I segni dei tempi raccontati dai mass-media

Rassegna di notizie scelte nella stampa di tutto il mondo

 

Queste notizie sono state raccolte con l'intento di fornire al lettore dei riscontri e degli spunti di riflessione su fatti di attualità che caratterizzano il nostro tempo e che in molti considerano come importanti "segni dei tempi". Il lettore potrà constatare la concordanza di molti di questi avvenimenti dei nostri giorni con gli eventi preannunciati in molte rivelazioni private e in alcune profezie bibliche.
Per meglio comprendere questi avvenimenti, analizzandoli alla luce della fede, attraverso le rivelazioni private, si consulti il capitolo: I segni dei tempi negli avvenimenti dei nostri giorni.

 

LE NOTIZIE DELL’ANNO 2006

 

30/12/2006

In Spagna una donna di 67 anni ha dato alla luce due gemelli. La donna, diventata la neo-mamma più vecchia del mondo, sarebbe rimasta incinta dopo essere stata sottoposta a una cura per la fertilità in un Paese latinoamericano.

La donna spagnola ha battuto il record stabilito nel gennaio del 2005 da una rumena, Adrina Iliescu, che era diventata mamma di una bambina a 66 anni. Anche lei era incinta di due gemelli, ma uno dei due non era sopravvissuto al parto.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: TGCOM

 

26/12/2006

Lohachara, piccola isola nella Baia del Bengala, è stata risucchiata nel gorgo dell'oceano in crescita e i suoi abitanti sono stati evacuati. È il destino di molti isolotti che vengono conquistati per giorni o settimane dal mare che si alza rabbioso sconvolgendo i villaggi e mettendo alla prova la sopravvivenza fisica e psicologica degli abitanti.

Il cambiamento climatico ha cominciato a mutare le carte geografiche partendo da uno dei luoghi più popolati del pianeta.

Nelle isole Tuvalu l'esasperazione ha portato 12 mila abitanti a un passo dalla fuga, dall'esilio volontario: hanno già chiesto asilo ambientale alla Nuova Zelanda e presto se ne andranno perché sanno di non poter più fermare il mare.

Negli arcipelaghi più ricchi, come le Hawaii, si difendono ancora divorando le isole meno redditizie a favore di quelle con più sdraio e ombrelloni. Spostano la sabbia da un punto all'altro per costruire i sea walls, muri che, anno dopo anno, si rivelano sempre più fragili e precari: un breve rinvio della crisi più che una soluzione.

L'oceano Indiano, con la sua temperatura particolarmente alta, fa da apripista alla risalita degli oceani guadagnando in alcune zone anche il doppio della media globale che ormai viaggia sopra i 3 millimetri di crescita annuale.

Nel raggio di cento chilometri dalla costa vivono oggi un miliardo e 200 milioni di persone, che nel 2080 raddoppieranno o triplicheranno. Secondo i calcoli di Robert Nicholls, uno dei ricercatori che da più tempo lavorano sulle previsioni climatiche, nello scenario peggiore, equivalente alla crescita di un metro del livello del mare per il 2080, decine di milioni di persone dovranno lasciare le loro case: più di 50 milioni nell'area dell'oceano Indiano, tra i 10 e i 50 milioni nella zona del Pacifico e di una parte dell'Atlantico, quasi 10 milioni di Africa e nel Mediterraneo.

Questo scenario comporta anche forti perdite di territorio in tutti i continenti. Il 46 per cento delle zone umide costiere verrebbe invaso dal mare: perdite particolarmente gravi si avrebbero sulla costa orientale degli Stati Uniti, nel golfo del Messico, nel Mar Baltico, nel Mar Nero e nel Mediterraneo.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Repubblica

 

26/12/2006

A due anni esatti dallo spaventoso maremoto che seminò morte e distruzione in 12 Paesi del sudest asiatico (ebbe luogo esattamente il 26 dicembre 2004), un terremoto di 7,2 gradi è stato registrato al largo delle coste di Taiwan. Si è temuto per un nuovo Tsunami ma fortunatamente dopo qualche ora l'Istituto meteorologico giapponese ha comunicato che il pericolo era scongiurato. Nel 2004 l'onda assassina provocò 230mila morti.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: TGCOM

 

24/12/2006

Il quotidiano spagnolo El Mundo ha pubblicato un'indagine shock che rivela: il 94% degli Euro in banconote in circolazione nel Paese iberico recherebbe tracce di cocaina. Secondo l'analisi realizzata dal laboratorio catalano Sailab, la droga sarebbe presente sulla carta moneta forse perché le banconote sono usate per inalare lo stupefacente. Anche se, secondo gli esperti, è quasi impossibile stabilire di fatto quali biglietti siano stati mezzo diretto e quali altri siano semplicemente rimasti in contatto con i primi, nel portafoglio o nelle casse dei negozi e delle banche. Resta tuttavia il fatto che la Spagna è il paese al mondo dove sono state sequestrate maggiori quantità di cocaina dopo Colombia e Stati uniti e insieme a Gran Bretagna quello in Europa dove il consumo dello stupefacente è più alto, e in crescita soprattutto fra i giovani.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: TGCOM

 

23/12/2006

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha votato a New York all'unanimità la risoluzione contro il programma nucleare e missilistico dell'Iran. Il governo di Teheran ha duramente replicato alla decisione: "E' una misura illegale fuori dalla giurisdizione del Consiglio di sicurezza", ha detto un portavoce del ministero degli Esteri iraniano. Poi ha puntato il dito contro Israele: "Il fatto che non vengano presi provvedimenti contro Israele, che dispone di armi nucleari senza alcun dubbio, mette a rischio i rapporti di pace e di sicurezza a livello regionale e internazionale".

Su questo argomento consulta il seguente articolo: TGCOM

 

12/12/2006

La parola "Natale" in Europa comincia a diventare impronunciabile. E' una faccenda di lingua politicamente corretta. La nuova linea del bon ton pluralistico e multietnico è: non nominare il Natale, e nemmeno festeggiarlo. Per rispetto, dicono, dei cittadini di altre religioni - e in particolare dei musulmani. Conquistato da questo "rispetto" il 74% delle aziende inglesi hanno bandito ogni luminaria o festa tra colleghi. Scoraggiati i biglietti di auguri, zittiti i cori di «Silent night» negli ospedali. 2006, il primo Natale "corretto" spegne le luci di Londra, zittisce le cornamuse. Dovrà sembrare un giorno come gli altri. La nuova tendenza si allarga nella Spagna di Zapatero in nome della "laicità dello Stato", e spunta anche da noi, nelle scuole dove direttori “correttissimi” sopprimono d'ufficio quella provocatoria capanna con l'asino, il bue. Per rispetto verso le altre religioni, ripetono gli attivisti della correttezza.

Tre aziende inglesi su quattro, e la percentuale impressiona, in Gran Bretagna cancellano scritte, insegne, auguri. Paura di attirare l'attenzione, in un Paese già colpito dal terrorismo islamico? Forse c'è anche questo, nelle vie di Londra - l'ansia di chi, minacciato, si mimetizza per non farsi notare. E però, che fretta nell'ammainare le insegne della più popolare tra le feste cristiane. Come se, dai maestri della correttezza giù fino al loro gregge di allievi, subito allineato in un conformismo di massa, l'ordine di eliminare ogni traccia del Natale riguardasse una memoria già scarsamente rilevante: luci, comete, segni vuoti di cui non si sa più il significato. Come se il pretesto di non infastidire gli islamici fosse l'occasione per liberare il 25 dicembre da ciò che questa data nell'Occidente cristiano rappresenta da duemila anni: l'irrompere nella storia del figlio di Dio, nella carne di un bambino.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Avvenire

 

12/12/2006

Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad è tornato ad attaccare Israele, affermando, nel corso di una conferenza revisionista sull'Olocausto, che lo Stato ebraico "scomparirà presto" come accaduto all'Unione Sovietica, perché "la parabola della vita del regime sionista è in fase discendente". ''Questa è una promessa divina e il volere dei popoli del mondo", ha aggiunto Ahmadinejad. "Coloro che hanno sostenuto il regime sionista nel corso della sua vita - ha affermato il presidente iraniano - devono essere consapevoli che la sua vita finirà e che i loro interessi, così come la loro reputazione, saranno danneggiati".

