laici. Tutto ciò infatti è stato predetto; non guardare tanto a quel che accade ora quanto a quel che è stato predetto. [...]

Come puoi meravigliarti quando vedi che c’è chi odia il fratello anche tra i vescovi, dal momento che ci fu uno che si rivelò traditore anche tra gli apostoli?

Questo segno però si riscontrerà non solo tra i capi della Chiesa ma anche tra i laici, perché sta scritto che «con il moltiplicarsi dell’iniquità, in tutti si raffredderà l’amore per i fratelli». E anche tra di voi qui presenti, chi può vantare un amore del prossimo senza infingimenti? [...]

Terzo segno profetico puoi considerare quello di cui sta scritto: «Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine». [...]

Quale segno verrà dopo il terzo? Lo dice il Vangelo subito dopo: «Quando dunque vedrete l’abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo, chi legge comprenda», e poi aggiunge: «Allora se qualcuno vi dirà: 'Ecco, il Cristo è qui', oppure: 'È là', non ci credete». L’odio fraterno infine introdurrà l’Anticristo, alla cui venuta già prepara conforme accoglienza il diavolo provocando divisioni tra i popoli. Dio non voglia che corriate incontro all’avversario voi qui presenti o altri servi di Cristo dovunque si trovino.

Di lui scrisse l’Apostolo additandolo come segno indubbio: «Prima infatti dovrà avvenire l’apostasia e dovrà essere rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio. Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, vi dicevo già queste cose? Ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora. Il mistero dell’iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene; solo allora sarà rivelato l’empio che il Signore distruggerà con il soffio della sua bocca annientandolo all’apparire della sua venuta. La sua venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri, con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina».[...]

La venuta del vero Cristo, del Figlio Unigenito del Padre, non avrà luogo come la prima volta dalla terra. Non uscire neppure per vedere chi nel deserto vanta delle visioni: «Se qualcuno vi dirà: 'Ecco il Cristo è qui, ecco è là', non ci credete». Non guardare alla terra, perché il Signore scenderà dal cielo: non più nell’isolamento come nel primo avvento ma in compagnia di molti e scortato da miriadi di angeli; non più nel nascondimento come rugiada nel vello, ma nel pieno splendore della luce folgorante da lui stesso preannunziata: «Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo»; «Vedranno il Figlio dell’uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria, ed egli manderà i suoi angeli con una grande tromba, ecc.». [...]" [e]

"Ma il diavolo interviene con la sua malizia, calcolando come poter screditare il vero facendogli precedere il falso: la prima volta prevenendo l’avvento nella carne e la generazione verginale col suscitare tra gli idolatri miti di falsi dèi generanti e generati da donne; così pure la seconda volta l’avversario, prendendo l’abbrivo dall’attesa dei semplici e specialmente di quelli della circoncisione, preverrà l’avvento del vero Cristo col suscitare un uomo dedito alla magia e molto esperto in ogni arte malefica di venefici e incantesimi, che usurperà il potere imperiale tra i romani e il nome di Cristo tra i giudei, per trarre in inganno i pagani con prestidigitazioni magiche e i giudei con il nome del Messia che ancora attendono. [...]

L’Anticristo di cui abbiamo parlato verrà però quando l’impero romano avrà esaurito il suo tempo e sarà ormai vicina la fine del mondo. Dieci imperatori in diverse regioni contemporaneamente occuperanno allora il potere supremo di Roma, e dopo questi imperatori contemporanei verrà come undicesimo l’Anticristo.

Egli usurperà con arti magiche l’impero romano, umiliando tre degli imperatori suoi predecessori e assoggettando gli altri sette al suo dominio. Dapprincipio si mostrerà ragionevole e saggio, simulando benignità, moderazione e clemenza; ma dopo aver tratto i giudei a seguirlo come il Messia aspettato, ingannandoli con i segni e i prodigi della sua menzognera magia, in seguito sopravanzerà per comportamenti disumani e iniqui gli ingiusti ed empi suoi predecessori, segnalandosi per comportamenti malvagi e sanguinari, tirannici e impietosi. Sarà versipelle e maldisposto con tutti, ma specialmente con noi cristiani.

Tale strapotere durerà soltanto tre anni e sei mesi, perché lo sperderà nel secondo avvento glorioso dal cielo il Figlio Unigenito di Dio, il nostro Signore e Salvatore, il vero Cristo che col soffio della sua bocca sopprimerà l’Anticristo ricacciandolo nel fuoco della geenna. [...]" [c, e]

"Ciò che insegniamo non è frutto di una nostra ricerca sofistica, ma è dottrina appresa dalle Sacre Scritture ammesse dalla Chiesa, soprattutto dalla profezia di Daniele che abbiamo appena letta, secondo l’interpretazione che ne diede lo stesso arcangelo Gabriele dicendo precisamente: «La quarta bestia significa che ci sarà sulla terra un quarto regno che supererà ogni altro impero». Secondo la tradizione esegetica della Chiesa, il quarto regno è l’impero romano: il primo regno, famoso, fu quello degli assiri; il secondo quello dei medi e dei persiani; il terzo successivo quello dei macedoni; il quarto è dunque l’impero romano.

L’interpretazione di Gabriele così continua nel testo immediatamente successivo: «Le dieci corna significano che dieci re sorgeranno da quel regno e dopo di loro ne seguirà un altro che supererà nel male i precedenti - dice tutti i precedenti, non solo i dieci -; abbatterà tre re - ovviamente: tre dei dieci di cui ha parlato; non considerando re i tre abbattuti, egli regnerà come ottavo -; e proferirà insulti contro l’Altissimo». Sarà cioè un uomo bestemmiatore e iniquo, né succederà in modo legittimo nell’impero in quanto con arti magiche occuperà il trono che non ha ereditato dagli avi. [...]

[Paolo] dice: «La sua venuta avverrà nella potenza di satana, con tutta la sua virtù, con ogni specie di segni e prodigi menzogneri».

Con queste parole oscure addita nell’Anticristo lo strumento per cui satana opererà con tutta la strapotenza che lo distingue. Allora infatti, sapendo ineluttabilmente prossimo il suo giudizio, satana non combatterà più come ora è solito per via dei suoi emissari, ma verrà personalmente «con ogni specie di segni e prodigi menzogneri». Come palese padre di menzogna compirà di fatto opere menzognere, sicché le folle crederanno che egli risusciti un morto senza veramente risuscitarlo, faccia camminare degli storpi e restituisca la vista a dei ciechi senza operare veramente tali guarigioni. [...]

Paolo aggiunge: «L’avversario s’innalzerà sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto - cioè al di sopra di ogni divinità idolatrica che sarà in odio all’Anticristo -, fino a sedere nel tempio di Dio». Di quale tempio parla? Di quello giudaico ormai distrutto, non di questo in cui ora stiamo, non sia mai!

Perché lo diciamo? Non per gratificare noi stessi. Se si presenterà ai giudei come Cristo con la pretesa di essere da loro adorato, lo farà per sedurli più facilmente: col prendersi cura della ricostruzione del tempio di Salomone vorrà farsi credere della stirpe di Davide. Ma, come ha predetto il Salvatore, l’Anticristo verrà quando del tempio giudaico non sarà rimasta pietra su pietra. Quando per vetustà o per demolizione, in vista di ricostruzione o altro, saranno crollate tutte le pietre - non dico quelle della cinta esterna, ma quelle dove all’interno del tempio si trovavano i cherubini -, allora l’Anticristo verrà «con ogni specie di segni e prodigi menzogneri» a infierire contro tutti gli idoli.

Dapprincipio simulerà indulgenza e benignità, ma poi dimostrerà la sua inflessibilità e brutalità, soprattutto contro i santi di Dio. Sta scritto infatti: «Io intanto stavo guardando e quel corno muoveva guerra ai santi», e altrove: «Vi sarà un tempo di angoscia, come non c’era mai stato sulla terra dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo». Sarà un mostro di ferocia, un dragone immenso contro cui l’uomo non potrà averla vinta, una belva sempre pronta a divorare. La Sacra Scrittura ci darebbe argomento per parlarne a lungo, ma per non passare la misura non ne diremo più altro. [...]

Perciò il Signore, conoscendo quanto sia grande la forza del nostro avversario, ebbe pietà dei giusti dicendo: «Quelli che sono in Giudea fuggano ai monti».[...]

Vero è che «vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall’inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà»; ma rendiamo grazie a Dio che ha limitato a pochi giorni il tempo della tribolazione, secondo sta scritto: «In considerazione degli eletti il periodo di quei giorni sarà accorciato». L’Anticristo regnerà solo tre anni e mezzo. La nostra affermazione non si basa sugli Apocrifi ma su Daniele, che infatti disse: «Gli saranno dati in mano per un tempo, più tempi e la metà di un tempo». Un tempo significa l’anno in cui andrà sempre più consolidandosi il suo avvento; più tempi sono altri due anni di iniquità che aggiunti al primo anno risultano tre; la metà di un tempo è costituita da sei mesi. Daniele torna a fare la stessa profezia anche altrove: «Egli giurò per colui che vive in eterno che tutte queste cose si sarebbero compiute fra un tempo, più tempi e la metà di un tempo». Si è giunti forse a questa interpretazione anche per via dell’espressione «milleduecentonovanta giorni», cui fa seguito l’altra: «Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni».[...]

Ma quale sarà la beatitudine dei santi che allora subiranno il martirio per Cristo?

Quanti infatti lo subiranno allora, io dico, sopravanzeranno tutti i martiri precedenti che ebbero a lottare soltanto contro degli uomini. Quelli che testimonieranno ai tempi dell’Anticristo dovranno combattere contro lo stesso satana, mentre quanti testimoniarono nelle precedenti persecuzioni furono condannati a morte da imperatori che non simulavano risurrezioni di morti né ostentavano la loro potenza con segni e falsi prodigi. Inoltre, la perversa provocazione alla paura e all’apostasia allora sarà tale «da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti». [...]

Dio sopporta l’iniquità delle persecuzioni che oggi si susseguono come allora, e la permetterà anche alla fine dei tempi; non perché non abbia il potere di impedirla, ma perché è suo costume elargire la corona alla pazienza: dei suoi atleti come dei suoi profeti e apostoli. Opera così perché essi traggano da un tempo breve di sofferenza un’eredità eterna nel regno celeste.

Dice Daniele: «In quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro - ovviamente, nel libro della vita -; tra i tanti che dal sonno sotto un cumulo di terra si risveglieranno, gli uni andranno alla vita eterna e gli altri alla vergogna dell’infamia eterna; i saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento, coloro che avranno indotto molti alla giustizia brilleranno come le stelle per sempre».[...]

Pensa quindi ad assicurarti la salvezza, o uomo. Ricorda i segni dell’Anticristo che ti ho indicato. Ricordali non solo per te, ma per comunicarli generosamente a tutti. [...]

Ma noi siamo in attesa del Signore che verrà al suono delle trombe angeliche sulle nubi del cielo.

Allora dapprima risorgeranno i morti in Cristo, ma i santi ancora in vita saranno senz’altro rapiti sulle nubi per ricevere in premio delle lotte sovraumane affrontate gli onori sovraumani meritati da tante fatiche. Ne dà testimonianza l’Apostolo: «Il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo: prima risorgeranno i morti in Cristo; noi superstiti quindi saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell’aria, e così saremo sempre col Signore». [...]

Ecco ora come riconosceranno la voce del passero. Quale voce? Vediamo: «Il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo». L’arcangelo chiamerà tutti dicendo: «Svegliatevi, perché viene il Signore, andategli incontro!».

La discesa del Signore, dice Davide, sarà terribile: «Il nostro Dio apparirà in modo che tutti lo vedano, e non verrà nel silenzio; davanti a lui si accenderà un fuoco divorante, e intorno a lui si scatenerà la tempesta, ecc.». Quando il Figlio dell’uomo tornerà al Padre sulle nubi del cielo, come abbiamo or ora letto nella Scrittura, scorrerà un fiume di fuoco che roverà gli uomini; facendone rifulgere di più l’oro delle opere buone e bruciandone tra le sue fiamme la fragile paglia delle opere inconsistenti. Ci attende il Padre, «assiso sul trono, con la sua veste candida come la neve e i capelli del capo candidi come la lana».

Cosa significa questo linguaggio umano? Che Dio non può regnare su quanti siano macchiati di peccato.

Perciò egli disse: «Renderò bianchi come neve e come lana i vostri peccati». Le immagini si riferiscono alle persone, cui sono rimessi i peccati o che mai hanno commesso peccato.

Il Signore verrà dal cielo sulle nubi, come vi è salito sulle nubi. Lo disse egli stesso: «Vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con potenza e gloria grande».[...]

Ma quale segno della venuta del Signore sarà tale da impedire alla tracotanza della potenza avversa di scimmiottarlo? La croce, vero e proprio distintivo del Cristo. Secondo sta scritto, «allora apparirà il segno del Figlio dell’uomo». Il segno distintivo del Cristo è veramente la croce.

Il segno di una croce luminosa precederà il Re, perché i giudei riconoscano chi hanno crocifisso, insidiato e angariato, e tutte le tribù battendosi il petto dicano: «Ecco chi abbiamo schiaffeggiato, quel volto che abbiamo coperto di sputi, colui che abbiamo legato e oltraggiato fino a infliggergli l’ignominia della croce».

I giudei diranno: «Dove avremo scampo davanti alla tua ira? Anche se avessimo a difesa schiere di angeli, non sapremmo dove trovare rifugio dal tuo cospetto». Il segno della croce terrorizzerà i nemici di Cristo! Sarà invece fonte di gioia per i credenti suoi amici e araldi che per lui avranno patito. Ma a chi toccherà allora questa beatitudine di essere trovato amico di Cristo?