Parole dure che fanno che aumentare l'ondata di riprovazione che giunge da tutta la comunità internazionale. Ahmadinejad aveva auspicato lo scorso anno la cancellazione di Israele dalle carte geografiche e più volte, nei mesi seguenti, ha profetizzato la fine dello Stato ebraico in un futuro prossimo. Rivolgendosi ai partecipanti alla conferenza revisionista (che negano la storicità dell’Olocausto), il presidente iraniano ha aggiunto: “L'Iran è la vostra casa e la casa dei liberi pensatori, dove ognuno può esprimersi in un'atmosfera fraterna, pacifica, libera e calma”.

Ahmadinejad ha espresso anche l'auspicio che, una volta tornati nei loro Paesi, i partecipanti non siano infastiditi dai rispettivi governi, i quali dovrebbero invece a suo parere "mostrare che rispettano la libertà".

Su questo argomento consulta il seguente articolo: TGCOM

 

03/12/2006

Precipitazioni eccezionali accompagnate da violente raffiche di vento hanno seminato il caos nelle Filippine a causa del passaggio del tifone Durian. Interi villaggi sono stati letteralmente spazzati via, sepolti sotto giganteschi smottamenti che hanno trascinato con sé verso valle tonnellate di fango, pietre, terriccio e ceneri vulcaniche.

Il tifone Durian potrebbe aver ucciso più di mille persone e il bilancio dei morti, ancora provvisorio, sembra destinato a crescere.

Le autorità di numerosi villaggi hanno difficoltà a fornire informazioni sul numero dei morti e intere famiglie sono state distrutte dalla catastrofe. Molto difficoltose sono anche le operazioni di recupero dei corpi, sommersi da una enorme massa di fango e detriti.

Su questo argomento consulta i seguenti articoli: RaiNews24, TGCOM

 

Dicembre 2006

Era da 130 anni almeno che sulle regioni del Nord Ovest non si assisteva ad un autunno così caldo, dai connotati se non proprio estivi almeno da primavera avanzata. Da quando si catalogano, secondo criteri scientifici, le temperature non era mai accaduto che l’autunno facesse registrare ovunque tra i 14 ed i 15 gradi di media, con una crescita, rispetto alla norma secolare, di circa tre valori. Sono stati così bruciati primati storici, che negli osservatori meteo più antichi duravano a volte fin dalla fine dell’800.

Il dato di quest’anno non stupisce più di tanto gli esperti. Il trend termico degli ultimi due decenni è di una costante risalita dei valori sia massimi sia minimi. Ciò che colpisce è che finora l’autunno era stato, tra tutte, la stagione meno interessata dal fenomeno del riscaldamento. Questa stagione di mezzo era in qualche modo la più costante rispetto al passato. Oggi, invece, anche questa ultima resistenza delle medie storiche abituale sembra venir meno. Negli ultimi cinque anni in particolare la colonnina di mercurio si è fermata, nell’autunno, a più di mezzo grado al di sopra dell’abituale.

Non è andata meglio con le precipitazioni: sono 260 i millimetri di pioggia caduti secondo la media storica, mentre quest’anno sono stati 190, concentrati per lo più in settembre.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: La Stampa

 

17/11/2006

Secondo il quotidiano "The Sun", in occasione della Giornata Internazionale della Tolleranza, alle Nazioni Unite è arrivata la provocatoria richiesta di due fedeli Cavalieri inglesi, di ufficializzazione e riconoscimento della religione Jedi a livello mondiale.

Solo un gruppo di sparuti provocatori a caccia di notorietà? Non proprio. Secondo il giornale britannico, infatti, nel censimento del 2001 in Inghilterra ben 390.000 persone avrebbero indicato la religione Jedi come loro confessione, superando buddismo ed ebraismo e, nel 2005, il deputato laburista Jamie Reed, si sarebbe anche lui dichiarato uno Jedi nel suo discorso di insediamento. Il fenomeno, inoltre, non si limita all'Inghilterra. In Australia, 70.000 persone si sono dichiarate di religione Jedi negli ultimi censimenti, così come 53.000 persone in Nuova Zelanda e 20.000 in Canada.

Motivazioni civiche e politiche a parte, è il fenomeno "Star Wars", con milioni di veri e propri adepti in tutto il mondo, ad aver trasformato un semplice gioco on-line in un vero e proprio fenomeno di costume, che arriva fino alle stanze delle Nazione Unite.

Nella saga di George Lucas, la religione Jedi è qualcosa di molto articolato e affascinante, con tanto di regole, gerarchie, rituali. Si tratta di una sorta di accattivante sincretismo che si ispira a concetti e precetti che spaziano dall'induismo al buddismo, dove la "Forza", energia positiva prodotta da tutti gli organismi viventi che permea l'universo, può essere controllata solo da individui prescelti, sensibili e pronti ad accoglierne l'essenza, come i personaggi della saga Yoda, Luke e Anakin Skywalker e Obi-wan Kenobi. Una vera religione, quindi, con tutte le caratteristiche per attirare ancora nuovi fedeli.

Solo pochi dei circa 600,000 credenti Jedi avranno però il privilegio di diventare un "Jedi Master", carica altissima che presuppone grande conoscenza e saggezza.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Apcom

 

16/11/2006

In un rapporto del “Nuffield Council on Bioethics”, che ha messo appunto un pacchetto di linee-guida per il trattamento dei bambini disabili, si suggerisce ai medici di non intervenire per rianimare e trattare i nuovi nati prematuri di ventidue settimane.

Sono circa trecento i nuovi nati inglesi ogni anno fra le ventidue e le ventitre settimane, un periodo in cui hanno il diciassette per cento di possibilità di sopravvivere. Il “Royal college of obstetricians and gynaecologists” ha aperto la discussione sull’eutanasia dei nuovi nati e a ruota la chiesa anglicana ha disquisito sull’uso legittimo della parola “compassione”, usata anche nel protocollo olandese per la sperimentazione dei nuovi nati. Vivienne Nathanson, a capo della potente “British medical association”, accoglie con grande soddisfazione le indicazioni bioetiche che vengono dal Nuffield, mentre Paul Tully, segretario della “Society for the protection of unborn children”, dichiara al Daily Telegraph che si tratta dell’ennesimo passo nella direzione dell’eutanasia dei bambini disabili.

Nel numero di ottobre di “Archives of pediatric and adolescent medicine” è stato proposto “un nuovo approccio a un vecchio dilemma”: bloccare la crescita di bambini gravemente handicappati – trattandoli con dosi elevate di estrogeni – per poterne mantenere una “dimensione maneggevole”, in modo da semplificarne il trasporto, il lavaggio, la vestizione, insomma la gestione da parte dei genitori. In altre parole, un handicappato di dimensioni minori dà meno problemi rispetto a un voluminoso disabile adulto, e quindi i genitori lo terranno più facilmente a casa e si dedicheranno meglio alla sua cura.

Con uno stupefacente tono di naturalezza, gli autori dell’articolo – Daniel Gunther e Douglas Diekema del Children’s Hospital and Regional Medical Center di Seattle – spiegano che la loro non è solo una teoria, ma già un protocollo avviato per una bambina di sei anni e mezzo, gravemente menomata, che non è in grado di mettersi seduta, di camminare, di nutrirsi da sola, e neppure di parlare, ma che “vocalizza e sorride in risposta a cure ed affetto”.

Gunther e Diekema si sentono in dovere di specificare che “nonostante la sua severa disabilità, è chiaramente molto amata e membro a tutti gli effetti della sua famiglia”; non si prevedono miglioramenti però, ed i genitori temono di non riuscire a gestire a lungo la situazione, preoccupati anche dei segni di una pubertà precoce. Si sono rivolti agli specialisti, che a loro volta hanno consultato il comitato etico dell’ospedale il quale ha concluso che “entrambe le richieste per l’attenuazione della crescita e l’isterectomia sono eticamente appropriate in questo caso”.

Gli autori sono consapevoli che parlare di espianto dell’utero in disabili sa tanto di sterilizzazione forzata, ma spiegano i vantaggi che questa operazione può avere in bambini profondamente menomati, come ad esempio “l’eliminazione della possibilità di futuri cancri uterini e cervicali”. Certo, senza utero non ci si ammala di cancro all’utero, così come senza reni non viene il cancro ai reni e via dicendo: se ne potrebbe dedurre che più organi ci si espianta e minore è la probabilità di ammalarsi di cancro, ma nel testo non si arriva a tanto. Piuttosto leggiamo che la trombosi è uno dei rischi più consistenti a cui si va incontro dopo un trattamento ormonale di questo tipo. Il pezzo forte è però il dibattito etico, in cui toni surreali si alternano a sprazzi di comicità involontaria.