Perché i suoi eletti non vadano confusi con i suoi nemici, infatti, il re glorioso assiso sullo stesso trono del Padre tra schiere di angeli non trascurerà i suoi servi: «Manderà i suoi angeli con una grande tromba a radunare tutti i suoi eletti dai quattro venti». Colui che non disdegnò di prendersi cura di un solo giusto, Lot, potrà disinteressarsi di tanti giusti? Li farà chiamare a raccolta dagli angeli e fattili venire su carri di nubi, dirà loro: «Venite, benedetti dal Padre mio». [...]

Sta scritto: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, saranno con lui tutti i suoi angeli». Vedi, o uomo, davanti a quanti giudici ti presenterai. Ma sarà anche presente con essi tutto il genere umano! [...]

Al giudizio dunque assisteranno Dio Padre di tutti, Gesù Cristo assiso accanto a lui, con essi lo Spirito Santo dell’uno e dell’altro. Tutti con le nostre opere saremo convocati davanti a loro dalla tromba angelica! Non dobbiamo fin d’ora preoccuparcene? A prescindere dalla pena, o uomo, credi sia cosa da poco subire la condanna alla presenza di tanti? E subirla poi da amici? Non preferiamo spesso piuttosto morire? [...]

Tremiamo dunque, fratelli, davanti a un Dio che per infliggere la condanna non ha bisogno né di indagini né di prove. [...]

Veramente terribile il giudizio! Abbiamo ragione di temere quel che sarà pronunziato, circa il conseguimento del regno dei cieli o quel fuoco preparato dall’eternità.

Come potremo evitare dunque il fuoco - si chiederà - ed entrare nel regno dei cieli? Leggiamo: «Io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare...». Sono parole che indicano la via da seguire; vanno prese alla lettera e tradotte in pratica: «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi». Se le osservi avrai parte al Regno, in caso contrario sarai condannato. Comincia dunque a praticarle e così persevera nella fede, guardandoti dall’operare come le vergini stolte che tardarono a procurarsi l’olio, per non finire come esse lasciato fuori. Non credere che basti avere la lampada per stare al sicuro, ma procura di tenerla accesa, la luce delle tue buone opere splenda davanti agli uomini, e nessuno per colpa tua abbia a bestemmiare il Cristo.

Indossa l’abito incontaminato delle opere buone, per esse distinguendoti. Sii saggio amministratore delle cose che ricevi da Dio, procurando che siano beni utili.

Dio ti ha affidato delle ricchezze? Siine il giusto curatore. Ti è stato affidato il dono dell’insegnamento ? Compi bene il tuo ufficio. Hai il carisma di muovere gli animi degli ascoltatori ? Utilizza bene questa capacità. La buona amministrazione ci apre tante porte per non rimanere fuori tra i condannati e per andare con fiducia incontro a Cristo, Re eterno che regna nei secoli. Regna nei secoli giudice dei vivi e dei morti, perché egli ha dato la vita per i vivi e per i morti. Lo dice Paolo:

«Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi». [...]

Hai sentito quali saranno i segni premonitori della venuta di questo mistificatore, e hai ascoltato quali saranno i segni della venuta del vero Cristo, che discenderà in modo visibile dal cielo. Quanto a te, fuggi il primo, il falso; e vivi in attesa del secondo, del vero. Ormai conosci la via che devi seguire per trovarti al suo giudizio dalla parte destra. Conserva il deposito della fede in Cristo, pratica esemplarmente le buone opere; così ti presenterai al Giudice con animo sicuro, e avrai in eredità da lui il regno dei cieli. Per lui e con lui, gloria al Padre e allo Spirito Santo per i secoli dei secoli. Amen.". [e]

XV catechesi battesimale. Sul secondo avvento di Cristo, sull'ultimo giudizio e sul Suo Regno che non avrà mai fine, 1-33

 

"L’Anticristo supererà in malizia, perversità, lussuria, malvagità, empietà, e in spietata crudeltà e barbarie, tutti gli uomini che in ogni tempo hanno disonorato la natura umana ... Attraverso la sua grande potenza, malizia e inganno, egli riuscirà a persuadere o a costringere ad adorarlo due terzi dell’umanità; la restante terza parte di uomini continuerà con grande fermezza ad essere fedele alla fede e al culto di Gesù Cristo.

Ma nella sua rabbia e furia satanica, l’Anticristo perseguiterà questi cristiani coraggiosi e devoti durante tre anni e mezzo, e li torturerà con tutti gli strumenti di supplizio di antica e nuova invenzione, con un grado di barbarie tale da superare tutti i passati persecutori della Chiesa messi assieme. Egli obbligherà tutti i suoi seguaci a portare impresso sulla loro fronte o sulla mano destra il marchio della Bestia e farà morire di fame tutti coloro che si rifiuteranno di riceverlo". [d]

 


 

S. Efrem (4° secolo - Dottore della Chiesa)

 

"Allora il Signore dal Suo glorioso Cielo stabilirà la Sua pace. E al posto di quest’ultimo popolo sorgerà il regno dei Romani e stabilirà il suo dominio sulla terra, fino ai suoi confini estremi, e non ci sarà alcuno che gli resisterà.

Dopo che l’iniquità sarà (successivamente) dilagata e tutte le creature saranno diventate corrotte, allora apparirà la giustizia divina che distruggerà interamente la gente e [...] l’uomo di iniquità [l’Anticristo; N.d.R.] sarà rivelato sulla terra, il seduttore degli uomini e l’agitatore di tutta la terra". [c]

"The Sunday Sermons of the Great Fathers",
Vol. 4, tradotto e pubblicato da M.F. Toal, Henry Regnery Co. 1964

 

"Si preparerà l’uomo di iniquità e venendo entrerà in Gerusalemme; riedificherà e stabilirà Sion, si proclamerà Dio ed entrando nel tempio vi siederà, come scrisse l’apostolo, come se fosse Dio".[c]

"The Sunday Sermons of the Great Fathers",
Vol. 4, tradotto e pubblicato da M.F. Toal, Henry Regnery Co. 1964

 

"Quando l’Anticristo inizierà ad imperversare, gli ebrei dubiteranno che egli sia realmente il Messia. Egli allora toglierà agli ebrei le loro cariche e tratterà molti di loro persino peggio dei cristiani. L’Anticristo userà come esca i beni terreni. Egli indurrà, con soldi e beni, molti cristiani ad apostatare. Darà loro terra libera, ricchezze, onori e potere.

Il diavolo lo aiuterà a trovare tutti i tesori nascosti del mondo, persino quelli sul fondo degli oceani. Con quei tesori egli conseguirà maggiori successi per il regno di Satana che in ogni altro periodo dei secoli passati. Le acque sotto i suoi piedi saranno solide come la roccia e ai suoi comandi sembrerà che fiumi e ruscelli cambino il loro corso, così che l’acqua per un certo tempo scorrerà verso monte anziché verso valle". [d]

 


 

S. Ilario di Poitiers (4° secolo - Padre e Dottore della Chiesa)

 

"L’Anticristo insegnerà che Cristo era un impostore e non il vero Figlio di Dio". [d]

 


 

S. Agostino (4-5° secolo - Padre e Dottore della Chiesa)

 

"non si deve tralasciare affatto l'apostolo Paolo. Egli, scrivendo ai fedeli di Tessalonica, dice: [...] Prima infatti dovrà venire l'apostata e dovrà essere rivelato l'uomo iniquo, il figlio della rovina, colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto fino a sedere nel tempio di Dio, ostentandosi come Dio. [...]

Non v'è dubbio che ha espresso questi concetti sull'Anticristo e che non si avrà il giorno del giudizio, considerato come giorno del Signore, se prima non verrà colui che egli chiama apostata fuggitivo, evidentemente, da Dio Signore. [...]

non assurdamente si ritiene che il pensiero, espresso dall’Apostolo con le parole: Frattanto chi ora lo trattiene lo trattenga finché esca di mezzo, si riferisca all’Impero di Roma, come se fosse detto: Frattanto chi ora comanda comandi finché esca di mezzo, cioè sia tolto di mezzo. Non v’è dubbio che in: E allora sarà rivelato l’empio, è indicato l’Anticristo [...]

prima della fine, in quest'ora che Giovanni considera l'ultima, sono usciti dalla Chiesa molti eretici, che egli reputa come molti anticristi, così alla fine usciranno da essa tutti coloro che non apparterranno a Cristo, ma all'Anticristo, e allora si manifesterà". [f]

La Città di Dio, Libro XX, Cap 19,1-3

 

"Cristo non verrà a giudicare i vivi e i morti, se prima non verrà il suo avversario, l’Anticristo, a trarre in errore i morti nell’anima, sebbene attiene a un giusto giudizio di Dio che da lui siano tratti in errore. Infatti: La sua presenza - come ha scritto - avverrà nella potenza di Satana con ogni specie di portenti di segni e prodigi di menzogna e con ogni sorta di empio inganno per quelli che si perdono. Allora sarà slegato Satana e agirà mediante l’Anticristo con ogni sorta di prodigi in forma sorprendente ma menzognera. Di solito si controverte se questi fatti sono stati considerati segni e prodigi di menzogna, perché l’Anticristo ingannerà i sensi umani attraverso immagini illusorie, in modo che sembra eseguire quel che non esegue; ovvero se, quantunque quei fatti saranno veri prodigi, trascineranno all’inganno coloro i quali crederanno che possano verificarsi soltanto per volere di Dio, perché ignorano l’ardimento del diavolo, soprattutto quando riceverà un potere che non ha mai avuto. Quando infatti cadde il fuoco dal cielo e con una sola vampata distrusse la numerosa servitù assieme ai numerosi armenti di bestiame del santo Giobbe e un turbine di venti investendo e abbattendo la casa uccise i suoi figli, non si trattò d’immagini illusorie, tuttavia furono opere di Satana, al quale Dio aveva concesso il potere [...]". [f]

Ibid., Libro XX, Cap 19,4

 

"Alcuni hanno spiegato che i quattro regni [di cui parla Daniele nel cap. 7] sono quelli degli Assiri, Persiani, Macedoni e Romani. [...]

non [si] può dubitare che si deve sopportare, sia pure per breve tempo, lo spietato regno dell'Anticristo contro la Chiesa, fino a che, con l'ultimo giudizio di Dio, i beati posseggano il regno perenne. Anche dal numero dei giorni, che sarà indicato in seguito, appare chiaro, e talora nella Scrittura è indicato col numero dei mesi, che un tempo, i tempi e una metà di tempo sono un anno, due anni e una metà, e perciò tre anni e mezzo". [f]

Ibid., Libro XX, Cap 23,1

 

"Quest'ultima persecuzione, che sarà attuata dall'Anticristo [...] durerà tre anni e sei mesi.". [f]

Ibid., Libro XX, Cap 13

 

"[...] Malachia soggiunge: «Ormai, prima che giunga il giorno grande e luminoso del Signore, io invierò a voi Elia di Tesbe che volgerà il cuore del padre al figlio e il cuore dell’uomo al suo prossimo, affinché io venendo non colpisca la terra con lo sterminio». È assai ricorrente nelle parole e nei sentimenti dei fedeli che i Giudei, nell’ultimo tempo prima del giudizio, crederanno nel Cristo vero, cioè nel nostro Cristo attraverso l’esposizione della Legge per mezzo del grande e meraviglioso profeta Elia. Si spera appunto, e non a torto, che egli verrà prima della venuta del giudice Salvatore, perché non a torto si crede che egli è tuttora in vita. Fu rapito infatti con un carro di fuoco fuori dell’esperienza umana ed è un fatto che la Scrittura attesta con grande chiarezza. Quando verrà, spiegando secondo lo spirito la Legge che attualmente i Giudei interpretano secondo la carne, «volgerà il cuore del padre al figlio», cioè il cuore dei padri ai figli [...]. Questo è il significato: che anche i figli, cioè i Giudei, comprendano la Legge come l’hanno compresa i loro padri, cioè i Profeti, tra i quali v’era anche Mosè. [...] in modo che anche i Giudei amino il medesimo Cristo, che è il nostro, mentre prima lo odiavano. [...]". [c, f]

Ibid., Libro XX, Cap 29

 

"Poiché dunque nei libri dei Profeti si legge che Dio verrà per eseguire il giudizio, sebbene non sia indicata alcuna distinzione, unicamente sulla base del giudizio si deve rilevare il Cristo poiché, anche se il Padre giudicherà, giudicherà con la venuta del Figlio dell'uomo. Infatti il Padre non giudicherà alcuno con la manifestazione della sua presenza, ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio". [f]

Ibid., Libro XX, Cap 30,4

 

"Dunque nega o dubita che l’ultimo giudizio avverrà come è preannunziato nei citati libri della Bibbia se non colui che, per non saprei quale incredibile malanimo o ignoranza, non crede in essi, sebbene abbiano già segnalato la propria veridicità al mondo intero. Abbiamo appreso che in quel giudizio o attorno a quel giudizio si verificheranno questi avvenimenti: la venuta di Elia di Tesbe, la fede dei Giudei, la persecuzione dell’Anticristo, il giudizio di Cristo, la risurrezione dei morti, la discriminazione di buoni e cattivi, il cataclisma del mondo e la sua rinascita. Si deve credere che si avranno tutti questi avvenimenti, ma in quali misure e con quale successione si verifichino lo insegnerà più la realtà dei fatti di quanto attualmente riesce a raggiungere alla perfezione il pensiero umano. Ritengo però che si avvereranno nella successione da me indicata". [f]

Ibid., Libro XX, Cap. 30,5

 

"...sebbene vediamo che l'impero romano è già in gran parte distrutto, tuttavia finché esisteranno i re dei franchi che devono ottenere l'impero romano, la dignità del nome romano non perirà del tutto perché si conserverà sempre nei suoi re.