Ci si chiede innanzitutto se l’“attenuazione” della crescita dia benefici al paziente, e la risposta è sì, benefici ce ne sono, perché “una persona più piccola non è difficile da spostare e trasferire da un posto all’ altro”, e “un bambino che è più facile da muovere con tutta probabilità sarà mosso più frequentemente. Il che significa più stimoli, meno complicazioni mediche, e più interazioni sociali. Il contatto fisico fra genitori e bambino sarà più diretto e personale senza la necessità di un apparato di sollevamento o altri macchinari. Il fatto di essere più facilmente trasportabile rende più probabile la partecipazione del bambino alle attività e alle uscite della famiglia”. Verrebbe quasi da pensare che se il bambino si potesse pure rimpicciolire, si avrebbe un fantastico “effetto marsupio”, con tutte le comodità del caso: si infila nella tascona, e via. Ma un trattamento ormonale di attenuazione della crescita, potrebbe nuocere al bambino? A questa seconda domanda viene risposto che, effettivamente, una statura elevata è associata a un maggior successo sociale, ma “un bambino che non cammina, severamente menomato, è qualcuno che non conoscerà mai i benefici di una statura elevata e quindi non soffrirà della loro perdita se rimane basso. Per un individuo che non sarà mai in grado di avere un lavoro, di stabilire una relazione romantica, o interagire come un adulto, è difficile immaginare come possa essere socialmente svantaggioso rimanere di bassa statura”.

Su questo argomento consulta i seguenti articoli: Il Foglio, Il Mascellaro

 

15/11/2006

In Asia orientale è in corso un nuovo pericoloso effetto domino, scatenato dal proclama nordcoreano di "avere la bomba" e di non voler recedere da nuovi esperimenti nucleari. Nelle scorse ore il Giappone ha reso noto di non poter escludere che, nel mutato quadro strategico regionale, si renda necessario dotare le Forze di autodifesa nipponiche di armamenti nucleari. Che tipo di reazione a catena ciò potrebbe scatenare in tutta l'area è di non facile previsione, ma per nulla rassicurante.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Avvenire

 

08/11/2006

Un gruppo di scienziati britannici delle università di Newcastle e di Londra ha richiesto il permesso all'autorità competente l’autorizzazione alla creazione di embrioni usando materiale genetico umano e animale. L'embrione-chimera verrebbe realizzato unendo cellule umane e ovuli di bovini e, sottolineano gli scienziati, «sarà usato nella ricerca sulle cellule staminali volta a curare malattie come il morbo di Parkinson, quello di Alzheimer e l'ictus». Ma secondo i critici, il progetto è immorale, potenzialmente pericoloso e per niente sicuro. Lo stesso professore Lyam Armstrong, lo scienziato che guida il team di Newcastle, ha confessato che «al momento non sappiamo se il processo di nuclear transfer funziona abbastanza bene sugli umani da poter creare cellule embrionali staminali utili». Per capire questo, ha continuato, bisogna fare ancora molti test. Josephine Quintavalle, direttrice del gruppo «Comment on Reproductive Ethics», ha affermato: «È una cosa ripugnante. È il tipo di scienza più folle che si possa immaginare. C'è un sentimento umano fondamentale per il quale umani e animali non si mescolano in questi ambiti». Anche Calum McKellar, dello «Scottish Council on Human Bioethics», è d'accordo: «Nella storia umana - ha detto ieri - specie umane e animali sono state sempre separate».

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Avvenire

 

07/11/2006

Il Sunday Times ha pubblicato un articolo nel quale di fatto l'associazione dei ginecologi inglesi e il prestigioso Royal College of Obstetricians and Gynaecology chiedono la possibilità di «uccidere i bambini disabili».

La proposta si innesta su un ragionamento paradossale, che parte da una constatazione condivisibile: in Gran Bretagna si fanno troppi aborti tardivi, ed è urgente una strategia per limitarli. La soluzione individuata dai medici è la più radicale e sorprendente: l'eutanasia attiva. Se una donna fin dall'inizio sa che in caso di disabilità il neonato si può sopprimere, forse sarà incoraggiata a rischiare, e a portare avanti una gravidanza non del tutto sicura.

Non si tratta di una trovata giornalistica, di un dibattito che si esaurisce sulla carta stampata. Il Royal College ha fatto passi concreti perché il tema sia discusso ufficialmente, inserendolo in un'inchiesta sui problemi etici che riguardano gli interventi per la sopravvivenza dei neonati. L’Avvenire in questo articolo si chiede amaramente se non “stiamo entrando nel terrorizzante universo descritto in un vecchio racconto fantascientifico di Philip Dick, “Le pre-persone”, in cui l'autore immaginava una società in cui i bambini erano considerati pienamente persone solo quando in grado di risolvere un'equazione algebrica. Solo allora entravano nel cerchio privilegiato di coloro la cui esistenza ha valore sociale”.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Avvenire

 

28/10/2006

Il caldo estivo di questa fine d'ottobre, cui la “prossima settimana si contrapporrà, repentinamente, un'ondata di freddo siberiano” che farà “scendere le temperature anche di 20 gradi” sono “segnali e conferme inquietanti” di un “clima impazzito” che in una decina d'anni potrebbe portare l'Europa verso il gelo. Il climatologo Giampiero Maracchi, scienziato dell'Istituto di Biometeorologia Ibimet del Cnr di Firenze non nasconde di essere “seriamente preoccupato” da queste continue conferme di un profondo cambiamento di clima in atto sull'area europea e mediterranea. “Sono 4 o 5 anni che già si discute di una nuova era di freddo intenso per l'Europa. E chi parla di una nuova era glaciale non è affatto lontano da quello che potrebbe realisticamente succedere. I fenomeni che il mondo scientifico sta registrando vanno tutti in questa direzione”, afferma Maracchi, convinto che “non vada affatto sottovalutato il problema” e che a provarlo siano “proprio questi sbalzi violenti di un clima ormai ammalato”.

Maracchi ricorda che tra i segnali d'allarme ce n'è uno che parla per tutti: la corrente del Golfo che sta rallentando e inabissandosi. “La calotta della Groenlandia sta sciogliendosi, riversando in mare grandi quantità di acqua dolce. Le grandi correnti, come quella per noi cruciale del Golfo, sono condizionate dalla salinità del mare e dalle temperature”, spiega. E aggiunge: “Verifichiamo ogni anno di più che le temperature delle acque del Mediterraneo si stanno tropicalizzando. A questo fenomeno si aggiunge che la salinità sta calando. Questi due fattori messi insieme influiscono sull'andamento della corrente del Golfo che porta corrente calda e che ha una fortissima influenza sul clima dell'Europa e del Mediterraneo”.

“Un'influenza - prosegue Maracchi - che potrebbe far inabissare la corrente del Golfo prima della Groenlandia. Se ciò accadesse, e accadrà se continuerà così, le temperature scenderanno drammaticamente. E quando parliamo di clima significa ghiaccio, gelo”.

Per lo scienziato è però difficile far previsioni corrette su quanto tempo passerà prima che l'Europa si ritrovi sotto i ghiacci. “Nessuno può sapere scientificamente il tempo che ci vorrà, forse poco, qualche anno, forse tanto, un decennio. Realisticamente ritengo che non sarà un tempo breve, ma che accadrà entro 15 anni”.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Adnkronos

 

18/10/2006

In molti Paesi, chi parla pubblicamente contro l’omosessualità rischia serie conseguenze legali.

Recentemente Stephen Green era stato arrestato in Gran Bretagna per aver distribuito dei libretti in un “martedì grasso” per omosessuali. Il libretto conteneva dei versi della Bibbia sull’omosessualità. Fortunatamente nel corso di un’udienza di tribunale il pubblico ministero ha annunciato di voler ritirare le accuse.

Sempre in Gran Bretagna una coppia cristiana è stata redarguita dopo aver criticato le politiche del consiglio locale, favorevoli ai diritti degli omosessuali. E la polizia di Londra ha aperto un’indagine su Sir Iqbal Sacranie, già esponente del “Muslim Council of Britain”, per aver detto in un intervista che l’omosessualità è dannosa.

Al caso Green potrebbero presto seguire molti altri, se la normativa in itinere, proposta dal Governo britannico, venisse approvata. La legge sull’orientamento sessuale introdurrebbe, tra le altre cose, il reato della discriminazione omosessuale.

Episodi analoghi sono avvenuti anche negli Stati Uniti. Robert J. Smith, un membro della Washington Metropolitan Area Transit Authority, ha perso il suo posto di lavoro dopo aver sostenuto, in una trasmissione locale via cavo (in cui si parlava del matrimonio omosessuale), che l’omosessualità rappresenta una “devianza sessuale”.