Alcuni dei nostri Dottori [1] dicono che uno dei re dei franchi possiederà l’Impero Romano in tutta la sua estensione. Questo sarà re negli Ultimi Tempi, sarà il più grande e l'ultimo di tutti. Dopo aver governato felicemente il suo regno, andrà a Gerusalemme e deporrà sul Monte degli Ulivi lo scettro e la corona. (Questa sarà la conclusione dell’impero dei romani e dei cristiani) [2]. E questi stessi autori affermano, basandosi sulle parole dell'Apostolo, che immediatamente dopo arriverà l'Anticristo". [m, n]

De Anticristo, tomo IV, pag. 244, edizione dei Benedettini, Parigi 1683

[1]  Lat. "Doctores" = eminenti insegnanti della fede cristiana; N.d.R.
[2]  Le parentesi sono contenute nel testo originale.

 


 

S. Giovanni Crisostomo (4-5° secolo - Padre e Dottore della Chiesa)

 

"Nello stesso modo in cui furono distrutti quei regni (quello dei babilonesi dai persiani, quello dei persiani dai greci, quello dei greci dai romani) che erano esistiti prima dell’Impero Romano, così l’Impero Romano sarà distrutto dall’Anticristo. Questo accadrà quando l’Impero Romano sarà stato diviso in dieci regni". [c]

 

"«Solo allora» dice [S. Paolo in 2 Tes 2,8] «sarà rivelato l'empio». E dopo di ciò? La consolazione è vicina. «Il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della Sua bocca e lo annienterà all'apparire della Sua venuta, l'iniquo, la cui venuta avverrà nella potenza di Satana»". [h]

IV omelia sulla seconda lettera ai Tessalonicesi

 

"«Quando tutti i Gentili, dice egli [San Paolo], saranno entrati, allora tutto Israele sarà salvato», al tempo della Sua seconda venuta, alla fine del mondo". [c]

 

"Il mondo sarà senza fede e degenerato dopo la nascita dell’Anticristo. L’Anticristo sarà posseduto da Satana e sarà il figlio illegittimo di una donna ebrea proveniente dall’Est.". [a, b, d]

 

"Giovanni...è precursore della prima venuta di Cristo, Elia...precursore della seconda venuta di Cristo". [i]

Panegirici su S. Paolo, Città Nuova Editrice

 

"Ma chi è egli [l’Anticristo]? E’ Satana? Niente affatto, ma è qualcuno che permette che [Satana] operi in lui pienamente. Perché si tratta di un uomo, «e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto» [cfr. 2 Tes 2,4]. Egli non introdurrà l’idolatria, ma sarà una sorta di oppositore di Dio; abolirà tutti gli dei, ordinerà agli uomini di adorare lui anziché Dio e siederà nel tempio di Dio, non solo in quello di Gerusalemme ma anche in ogni chiesa [...] Compirà grandi opere e mostrerà segni prodigiosi". [h, l]

III omelia su II Tessalonicesi
Nicene And Post-Nicene Fathers, Vol. 13, edited by Philip Schaff, D.D., LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 

"«Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell’Uomo» [cfr. Mt 24,30], cioè la croce che sarà più splendente del sole [...] Ma perché appare questo segno? Perché l’impudenza degli ebrei possa essere abbondantemente tacitata [gli ebrei, che non accolsero Cristo alla sua prima venuta, per metterlo alla prova gli domandarono un segno dal cielo (cfr. Lc 11,16; Mc 8,11); N.d.R.]". [h, l]

LXXVI omelia sul Vangelo di Matteo
Nicene And Post-Nicene Fathers, Vol. 10, edited by Philip Schaff, D.D., LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 


 

S. Girolamo (4-5° secolo - Padre della Chiesa)

 

"[...] dichiariamo ciò che gli autori ecclesiastici ci hanno tramandato: alla consumazione del mondo, quando il Regno dei Romani sarà stato distrutto, quando dieci re avranno diviso fra di loro il territorio dei Romani, ne sorgerà un undicesimo [re] da un piccolo regno… quando [quest’ultimo] avrà vinto tre dei dieci re, cioè il re degli egiziani, quello degli africani, e quello degli etiopi, che successivamente … egli ucciderà, gli altri sette re si assoggetteranno al vincitore". [c]

"E neanche pensiamo che egli sia il Diavolo o un demone (come alcuni altri pensano), ma uno dell’umanità [un uomo] in cui Satana abiterà totalmente ... proferendo la sua bocca grande vanto, perché egli è l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, tanto che siederà nel tempio come se fosse Dio". [c]

Corpus Christianorum, Series Latina, Vol. LXXV A, S. Heironymi Presbyteri Opera, Pars I, Commentariorum in Danielem

 

"Satana eserciterà la sua influenza su tutte le facoltà dell’Anticristo, sia su quelle del corpo che dell’anima - cioè sulla sua volontà, il suo intelletto e la sua memoria". [c]

Commentariorum in Danielem

 

"«Io sono venuto a voi nel nome del Padre mio e non mi ricevete; se un altro verrà nel suo proprio nome, voi lo riceverete» (Gv 5,43). Non c’è dubbio che in «quest’altro» che Gesù dice che verrà di propria autorità e che sarà ricevuto dai Giudei, Egli intendesse parlare dell’Anticristo". [i]

Epistola CLI ad Algasiam., quest. II; Commentariorum in Danielem, 11,24

 


 

Tirannio Rufino (4-5° secolo)

 

"Dobbiamo tuttavia sapere che questa venuta di Cristo apportatrice di salvezza il nemico cercherà di simulare con astuta frode, per trarre in inganno tutti i fedeli; e in luogo del Figlio dell’uomo, di cui aspettiamo la venuta nella maestà di suo Padre, presenterà il figlio della perdizione con prodigi e miracoli menzogneri, sì da introdurre in questo mondo, invece di Cristo, l’Anticristo del quale proprio il Signore ha fatto ai Giudei questa predizione nel vangelo: «Io sono venuto in nome del Padre mio e non mi avete accolto; verrà un altro in proprio nome, e questo lo accoglierete» (Gv 5, 43). E dice ancora: «Allora vedrete l’abominazione della desolazione nel luogo santo, come dice il profeta Daniele. Chi legge comprenda» (Mt 24,15). Infatti Daniele nelle sue visioni ci dà molti esaurienti insegnamenti circa l’insorgere di questo errore [...]

Ma di questo parla anche l’apostolo: «Nessuno v’inganni in alcun modo, perché prima dovrà venire l’apostasia e si rivelerà l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, che avversa e si erige contro tutto ciò che viene definito e venerato come Dio, sì da sedere nel tempio di Dio, manifestando se stesso come se fosse Dio» (2 Tess 2,3-4). E poco dopo: «E allora si rivelerà l’empio, che il Signore Gesù ucciderà col soffio della sua bocca e lo annienterà con lo splendore della sua venuta. L’avvento di costui sarà accompagnato dalle opere di Satana, con ogni potenza miracoli e prodigi menzogneri» (2 Tess 2, 8-9). E ancora poco dopo: «Perciò Dio permetterà che essi cadano nell’errore, perché credano alla menzogna, e siano giudicati tutti quelli che non hanno creduto alla verità» (2 Tess 2,11-12).

Perciò questo errore ci viene predetto dalle parole dei profeti, del vangelo e degli apostoli, al fine che nessuno in luogo della venuta di Cristo creda alla venuta dell’Anticristo. Ma, come ha detto proprio il Signore, «quando vi diranno: Ecco, Cristo è qui, oppure: È lì, non credete. Infatti verranno molti falsi cristi e molti falsi profeti e trarranno in inganno molti» (Mt 24,23-24). Ma vediamo come egli abbia presentato il segno del vero Cristo: «Come il lampo – dice – risplende da Oriente fino a Occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo» (Mt 24,27). Quando poi il vero Signore Gesù Cristo sarà venuto, siederà e giudicherà, come è detto nel vangelo: «Separerà le pecore dai capretti» (Mt 25,32), cioè, separerà i giusti dagli ingiusti. Come anche l’apostolo scrive: «Tutti noi dobbiamo presentarci davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ognuno ciò che gli spetta secondo quanto ha operato quando era nel corpo, sia bene sia male» (2Cor 5,10)". [h, j, l]

Spiegazione del simbolo, n. 32
Nicene And Post-Nicene Fathers, Vol. 3, edited by Philip Schaff, D.D., LL.D., Wm. B. Eerdmans Publishing Company

 


 

S. Benedetto (5-6° secolo - Padre della Chiesa)

 

"Durante i tre anni e mezzo del regno dell’Anticristo, Dio manderà Enoch ed Elia per aiutare i cristiani.". [d]

 


 

S. Gregorio Magno (6-7° secolo - Padre e Dottore della Chiesa)

 

"Dopo la nascita dell’Anticristo la maggior parte dell’umanità sarà in una condizione tale da corrompere la parola, e le pecore diverranno atee o cadranno nell’eresia. Le chiese saranno vuote e in rovina, i sacerdoti avranno poco zelo per le anime e le persone pie saranno poche. La maggior parte delle persone si darà a ogni vizio immaginabile". [a]

 

"Prima della nascita di suo figlio, la madre dell’Anticristo annuncerà l’avvento di un Messia che ridarà grande prosperità all’umanità". [c]

Morales 23,15

 


 

S. Giovanni Damasceno (7-8° secolo - Padre e Dottore della Chiesa)

 

"Bisogna che si sappia che deve venire l’Anticristo. Anticristo, in verità, è chiunque non riconosce che il Figlio di Dio venne nella carne, che è Dio perfetto e divenne uomo perfetto essendo al tempo stesso Dio. Tuttavia, in un senso particolare e speciale, colui che deve venire alla consumazione del mondo è l’Anticristo.

Quindi è necessario che prima il Vangelo sia proclamato a tutte le genti, come il Signore ha detto, e allora egli verrà per convincere gli empi ebrei. Perché il Signore disse loro: «Sono venuto nel nome del Padre e non mi avete ricevuto. Se un altro verrà in Suo nome, lui lo riceverete».

E l’apostolo: «perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi. E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna: e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità».

Per cui gli ebrei non hanno ricevuto il Signore Gesù Cristo e Dio, anche se Egli era il Figlio di Dio, ma l’impostore che dice di essere Dio lo riceveranno. Perché si farà chiamare Dio, l’angelo che istruì Daniele così dichiara: «Egli non si curerà neppure delle divinità dei suoi padri».

E l’Apostolo: «Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio» - non comunque nel nostro ma in quello del passato, quello degli ebrei, perché egli non verrà da noi ma dagli ebrei (inizialmente) - non per amore di Cristo [...] per questa ragione è chiamato Anticristo.

Il Vangelo, allora, deve essere prima predicato in tutte le nazioni «e allora sarà rivelato l'empio, la cui venuta avverrà nella potenza di Satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina, e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta».

Così il diavolo non si fa egli stesso uomo dopo l’Incarnazione del Signore - Dio lo proibisce! - ma un uomo nasce da fornicazione e riceve egli stesso l’intero intervento di Satana, giacché Dio permette al diavolo di inabitarlo poiché Egli (Dio) prevede la futura perversità della sua volontà.

Per cui egli, come abbiamo detto, nasce da fornicazione e cresce sconosciuto; ma improvvisamente sorge, si ribella e regna. Durante la prima parte del suo regno - o piuttosto della sua tirannia - recita soprattutto la parte della santità, ma quando ottiene il completo controllo, perseguita la Chiesa di Dio e rivela tutta la sua malvagità.

«Ed egli verrà con segni e portenti menzogneri» - finti e non reali - e sedurrà coloro le cui intenzioni poggiano su fondamenta fradice ed instabili e li indurrà ad abbandonare il Dio vivente, «per scandalizzare, se fosse possibile, anche gli eletti».

Ed Enoch ed Elia il Tisbita, saranno inviati per «ricondurre i cuori dei padri verso i figli», vale a dire, condurre la sinagoga a nostro Signore Gesù Cristo e alla predicazione degli apostoli. Ed essi saranno da lui distrutti.

Allora il Signore verrà dal Cielo, nello stesso modo in cui i santi apostoli lo videro salire al Cielo, perfetto Dio e perfetto uomo, con gloria e potenza; ed Egli distruggerà l’uomo di iniquità, il figlio della perdizione, con lo spirito della Sua bocca. Pertanto, che nessuno si aspetti che il Signore venga dalla terra, ma dal Cielo, come Egli stesso ci ha espressamente assicurato". [c]

De Fide Orthodoxa, tratto da The Fathers of the Church, Vol. 37

 

"[...] con le nostre anime nuovamente unite ai corpi, che saranno diventati incorrotti [...] risorgeremo e saremo davanti al terribile trono del giudizio di Cristo. E il diavolo e i suoi demoni, e il suo uomo, cioè l’Anticristo, e gli empi peccatori, saranno consegnati al fuoco eterno, che non sarà un fuoco materiale, come quello a cui siamo abituati, ma un fuoco che solo Dio può conoscere". [c]

De Fide Orthodoxa, tratto da The Fathers of the Church, Vol. 37

 

"[...] L‘anticristo [...] verrà verso la fine del mondo.

Sua madre proclamerà di averlo dato alla luce rimanendo vergine. Regnerà da oceano ad oceano. [...]