Dopo il suo licenziamento, Smith - cattolico - ha rivendicato il suo diritto di esprimere la propria opinione.

In Canada, nel 1997, Hugh Owens aveva pubblicato su un giornale una replica personale alle pubblicità sulla “settimana del gay pride”. Allora era stato dichiarato colpevole per aver violato il codice dei diritti umani di Saskatchewan, sebbene esso contenga alcune eccezioni motivate dalla fede religiosa e dal diritto alla libertà di parola.

Il vescovo di Calgary, Frederick Henry, ha espresso in una lettera pastorale la sua preoccupazione per la minaccia che incombe sui cristiani che si oppongono all’omosessualità. Monsignor Henry ha incoraggiato i cattolici a farsi sentire contro le modifiche legislative, introdotte lo scorso anno, che consentono il matrimonio tra persone dello stesso sesso. “Lo stile di vita omosessuale viene imposto oggi come pienamente legittimo, quando in realtà esso è deleterio e immorale”, ha affermato. “Viene minacciata la libertà d’espressione di chi si oppone al ‘matrimonio’ pubblico tra persone dello stesso sesso”. E i funzionari civili che si rifiutano di celebrare matrimoni omosessuali vengono licenziati.

Consulta l'articolo completo di Zenit

 

11/10/2006

Il numero dei fedeli che va a messa la domenica continua a diminuire in Inghilterra, secondo un rapporto pubblicato il 18 settembre dall’organizzazione britannica Christian Research. Il calo tuttavia sembra che stia rallentando. Il rapporto evidenzia due ragioni principali per questo rallentamento: l’aumento del numero delle chiese e il considerevole aumento della presenza a messa da parte delle minoranze etniche, soprattutto persone di colore.

Il numero dei cattolici è leggermente maggiore di quello anglicano. Ma rispetto al 1998, il calo della frequentazione nelle chiese cattoliche è stato molto maggiore rispetto a quello degli anglicani. Nel 1998 la partecipazione alla messa domenicale da parte dei cattolici raggiungeva poco più di 1,2 milioni, il ché significa che nel corso dei sette anni precedenti, il loro numero era diminuito di quasi un terzo.
Un altro problema è che chi va a messa ha un’età notevolmente più avanzata rispetto alla media della popolazione. Non meno del 29% di coloro che vanno a messa ha più di 65 anni, mentre rispetto alla popolazione totale essi rappresentano una quota del 16%. Anche i fedeli più giovani tendono ad andare di meno in chiesa. Meno del 10% di loro nella fascia di età tra i 20 e i 19 anni va in chiesa, e tale percentuale scende al 5% nella fascia dei 15-19 anni.

Un esame più dettagliato della situazione della Chiesa cattolica appare in un altro rapporto pubblicato questa estate dal Pastoral Research Center. Nel corso di quasi tre decenni, dal 1963 al 1991, la presenza a messa è calata del 40%, secondo una sintesi di questo rapporto, pubblicata sul quotidiano Times il 4 luglio.

Nel corso degli stessi decenni, il numero dei battesimi celebrati si è dimezzato, mentre i matrimoni e le cresime sono crollate del 60%. Le prime comunioni sono diminuite del 40%, mentre il numero delle conversioni adulte è crollato del 55%. Secondo il Times, da alcuni dati più recenti relativi al 2004, la situazione non risulta essere migliorata di molto. Le presenze a messa, registrate durante una domenica del 1991 in Inghilterra e Galles, ammontavano a 1,3 milioni, mentre nel 2004 erano scese a 960.000.

Il sito Internet della Chiesa cattolica in Inghilterra e Galles ha pubblicato alcuni dati che confermano questa tendenza. Il numero dei preti diocesani è diminuito dai 4.755 del 1981, a 3.765 nel 2003. I sacerdoti degli ordini religiosi sono diminuiti da 2.266 a 1.363 nello steso periodo.

Il numero delle celebrazioni matrimoniali nelle chiese cattoliche è crollato vertiginosamente dai 29.337 del 1981 agli 11.013 del 2003. Il sito Internet stima una presenza settimanale alla messa di 915.497 persone.
Lo scorso 10 aprile il quotidiano Telegraph ha pubblicato un articolo dettagliato sulla situazione dei monasteri e conventi cattolici. Riportando dati ufficiali, l’articolo afferma che solo una dozzina di persone sono entrate in convento nel 2004, confermando un calo ormai consolidato negli ultimi decenni. Le vocazioni monastiche sono state 107 nel 1982, mentre nel 1990 erano scese a 52 e nel 2000 solamente a 20. Il numero totale di frati in Inghilterra e Galles si attesta oggi a 1.345, molti dei quali sono anziani.

La situazione delle suore è analoga. In Inghilterra e Galles sono oggi 1.150 e il numero delle vocazioni continua a diminuire. Nel 1982 le donne ad entrare in convento sono state 100; nel 2000 sono diminuite a 22. Nel 2004 si sono registrate solo 7 vocazioni, a cui ha fatto seguito un leggero aumento a 13 nel 2005. Aumenta poi il numero dei monasteri e dei conventi che vengono venduti a causa del calo delle vocazioni, secondo quanto riportato dal Telegraph.

Il quotidiano Chicago Tribune ha esaminato l’11 maggio scorso la crisi della fede in Gran Bretagna. L’articolo osserva che il 72% della popolazione britannica si definisce cristiana nel censimento del 2001, ma solo l’8% di essa va a messa regolarmente.

“La Gran Bretagna sta dimostrando al mondo che la religione, come l’abbiamo conosciuta noi, può morire”, ha riferito Callum Brown al Chicago Tribune. Brown è uno storico dell’Università di Dundee in Scozia. La sua visione del futuro è pessimistica. Egli afferma infatti che dopo due generazioni di persone che non hanno vissuto una partecipazione costante a messa, sarà difficile far invertire la tendenza.

Consulta l'articolo completo di Zenit

 

09/10/2006

La Corea del Nord ha effettuato il test nucleare annunciato la scorsa settimana. A seguito dell’esplosione, una scossa di magnitudo 3,58 Richter è stata registrata in Corea del Nord dai servizi di Intelligence sudcoreani.

“Il test nucleare è un evento storico che ha portato felicità all'esercito e alla popolazione", riferisce l' agenzia centrale nordcoreana secondo cui l'esperimento non avrebbe causato fuoriuscite radioattive e "contribuirà a mantenere la pace e la stabilità nella penisola coreana”. Appresa la notizia del test nucleare, il governo giapponese ha attivato una task force e il governo ha convocato d'urgenza i ministri per discutere la situazione.

Immediate le reazioni in tutto il mondo al test nucleare. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si è riunito. Nel corso del vertice gli Stati Uniti hanno proposto una lunga lista di sanzioni contro il regime di Pyongyang. Dura la posizione della Corea del Sud: "E' un fatto grave che minaccia la stabilità". Proteste anche da parte del governo di Pechino. Mosca ha chiesto agli altri Paesi di "dare prova di moderazione" nell'affrontare il problema dei test atomici.

Se saranno imposte sanzioni contro la Corea del Nord saranno valutate come una dichiarazione di guerra. Lo ha riferito l'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, riportando le dichiarazioni di un funzionario del governo di Pyongyang che ha voluto mantenere l'anonimato. «Maggiori saranno le pressioni su di noi più elevato sarà il livello della nostra risposta», ha aggiunto il funzionario. Una replica molto dura alla possibilità di provvedimenti da parte del Consiglio di sicurezza dell'Onu.

Su questo argomento consulta i seguenti articoli: TGCOM, TGCOM, Corriere.it

 

16/09/2006

Un gruppo armato iracheno, Jaiesh al Mujaheedin, ha diffuso un comunicato via Internet in cui minaccia di colpire Roma e la Città del Vaticano per rappresaglia alle parole pronunciate da Papa Benedetto XVI sull' Islam e la guerra santa nel suo recente viaggio in Germania. "Giuriamo di distruggere la loro Croce nel cuore di Roma e che il loro Vaticano sarà colpito e pianto dal loro Papa", si legge nel testo.

Il gruppo si rivolge quindi con violenza ai "cristiani sionizzati e agli odiosi crociati". L'organizzazione ha accompagnato il testo con sei filmati di operazioni contro obiettivi militari americani in Iraq, "dedicati al cane dei crociati, come risposta alle sue parole".

Il messaggio è considerato degno di "massima attenzione" dagli esperti dell'Antiterrorismo. Il dispositivo di sicurezza del Vaticano è stato innalzato.