Sebbene l’Anticristo avrà fin dall’infanzia la più malvagia e crudele indole, tuttavia, ispirato da una malizia preternaturale precoce, praticherà la più consumata ipocrisia, ingannando gli ebrei e tutti i suoi seguaci. Di pari passo con l’avanzare dell’età, della conoscenza, del vizio e del potere, la sua ambizione diverrà smisurata". [d]

 


 

S. Rabano Mauro (9° secolo)

 

"L’Anticristo guarirà i malati, farà risorgere i morti, ridarà la vista ai ciechi, l’udito ai sordi, la parola ai muti, scatenerà tempeste e le placherà, rinominerà le montagne, con una parola farà fiorire e appassire gli alberi, ricostruirà il tempio di Gerusalemme, e farà di Gerusalemme la capitale del mondo con le enormi ricchezze di tesori nascosti". [d]

 

"I nostri principali Dottori [1] sono concordi nell’affermare che verso la fine dei tempi uno dei discendenti dei re di Francia regnerà su tutto l’Impero Romano; e che egli sarà il più grande dei monarchi francesi, e l’ultimo della sua stirpe. Dopo aver governato bene il suo regno, andrà a Gerusalemme e lì deporrà scettro e corona sul Monte degli Ulivi. Questa sarà la conclusione dell’Impero Romano e Cristiano" [2]. [a, c]

Edizione latina degli scritti di Rabanus, a cura di Georgius Colvenerius, 1647

[1]  Lat. "Doctores" = eminenti insegnanti della fede cristiana; N.d.R.
[2]  Analoga esposizione fa anche S. Agostino nel suo trattato De Anticristo. S. Agostino è il primo autore a noi noto a riferire tale tradizione.

 


 

Abate Adso (10° secolo)

 

"Alcuni dei nostri Dottori [1] affermano che un re dei Franchi possiederà l’intero Impero Romano. Sarà il più grande e l’ultimo di tutti i monarchi. Dopo aver saggiamente governato il suo regno, alla fine andrà a Gerusalemme e deporrà il suo scettro e la sua corona sul Monte degli Ulivi. Subito dopo, verrà l’Anticristo" [2]. [a, c, g]

Corpus Christianorum, Continuo Mediaevalis, vol. 45

[1]  Lat. "Doctores" = eminenti insegnanti della fede cristiana; N.d.R.
[2]  Analoga esposizione fa anche S. Agostino nel suo trattato De Anticristo. S. Agostino è il primo autore a noi noto a riferire tale tradizione, che sarà successivamente confermata anche da S. Rabano Mauro.

 


 

S. Anselmo (11-12° secolo - Dottore della Chiesa)

 

"Alcuni Dottori [1] in verità dicono che uno dei re dell’Impero dei Franchi lo possiederà nella sua interezza, questo Re vivrà nell’ultimo periodo e sarà il più grande e l’ultimo dei re. Egli dopo aver governato felicemente il suo Regno, andrà a Gerusalemme e deporrà scettro e corona sul Monte degli Ulivi. Sarà l’ultimo e il più perfetto [Imperatore] dell’Impero Romano e Cristiano. E subito dopo, secondo la frase di Paolo, essi [i Dottori] dicono che verrà l’Anticristo. [2]

...il tempio che Salomone costruì, essendo stato distrutto..., egli [l'Anticristo] lo riedificherà, si farà circoncidere, e pronuncerà la menzogna che egli è il figlio di Dio Onnipotente". [c]

Corpus Christianorum, Continuo Mediaevalis, Liber Anselmi De Antichristo

[1]  Lat. "Doctores" = eminenti insegnanti della fede cristiana; N.d.R.
[2]  Analoga esposizione fa anche S. Agostino nel suo trattato De Anticristo. S. Agostino è il primo autore a noi noto a riferire tale tradizione, che sarà successivamente confermata anche da S. Rabano Mauro e dall'abate Adso.

 

"Verso la fine del mondo l’Anticristo attrarrà a sé i cuori degli ebrei con la sua grande generosità e l’atteggiamento benevolo, tanto che essi lo loderanno come un semi-dio. Gli ebrei parlando fra di loro diranno: «Non c’è in tutta la nostra generazione un uomo più virtuoso, giusto e saggio. Fra tutti gli uomini egli sarà certamente capace di liberarci da tutti i nostri patimenti.»". [c]

"Details concerning the Antichrist", Dr. Franz Spirago,
R. Von Acken, Lingen, Hanover, Germania

 


 

S. Tommaso d'Aquino (13° secolo - Dottore della Chiesa)

 

"L’Anticristo, quando verrà il suo tempo, pervertirà alcuni attraverso una persuasione esteriore ... egli è il capo di tutti i malvagi in ragione della perfezione della sua malvagità ... «Come in Cristo risiede la pienezza della Divinità, così nell’Anticristo è presente la pienezza di ogni malvagità». Non certamente nel senso che la sua umanità sia assunta dal diavolo in unità di persona ... ma che il diavolo per ispirazione infonde la sua malvagità più copiosamente in lui che in tutti gli altri. In questo modo tutti i malvagi che sono venuti prima, sono segni dell’Anticristo". (Summa III, 8, 8) [d]

"Gli infedeli, e perfino l’Anticristo, non sono privi ... della custodia degli angeli. E malgrado questo aiuto ... non abbia per esito il meritare la vita eterna in virtù delle buone opere, esso comunque ... li protegge da certi mali che danneggerebbero loro ed altri. Perfino i demoni sono controllati da angeli buoni, affinché non possano nuocere tanto quanto vorrebbero. Allo stesso modo l’Anticristo non farà tanto male quanto ne vorrebbe fare". (Summa I, 113, 4) [d]

"... l’opera dell’Anticristo la si può definire «prodigi menzogneri», sia perché egli ingannerà i sensi umani per mezzo di immagini illusorie, così che egli non farà realmente ciò che sembra fare; o perché, se opera veri prodigi, essi condurranno coloro che gli credono nella falsità". (Summa I, 114, 4) [d]

"Di essi [i miracoli dell‘Anticristo] si dirà che sono veri... che sono veri, proprio come quelli dei maghi del Faraone che fecero vere rane e veri serpenti, ma essi non saranno autentici miracoli, perché saranno fatti attraverso la potenza di cause naturali". (Summa II, II, 178, 1) [d]

"... alcuni sostengono che Enoch ed Elia dimorano ancora in quel paradiso (l’Eden)". (Summa I, 102, 2) [d]

"Elia venne portato nel cielo atmosferico ma non in quello empireo, che è la dimora dei santi: e allo stesso modo Enoch venne trasportato nel paradiso terrestre, dove si crede che vivrà con Elia fino alla venuta dell’Anticristo". (Summa III, 49, 5) [d]

"h. Ci sono due cose: la ribellione che precede l’Anticristo e la venuta dell’Anticristo. La fede deve essere prima accolta in tutto il mondo e poi molti devono abbandonarla. Altri parlano di ribellioni contro l’Impero Romano a cui il mondo intero era assoggettato, ma le nazioni rifiutarono l’Impero e l’Anticristo non è venuto. Altri sostengono che l’Impero Romano non ha realmente cessato di esistere ma si è semplicemente trasformato da regno temporale in regno spirituale. In questo senso la ribellione predetta deve essere contro la Fede Cattolica della Chiesa Romana. Questo è abbastanza logico. Cristo venne quando tutti erano sottomessi a Roma: perciò, un vero segno della venuta dell’Anticristo è la ribellione contro Roma.