Intanto il Marocco ha richiamato in patria il proprio ambasciatore presso la Santa Sede affinché riferisca sulle "osservazioni offensive" fatte da Papa Benedetto XVI.

Sempre per protestare contro la Lectio Magistralis di Ratzinger a Ratisbona, re Mohammed VI del Marocco ha scritto una lettera al Papa per chiedergli spiegazioni. “Sua maestà il re Mohammed VI, comandante dei credenti, ha indirizzato al papa Benedetto XVI un messaggio scritto, come reazione di protesta al discorso tenuto sull'Islam dal Papa”.

Su questo argomento consulta i seguenti articoli: TGCOM, TGCOM

 

06/09/2006

George W. Bush durante un discorso pubblico ha affermato "Ahmadinejad è una minaccia come lo è Al Qaeda". Secondo il presidente degli Stati Uniti, l'Iran, con armi atomiche, potrebbe ricattare il mondo libero alzando una minaccia mortale per il popolo americano.

Rinnovando l'impegno americano a contrastare fermamente l'armamento nucleare dell'Iran, Bush ha definito Ahmadinejad "un tiranno", condannando le ambizioni atomiche del Paese. "Non permetterò che ciò accada, e non lo permetterà nessun presidente americano dopo di me", ha detto il presidente Usa.

Il presidente statunitense George W. Bush ha rinnovato lo stato d'emergenza nazionale proclamato dopo gli attacchi kamikaze dell'11 Settembre 2001. Secondo quanto si apprende, la misura sarebbe stata decisa perché "la minaccia dei terroristi persiste".

La replica del numero uno di Teheran all'attacco di Bush non si è fatta attendere. Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha reagito all'attacco del presidente americano, che lo aveva definito "un tiranno terrorista", affermando che Bush "non è nulla al cospetto di Allah e della sua volontà". Ahamadinejad si è rivolto direttamente a Bush durante una conferenza: "Tutto il mondo ti minaccia. Questa immane marea è in movimento, e al confronto della volontà divina tu non sei niente". "Siamo sicuri - ha aggiunto Ahmadinejad - che il mondo si sta rapidamente incamminando verso il governo del nobile Islam di Maometto".

"Tutte le comodità, la cultura, la tecnologia e l'economia esistono grazie all'esistenza dell'Imam del Tempo", ha poi aggiunto il presidente iraniano riferendosi al dodicesimo Imam della catena di successione sciita, che i fedeli di questa setta considerano scomparso e di cui attendono la riapparizione perché porti pace e giustizia sulla Terra. "Il marxismo - ha proseguito - è ormai Storia, mentre l'incapacità del liberalismo di guidare il mondo è manifesta. Oggi invitiamo l'Umanità a seguire l'unico cammino, il vero cammino".

Su questo argomento consulta i seguenti articoli: TGCOM, TGCOM

 

16/08/2006

Nel mese di luglio 2006 si è abbattuta sulla Corea del Nord un'inondazione che ha coinvolto 54.700 persone tra morti e dispersi e ha lasciato 2,5 milioni di coreani senza casa. Ad annunciarlo è stata l'associazione sudcoreana per gli aiuti umanitari "Good Friends". Secondo la fonte è la più grave emergenza umanitaria mai registrata nel paese comunista.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: TGCOM

 

11/08/2006

E’ di almeno 111 morti accertati, oltre a 109 persone considerate disperse, il bilancio del passaggio del tifone “Sagomai” in Cina. Saomai ha colpito le zone costiere dello Zhejiang, portando venti che hanno soffiato a 224 chilometri all'ora e una pioggia torrenziale. Quasi un milione e mezzo di persone sono state costrette a lasciare le loro abitazioni.

Saomai è il tifone più forte a colpire la Cina negli ultimi 50 anni ed è l'ottavo che arriva sulle coste cinesi quest'anno. Al momento del suo arrivo sulle coste dello Zhejiang, i venti spiravano alla velocità di 224 chilometri l'ora.

L'ultimo tifone così forte risaliva al 1956, e aveva provocato 4.900 morti e 15 mila feriti. "Si tratta del tifone peggiore che abbia mai visto", ha dichiarato un dirigente dell'Ufficio per il Controllo Alluvioni, commentando le immagini provenienti dalla città di Fuding, dove circa 10 mila case sono state distrutte. Dopo lo Zhejiang, il tifone ha colpito la provincia confinante del Fujian. Nei giorni scorsi circa un milione di persone sono state evacuate nello Zhejiang e circa 620 mila nel Fujian.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: TGCOM

 

03/08/2006

"Il vero rimedio al conflitto in Libano è l'eliminazione del regime sionista". Il presidente dell’Iran Ahmadinejad torna ad attaccare Israele auspicandone ancora una volta la distruzione.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: RaiNews24

 

01/08/2006

Lo scorso mese di luglio sembra esser stato il più caldo della storia e la Gran Bretagna non è la sola nazione colpita da questo fenomeno climatico estremo, sostengono gli studiosi Johnathan Leake e Alex del mar-Morgan. Caldo, tempo secco sono ormai un condizionamento per milioni in America e per milioni di europei e anche per tutti i residenti dell'Asia dell'est.

Il fenomeno ha sorpreso i meteorologi soliti a prevedere la siccità come un fattore regionale e non globale. I ricercatori specializzati nello studio del clima sostengono che questo gran caldo mondiale è una chiara e inequivocabile prova di un incisivo cambiamento climatico globale.

“Le emissioni di gas hanno causato e causeranno il probabile aumento nelle ondate di caldo come questa”, dice Dave Griggs, un rappresentante del MET Office del “Joint Scientific Committee” del programma di ricerca del clima mondiale. I dati delle ondate di caldo sono stati registrati dalla National oceanic and atmospheric administration in America. Questa mappatura dei dati relativi al clima dimostrano che le temperature della maggior parte degli stati USA è al di sopra di 3-7 gradi rispetto alla media annuale relativa al periodo, e diversi stati dell'ovest sono stati investiti da temperature addirittura superiori di 9 gradi.

In California la temperatura della Valle della Morte ha raggiunto 56,5 gradi, e in varie località della West-Coast ha superato i 40 gradi. Circa 130 persone sono state uccise dal caldo e la domanda di energia per far funzionare l'aria condizionata ha sovraccaricato le stazioni elettriche, lasciando diverse aree senza elettricità fino a 3 giorni. Nel Sud America il clima è stato caratterizzato da un inverno mite in Uruguay, Argentina, Cile e Brasile. Le temperature in queste nazioni sono fino a 7 gradi sopra la media. La siccità, che accompagna questo fenomeno di surriscaldamento, ha ridotto le gigantesche cascate Iguazu sul confine Argentina-Brasile ad un ruscello.

Le temperature di 7 gradi in media superiori al normale nel Sud Inghilterra e Scozia hanno prodotto gli effetti previsti. Similari a quelli dell'agosto 2003 che hanno causato 2071 morti, secondo le stime dell'ufficio di Statistica Nazionale. Anche i paesi mediterranei sono stati colti di sorpresa. La scorsa settimana in Spagna e Francia, colpiti da temperature di 7-9 gradi sopra la media, hanno dovuto chiudere temporaneamente degli impianti nucleari in quanto i fiumi che portano l'acqua necessaria per il raffreddamento non erano più in grado di raffreddare gli impianti visto che la sua temperatura aveva raggiunto i 29 gradi.

Le temperature del Pakistan, Bangladesh e il Sud dell'India, sono di 3 gradi sopra il normale, e nella Cina centrale hanno toccato punte fino a 5 gradi sopra la media. La siccità, la peggiore da 60 anni, sta colpendo la regione Chongqing, lasciando 2 milioni di persone senza acqua.

I posti più gradevoli, almeno in termine di temperatura, sono le aree situate ad ovest dell'Unione Sovietica, Nord Corea, Siberia e Giappone, dove sono state rilevate temperature addirittura di 3 gradi sotto la media.

Su questo argomento consulta i seguenti articoli: ECPlanet, TimesOnline

 

18/07/2006

E' grave il bilancio delle vittime causate dello tsunami che ha colpito la costa meridionale dell'isola indonesiana di Giava. Si contano 663 morti, centinaia di feriti e quasi 300 dispersi. A scatenare onde anomale alte oltre 4 metri è stato un forte sisma sottomarino al largo della capitale, Giacarta. L'isola era stata risparmiata dallo tsunami del 2004.

La notevole massa d'acqua ha completamente sommerso la costa, inondando buona parte dell'interno dell'isola.