[...] come Cristo eccelse nell’abbondanza di virtù, l’Anticristo eccellerà in una moltitudine di tutti peccati, e poiché Cristo è migliore di tutte le persone sante, così l’Anticristo deve essere peggiore di tutte le persone malvagie. Per questa ragione è chiamato Uomo del Peccato. E’ chiamato anche Figlio della Perdizione, ciò significa che è destinato all’estremo della perdizione. Come tutto il bene e le virtù delle persone sante che precedettero Cristo erano prefigurazioni di Cristo, così in tutte le persecuzioni della Chiesa i tiranni erano e saranno prefigurazioni dell’Anticristo, e tutta la malizia che è celata in essi in quel tempo sarà resa manifesta.

i. Il delitto dell’Anticristo è duplice: egli è contro Dio e si mette al di sopra di Cristo. Opponendosi a Dio, egli si pone al di sopra del vero Dio, al posto di tutti i falsi dei, e nega perfino la partecipazione degli uomini alla Divinità. L’orgoglio dell’Anticristo supera quello di tutti i suoi predecessori, e, come per Cesare e il Re di Tiro, egli affermerà di essere Dio e uomo, e così in tale veste siederà nel tempio.

j. Alcuni dicono che l’Anticristo è della tribù di Dan e che perciò gli ebrei in un primo momento lo riceveranno e ricostruiranno il tempio di Gerusalemme, e sarà in questo tempio che egli siederà. Altri, tuttavia, sostengono che Gerusalemme o il tempio non verranno mai ricostruiti e che egli siederà nella Chiesa, nel senso che molti della Chiesa lo riceveranno. Sant’Agostino dice che egli con i suoi seguaci formeranno una Chiesa, come Cristo e i Suoi fedeli sono una Chiesa.

k. L’Anticristo verrà nel momento buono voluto da Dio. Coloro che adesso operano il male, fingendo che sia bene, attuano l’opera dell’Anticristo. Il diavolo, nella cui potenza viene l’Anticristo, già al tempo di San Paolo stava esercitando la sua iniquità in maniera nascosta attraverso tiranni e seduttori, perché le persecuzioni dei tempi passati prefigurano quell’ultima persecuzione contro tutte le persone buone, e sono imperfette quando raffrontate con essa.

l. L’Anticristo sarà distrutto dallo spirito della bocca di Cristo, cioè dallo Spirito Santo o dall’ordine di Cristo, a seguito del quale Michele lo ucciderà sul Monte degli Ulivi da dove Cristo ascese al Cielo [...]

m. L’Anticristo godrà dell’uso di una volontà libera nella quale opererà il diavolo, come è stato detto di Giuda: «Satana entrò in lui», cioè istigandolo. Egli ingannerà sia con il potere terreno che operando dei miracoli. [...] La facoltà di fare miracoli sarà simulata. [...]

n. Ma i suoi miracoli saranno imposture. Nessuno può operare un vero miracolo contro la Fede, perché Dio non è un testimone di falsità. Perciò, nessuno che predichi una falsa dottrina può operare miracoli, mentre può farlo chi conduce una cattiva vita". (Commento a II Tess. II, 1-3) [d]

 


 

S. Roberto Bellarmino (16-17° secolo - Dottore della Chiesa)

"...bisogna sapere che nelle lettere divine [la Scrittura], lo Spirito Santo ci ha dato sei segni sicuri riguardanti la venuta dell'Anticristo: due che precedono l'Anticristo stesso, cioè la predicazione del Vangelo in tutto il mondo e la desolazione dell'Impero Romano; due [segni] concomitanti, cioè la predicazione di Enoch ed Elia e la massima e ben nota persecuzione, ed anche che il sacrificio pubblico cesserà completamente; due [segni] successivi, naturalmente, la morte dell'Anticristo dopo tre anni e mezzo e la fine del mondo...". [c]

"La sesta indicazione emerge dall'ultimo segno successivo all'Anticristo, che sarà la consumazione del mondo. Perché l'Anticristo verrà poco tempo prima della fine del mondo. ... dopo l'Anticristo segue immediatamente il giudizio finale... il futuro regno dell'Anticristo durerà milleduecentonovanta giorni... Mt. 24: "Questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti, e allora verrà la consumazione" cioè, poco tempo dopo [l'Anticristo], verrà la fine del mondo". [c]

Bellarmini, Opera Omnia, Disputationum Roberti Bellarmini; De Controversiis
Christianae Fidei, Tomus Primis, Liber Tertius, De Summo Pontifice.

 


 

NOTE

1) In questa pagina, tutti i brani tratti da opere di autori ecclesiastici sono racchiusi tra virgolette. Tutti i nostri commenti, le note e le precisazioni sono state invece riportate fra parentesi quadre, per distinguerle dai suddetti testi.

2) Il simbolo indica recenti aggiunte o modifiche.

3) Abbreviazioni: N.d.R. nota del redattore; N.d.T. nota del traduttore.

 

Fonti:

a) "The Prophets And Our Times" di Padre Gerald Culleton, Tan Books; (con Imprimatur);
b) "The Thunder Of Justice" di Ted e Maureen Flynn, MaxKol Communications, Inc; sito Web MaxKol;
c) "Trial, Tribulation and Triumph" di Desmond A. Birch, Queenship Publishing;
d) "Prophecy for today", di Edward Connor, Tan Books; (con Imprimatur);
e) XV Catechesi Battesimale, S. Cirillo di Gerusalemme; Pagine cattoliche, sito Totus Tuus;
f) "La Città di Dio", S. Agostino; dal sito Sant'Agostino;
g) "Catholic Prophecy" di Yves Dupont, Tan Books;
h) sito "New Advent", Church Fathers;
i) "Fede e Cultura" anno V, n. 27, marzo 2005;
j) sito "Monastero Virtuale", Patristica;
k) "Antichrist" di Yves Dupont, 1975;
l) sito Christian Classics Ethereal Library;
m) "Las profecias en relación al estado actual y al destino futuro del mundo, sobre el fin de la revolución, Imperio del Gran Monarca y triunfos de la iglesia católica", Imp. M. Carruez, 1871;
n) "Li trionfi della Chiesa e la sperata universale monarchia", Giovanni Germano, appresso il Castaldo, Napoli 1674.

 

 

A cura di "Profezie per il Terzo Millennio" - Gennaio 2005. Ultimo aggiornamento: aprile 2020.
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