La furia dello tsunami si è abbattuta su un'area turistica con piccoli alberghi, spazzando via i chioschi e gli edifici di legno che affollavano la popolare spiaggia di Pangandaran. Colpita a maggio da un terremoto di magnitudo 6,3 della scala Richter che aveva ucciso 5.800 persone, l'isola di Giava era stata risparmiata dal terribile tsunami del 26 dicembre del 2004, che nei Paesi del sudest asiatico aveva provocato la morte di oltre 230mila persone.

Su questo argomento consulta i seguenti articoli: TGCOM, Il Giornale

 

15/07/2006

Nelle scuole spagnole – a partire dai 10 anni – i bambini apprenderanno che ci sono diversi tipi di famiglia, senza esclusioni: la famiglia tradizionale, quella monoparentale o quella omosessuale. Sarà uno dei concetti chiave che verrà trasmesso agli alunni iberici attraverso l’«Educazione per la cittadinanza», una nuova materia destinata a sollevare un polverone nella Spagna delle riforme di Zapatero.

Non sarà solo un’educazione civica classica: non si limiterà ad analizzare il funzionamento delle istituzioni regionali, statali ed europee, gli articoli della Costituzione o lo spirito civico. Le assi portanti dovrebbero essere il rispetto e la tolleranza per la diversità, i diritti umani, la comprensione della globalizzazione. Ma le lezioni andranno oltre, trasmettendo ai bambini anche dei concetti sui quali i genitori potrebbero non essere affatto d’accordo. Como la totale equiparazione del matrimonio eterosessuale a quello omosessuale. Le associazioni delle scuole cattoliche protestano e avvertono che i ragazzi si troveranno di fronte ad una contraddizione profonda: da una parte quello che viene insegnato ad «Educazione per la cittadinanza», dall’altra i valori trasmessi a religione o a casa, in famiglia.

Per questo, le scuole religiose potrebbero pubblicare autonomamente i propri libri di testo: un’iniziativa permessa dalla legge. Protestano anche le organizzazioni familiari, che accusano il governo di Zapatero di «indottrinamento» e reclamano il diritto dei genitori di educare i figli ciascuno con i propri valori. Anche la Chiesa, qualche giorno fa, ha chiarito la sua opinione. Se si trattasse di un’educazione civica limitata all’ordinamento legislativo, alla Costituzione, alla democrazia e alle sue istituzioni niente da obiettare – ha detto il portavoce della Conferenza episcopale, padre Martínez Camino – ma non può esistere una «morale di Stato». La nuova materia dovrebbe diventare obbligatoria a partire dall’anno scolastico 2007-2008.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Avvenire

 

05/07/2006

La Corea del Nord ha testato sei missili in grado di attraversare l'oceano e raggiungere addirittura gli Stati Uniti, o forse il Canada. Su uno di loro, il Taepodong 2, potrebbe un giorno anche essere collocata una testata atomica.

Il leader nordcoreano ha avvertito che il suo paese è pronto a una "guerra totale". In una trasmissione della televisione statale nordcoreana ripresa dall'agenzia sudcoreana Yonhap, il generale Kim Jong-il ha dichiarato che neanche la minima concessione sarà fatta agli invasori imperialisti americani.

Su questo argomento consulta i seguenti articoli: Repubblica.it, TGCOM

 

24/06/2006

Si aggrava il bilancio di morte nelle inondazioni che stanno colpendo l'Indonesia. Le vittime sono 248 e 100 i dispersi a Celebes, una delle isole più grandi dell'arcipelago. Il territorio già colpito da ripetute scosse sismiche è ora devastato da frane e inondazioni, alluvioni e smottamenti provocati da giorni di piogge torrenziali. Almeno novemila persone sono rimaste senza casa.

In alcuni distretti del Paese sono numerose le persone annegate, trascinate via dalle acque in piena, schiacciate dai detriti o sepolte sotto al fango.

Molti cadaveri sono ancora seppelliti sotto il fango ed altri trasportati dalla piena dei fiumi verso il mare. Dozzine di villaggi restano isolati, le strade interrotte impediscono i soccorsi. Secondo un responsabile locale, circa 3.300 ettari di risaie sono state distrutte a causa delle inondazioni insieme da 150 ettari di piantagioni di caffè di girasoli.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: TGCOM

 

23/06/2006

In un nuovo rapporto dell’Accademia delle Scienze Usa, commissionato dal Congresso degli Stati Uniti, si afferma che «Il rapido aumento delle temperature evidenziatosi in particolare negli ultimi 30-40 anni non ha di sicuro equivalenti nei precedenti 400 anni e, molto probabilmente, non si è mai verificato nemmeno negli ultimi 2000 anni, dalla nascita di Cristo. Oggi non emergono cause naturali che possano giustificare l’ampiezza e la rapidità del recente riscaldamento: i gas serra emessi dall’uomo appaiono come il principale responsabile». Sono 155 pagine di grafici e tabelle a confermare, da parte dell’Accademia delle scienze USA, quanto era stato già stato illustrato in un precedente rapporto dell’Ipcc, il gruppo dei climatologi delle Nazioni Unite, accusati tuttavia dall’amministrazione Bush di parzialità e sudditanza ideologica al Protocollo di Kyoto.

Gerald North, professore di geoscienze all’università del Texas e presidente del gruppo di scienziati indipendenti che ha formulato il nuovo atto di accusa contro l’uomo, ha spiegato che la risposta all’interrogativo del Congresso è stata trovata analizzando i cosiddetti «proxy». Con questo vocabolo gli scienziati del clima indicano alcuni fattori naturali come: isotopi radioattivi contenuti in varie matrici ambientali, anelli di accrescimento degli alberi, pollini fossili, coralli, sedimenti glaciali oceanici e lacustri, i quali tutti hanno la capacità di registrare le variazioni climatiche nel corso del tempo, dandoci un’indicazione abbastanza precisa delle temperature del passato, anche quando non esistevano ancora i termometri che potessero registrarle.

Ebbene, per limitarsi agli ultimi 2000 anni, lo studio comparato di tutti i possibili proxy, confrontato anche con documentazioni storiche (là dove esistenti), porta a concludere che le oscillazioni di caldo e di freddo del passato sono da attribuire a eccessi di attività vulcanica che ha inquinato l’atmosfera con gas e polveri, oppure alle variazioni di irradianza solare (la quantità di energia che ci arriva dalla nostra stella). Così si spiegano il «Periodo caldo Medioevale», attorno all’anno 1000, che tuttavia fu inferiore al riscaldamento attuale; e la «piccola età del ghiaccio» tra il 1500 e il 1850. Vulcani e Sole, invece, - sempre secondo questi studiosi - non sembrano avere a che fare con il nostro supercaldo, che ha portato al balzo di 1 grado delle temperature medie in un secolo (con un’impennata significativa negli ultimi 40 anni) e che risulta invece coerente con l’aumento dei gas serra prodotti dall’uomo.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Corriere.it

 

19/06/2006

Recentemente eletta come leader della Chiesa Episcopale Statunitense, il pastore Katharine Jefferts Schori ha dichiarato di credere che l'omosessualità non sia un peccato e che gli omosessuali sono stati creati da Dio per amare le persone del loro stesso genere.

Il pastore della Diocesi del Nevada, diventata la prima donna a capo della Chiesa Episcopale che conta 2.300.000 membri, ha dichiarato nel corso di un’intervista: "Io credo che Dio ci abbia creato tutti con diversi doni. Ognuno di noi viene al mondo con diverse caratteristiche che sono una sfida per noi ed altre che invece ci danno gioia e ci permettono di benedire il mondo attorno a noi. Così vi sono persone che nascono avendo un sentimento d'affetto verso le persone del proprio sesso e altre invece verso l'altro sesso".

L'elezione della Schori porterà prevedibilmente a maggiori divisioni nella Chiesa Episcopale, che ha già una seria frattura al suo interno causata dai diversi punti di vista riguardo l'omosessualità. Esistono tra l'altro anche ulteriori divisioni con altre comunità anglicane (compresa la Chiesa d'Inghilterra) la quale non ammette il pastorato delle donne. Infatti è ammesso il pastorato femminile solo nelle chiese anglicane che si trovano in Canada, negli USA e in Nuova Zelanda.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: CHINAdaily

 

10/06/2006

La giunta della Regione Toscana ha deciso di rendere gratuita la terapia ormonale a chi vuole cambiare sesso, un'iniziativa che la Regione definisce «una scelta di civiltà».

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Il Giornale

 

30/05/2006

In Olanda è nato il primo partito dei pedofili, si chiamerà "Amore del prossimo, libertà e diversità (NVD). Si prepara a migliorare l'immagine della categoria e a dare battaglia per rendere libera la pornografia infantile e i rapporti sessuali fra adulti e bambini di più di 12 anni. "Educare i bambini significa anche abituarli al sesso. Proibire rende i bambini ancora più curiosi": questi i precetti del fondatore del partito.

"Ci hanno zittiti", ha rincarato la dose Ad van den Berg, 62 anni, l'esponente di Carità, Libertà e Diversità. "Il solo modo di farci sentire è attraverso il Parlamento", che appunto ha sede all'Aja, la città da "svegliare". Secondo la Nvd, il possesso di materiale pedo-pornografico non dovrebbe più essere assoggettato ad alcuna sanzione, anche se i suoi dirigenti concedono che il relativo smercio dovrebbe continuare a essere proibito.

Quando alla diffusione dei film porno, in televisione essi dovrebbero potersi vedere liberamente persino durante il giorno; soltanto quelli di contenuto violento andrebbero confinati nella fascia tardo-serale. L'educazione sessuale dovrebbe diventare materia scolastica d'insegnamento anche per i bambini più piccoli; una volta sedicenni, inoltre, tutti dovrebbero poter recitare nelle pellicole pornografiche o addirittura prostituirsi. Sì al sesso con gli animali, no ai maltrattamenti. Infine, assoluta libertà di circolare nudi in pubblico, ovunque e di chiunque si tratti.

"Un divieto rende semplicemente i bambini più curiosi", è stata la chiosa di van den Berg, quasi in tono protettivo. "Quelli dell'Nvd", ha non a caso commentato con il medesimo giornale una veterana della lotta alla pedofilia, Ireen van Engelen, "vogliono farsi passare come se si battessero per veder riconoscere ai bimbi maggiori diritti, ma è ovvio che hanno posizioni a tutela del loro stesso, esclusivo interesse". A giudizio degli esperti, comunque, il nuovo partito è destinato a raccogliere ben pochi consensi: anche se, a completamento della propria "piattaforma", l'Nvd prevede altresì temi non filo-pedofili quali la totale legalizzazione di ogni tipo di droga, leggera ma pure pesante, e la possibilità di viaggiare sempre gratis in treno per l'intera popolazione.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: TGCOM

 

27/05/2006

L’Istituto di politica familiare, con sede a Madrid, ha pubblicato uno studio dal titolo “Rapporto sull’evoluzione della famiglia in Europa 2006” nel quale si evidenzia una crescente consapevolezza della necessità di tutelare la famiglia e la vita familiare. Tuttavia, nonostante questa maggiore coscienza, aumentano anche le pressioni contro la famiglia.

Negli anni 1980-2004, il numero dei matrimoni nei 25 Paesi membri dell’Unione europea è calato di più di 663.600 unità, nonostante un aumento di 31.1 milioni della popolazione. Nel 2003 l’età media del matrimonio per gli uomini era di 30 anni, mentre per le donne di 27,7 anni. Nel 1980 questi dati erano rispettivamente di 26 e 23,3 anni.

Un’altra tendenza è data dall’aumento nel numero dei figli nati fuori dal matrimonio. In 15 Paesi dell’UE, nel 1980, solo il 9,6% dei figli erano nati da donne single o da coppie non sposate. Mentre nel 2004 il dato è schizzato al 32,8%. La media per i 25 Paesi membri, per il 2004, è invece del 31,6%.

I divorzi, nel contempo, sono aumentati di circa la metà nel corso degli ultimi decenni. Dal 1990 al 2004, sono falliti più di 10 milioni di matrimoni in 15 Paesi dell’Unione europea, coinvolgendo più di 16 milioni di bambini.

Considerata questa crisi dell’istituto familiare, l’assistenza alle famiglie è uno dei temi ricorrenti nei discorsi di Benedetto XVI degli ultimi mesi. Il 13 maggio, nel suo discorso ai partecipanti all’Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la famiglia, il Papa ha definito la famiglia fondata sul matrimonio “la cellula vitale e il pilastro della società”. Lo Stato - ha proseguito - deve riconoscere l’importanza della famiglia ed aiutarla a svolgere le sue funzioni. Il Santo Padre ha anche invitato le famiglie a porre Dio al centro della loro vita. Dio aiuterà le coppie sposate nel loro compito di crescere i figli, ha affermato.

“La stabilità della famiglia è oggi particolarmente a rischio; per salvaguardarla occorre spesso andare controcorrente rispetto alla cultura dominante”, ha affermato il Papa. “E ciò esige pazienza, sforzo, sacrificio e ricerca incessante di mutua comprensione. Ma anche oggi è possibile ai coniugi superare le difficoltà e mantenersi fedeli alla loro vocazione, ricorrendo al sostegno di Dio”, ha assicurato Benedetto XVI.

Il Papa ha anche espresso la speranza che l'unità e la saldezza delle famiglie possa aiutare la società a vivere gli autentici valori umani ed evangelici. La famiglia quindi non solo deve ricevere sostegno dalla società, ma deve anche apportare ad essa il suo contributo essenziale. Quando questo messaggio verrà tradotto in politiche concrete rimane da vedere.

Consulta l'articolo completo di Zenit

 

27/05/2006

Sono almeno 5.400 i morti e 2.800 i feriti per il terremoto che ha colpito l'isola di Giava in Indonesia. Centinaia sono i feriti, che fanno la fila davanti agli ospedali per ricevere soccorso medico. Alcuni vengono medicati all'aperto, mentre anche vetture e ambulanze sono costrette a stare in coda in attesa di ottenere l'accesso ai reparti di pronto soccorso.

Su questo argomento consulta i seguenti articoli: Ansa, RaiNews24

 

25/05/2006

Il Parlamento danese ha approvato una legge che consente alle donne sole e alle lesbiche di ottenere la fecondazione assistita negli ospedali pubblici e a spese dello Stato.

La Danimarca fu nel 1989 il primo paese che adottò il sistema della partnership registrata fra gli omosessuali, e da allora altre questioni sono state poste sul tappeto, come l'adozione, il rito matrimoniale in chiesa e la fecondazione assistita, senza che si potesse arrivare ad una soluzione. In realtà alcuni vescovi hanno accolto la richiesta gay di celebrare con la messa la loro unione civile, ma sono solo casi individuali non accettati dalla maggioranza.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: StranaU

 

11/05/2006

Un sondaggio pubblicato dal settimanale Panorama afferma che molti credono che Dan Brown, nel Codice da Vinci, narri la verità scrivendo delle nozze tra Gesù e Maddalena e della nascita di una figlia. A credere alla tesi del romanzo, dice Panorama, è oltre il 10%; il 36% la considera “un'ipotesi su cui indagare”; la metà dei giovani tra i 15 e i 25 anni “non esclude” che le cose siano andate come Codice da Vinci racconta.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Ansa

 

17/04/2006

Cresce l’allarme nell’Europa centro-orientale per le piene del Danubio. Il Danubio ha raggiunto il livello più alto dal 1895 e sta spazzando case, villaggi e coltivazioni dalla Romania alla Bulgaria alla Serbia. Le autorità serbe hanno dichiarato lo stato di emergenza in dieci regioni del paese per fare fronte al pericolo di alluvioni. In Romania decine di piccoli paesi sono già sommersi dall'acqua, migliaia di persone sfollate e altre diecimila pronte con i pochi bagagli per essere evacuate. Le autorità hanno messo in atto una serie di alluvioni controllate: hanno aperto le chiuse lungo un tratto di 400 km, lasciando fuoriuscire l'acqua che sta inondando 90 mila ettari di terreno e distruggendo coltivazioni di grano e mais. Ma il disastro maggiore è quello che potrebbe colpire Belgrado, dove si congiungono il Danubio e la Sava. Alcune strade della capitale serba sono già sotto l'acqua. Centinaia di persone evacuate e sistemate in una tendopoli. Da giorni nella capitale e in altre dieci province migliaia di soldati rinforzano gli argini con mucchi di terra e sacchi di sabbia. Tutta la regione teme che si ripeta la grande inondazione dell'estate scorsa che costò decine di vittime e danni per centinaia di milioni di euro. ''Non possiamo rivivere l'incubo dell'anno scorso'', ha dichiarato il ministro dell'interno Vasili Blaga. Anche in Bulgaria la situazione resta critica, con molti fiumi che hanno raggiunto livelli record.

Su questo argomento consulta i seguenti articoli: TG5, Ansa

 

16/04/2006

Un uomo in Oklahoma ha ucciso una bimba di 10 anni con l'intenzione di violentare il cadavere, tagliarlo a pezzi e quindi mangiarlo. Secondo la polizia l’uomo, di 26 anni, aveva premeditato il delitto per anni. Nella casa gli agenti hanno sequestrato una sega, nastro adesivo, accessori per barbecue, un martello per ammorbidire la carne ed una macchina per tagliarla.

Secondo la polizia il maniaco aveva preso di mira anche altre possibili vittime, compresi una donna ed un bimbo di cinque anni, prima di scegliere la piccola Jamie. "L'uomo aveva elaborato un piano per rapire una persona, violentarla, torturarla, ucciderla, decapitarla, lasciarla senza sangue, violentare il cadavere, mangiare il corpo e far sparire le ossa", ha spiegato il capo della polizia di Purcell, David Tompkins.

E il procuratore distrettuale Tim Kuykendall, ancora choccato dall'accaduto, ha detto di non aver mai visto, in 34 anni di carriera, "un delitto così atroce", e per questo chiederà la pena di morte.

L’uomo è stato descritto come un tipo tranquillo che amava osservare i bambini giocare all'esterno dell'edificio.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: TGCOM

 

11/04/2006

"L'Iran raggiungerà presto il club dei Paesi che hanno la tecnologia nucleare". Sono le parole del presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad. Secondo l'ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani,l'Iran ha messo in funzione con successo un'unità formata da 164 centrifughe per l'arricchimento dell'uranio nell'impianto nucleare di Natanz, cuore delle attività per l'arricchimento.

Non si è fatto attendere il commento degli Stati Uniti: "Le decisioni prese dall'Iran, che ha annunciato che presto farà parte del gruppo di paesi che possiedono l'arma nucleare, indicano che Teheran si sta muovendo nella direzione sbagliata", lo ha detto il portavoce della Casa Bianca, Scott McClellan. "Se il regime (iraniano) proseguirà nella direzione attuale - ha detto McClellan - dovremo parlarne con gli altri membri del Consiglio di Sicurezza e la Germania, per decidere come rispondere".

Su questo argomento consulta il seguente articolo: TGCOM

 

08/04/2006

Tornado continuano a battere, in queste ore, gli Stati del Sud degli USA, dopo avere fatto almeno 35 vittime in una settimana nel Tennessee. Il bilancio dei morti di ieri in questo stato è ancora incerto: varia tra i 10 e i 12, a seconda che si attribuiscano, o meno, al maltempo incidenti stradali letali.

I meteorologi s'interrogano sulla violenza e l'intensità dei fenomeni: dall'inizio dell'anno, nel solo Tennessee sono già state registrate più di 400 trombe d'aria (quattro volte di più dello scorso anno, quando, a questo punto, erano state 96). Ieri, i tornado, che hanno investito dieci contee, hanno fatto tra i 10 e i 12 morti nello Stato e una sessantina di feriti, tra pomeriggio e sera.

Ci sono state trombe d'aria violente pure in Alabama, dove ci sono feriti, ma non morti, e in Georgia. Ma tutti gli Stati dal Mississippi al Nord della Virginia sono stati toccati.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Ticinonline

 

06/04/2006

In Russia ogni anno vengono compiuti da un milione e 600mila a un milione e 700mila aborti. Lo ha dichiarato in un intervento alla Duma (il Parlamento russo) il ministro della Sanità Mikhail Zurabov. E Vladimir Kulakov, direttore generale dei servizi di ginecologia e ostetricia, ha rilevato che viene interrotto in media il 70% delle gravidanze: nel 2004, ha aggiunto, il numero degli aborti ha superato quello delle nascite: vi sono state 1.600.000 interruzioni contro 1.500.000 gravidanze portate a compimento. Esistono dati non ufficiali secondo i quali il numero annuale degli aborti ammonterebbe addirittura a 6 milioni.

La situazione è giudicata «grave» sia dal punto di vista sanitario (dal 10 al 15% degli aborti dà luogo a complicazioni), ma anche morale e demografico (il 7-8% delle donne che abortiscono divengono sterili).

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Avvenire

 

06/04/2006

In Europa è allarme alcolismo, aumenta la dipendenza dalla bottiglia anche tra i più giovani. 12 ragazzi su 100 bevono almeno una volta alla settimana. Ed è certo che non smetteranno, anzi: quando avranno 15 anni, saranno 37 su 100 ad alzare il gomito almeno una volta la settimana. «Questa statistica dell'Organizzazione mondiale della sanità io la certifico - conferma Francesco Piani, direttore del Sert di Udine - quasi tutti i giorni. Preoccupa il fatto, secondo Piani, che i bambini sballino in famiglia, magari addirittura a tavola, quindi davanti ai genitori, magari partecipando ai loro riti».

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Avvenire

 

05/04/2006

La polizia della provincia settentrionale del Gansu ha scoperto due braccia umane bollite, appartenenti presumibilmente a bambini fra i cinque e gli otto anni, in una discarica di Lanzhou. Un giornalista locale sostiene che sembra siano state “condite” con ingredienti da cucina come lo zenzero ed il peperoncino. “Le braccia – scrive il giornalista – appartengono chiaramente ad un bambino: hanno bicipite ed avambraccio e le mani hanno le unghie”. La polizia locale ha invece stimato l’età della vittima fra i cinque e gli otto anni.

Questo ritrovamento avviene una settimana dopo la scoperta di 121 teschi umani in una remota area fluviale di Tianzhu, contea che si trova sempre nel Gansu.

Questa regione della Cina non è l’unica a dover fare i conti con ritrovamenti macabri. A Jiamusi, città dell’Heilongjiang, la polizia ha arrestato lo scorso mese un assassino con l’accusa di aver stuprato, ucciso e smembrato almeno sei bambini: secondo il rapporto degli agenti, i corpi ritrovati nella casa erano “appena riconoscibili”.

Secondo fonti interne, le autorità cinesi, fra cui il dipartimento Pubblicità del Partito Comunista ed il ministero degli Affari esteri, hanno ordinato il blocco immediato di notizie su questi casi.

Nel 2003, l’ufficio di Pubblica sicurezza del Guangdong ha cercato di bloccare notizie secondo cui in alcuni ristoranti della provincia meridionale si cuocevano bambini morti in zuppe per servirle a uomini d’affari di Taiwan e Hong Kong. Secondo la polizia, la storia era stata inventata per rovinare l’immagine del Guangdong e della Cina intera.

Negli anni '90 sempre nel Guangdong è stato scoperto un traffico di feti da bollire per fare zuppe da vendere come cure di bellezza e ringiovanimento.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: AsiaNews

 

05/04/2006

In Israele, un tornato e una violenta tempesta di grandine hanno causato grossi danni a cose e persone. Circa 70 persone sono rimaste ferite a causa dell’ondata di maltempo. Il meteorologo Nachum Malik ha confermato che il fenomeno meteorologico che ha interessato la Galilea occidentale era un tornado, affermando che ciò costituisce un’ulteriore indicazione dell’aumento nel Paese di eventi meteorologici imprevedibili. Questo genere di fenomeni è molto raro in Israele e questo dimostra quanto sia diventato instabile il tempo anche in quest’area. Il tornado era accompagnato da una violenta grandinata con chicchi delle dimensioni di palle da ping pong che hanno causato ingenti danni a tetti e pannelli solari. In qualche zona sono stati riferiti anche casi di alluvioni.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Aaaretz.com

 

03/04/2006

Violente tempeste e tornadi hanno colpito il centro e il sud degli Stati Uniti, causando 14 morti, di cui 11 nello stato del Tennessee. Altre tre vittime dell'eccezionale ondata di maltempo primaverile si segnalano nello stato del Missouri.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Adnkronos

 

02/04/2006

Straripamenti di fiumi e inondazioni hanno costretto migliaia di persone a lasciare le proprie case nell'Europa centrale e si teme che nei prossimi giorni lo scioglimento della neve in montagna possa aggravare la situazione. Nella Repubblica Ceca i morti sono stati quattro con un quinto della storica città di Olomuc, nell'est del Paese, finita sott'acqua dopo che ha ceduto un argine della Morava. Più a sud alcuni villaggi attorno a un lago a rischio esondazione sono stati evacuati dei loro 4mila abitanti. Due morti per le alluvioni anche in Slovacchia. A Budapest il sindaco ha bloccato il traffico fluviale e ha chiesto al governo la proclamazione dello stato d'emergenza per le parti della città più minacciate dall'innalzamento del livello del Danubio. Preoccupa anche l'ingrossamento dell'Elba, il fiume che bagna la Germania e il nord della Repubblica Ceca il cui livello è salito di otto metri negli ultimi giorni. A Melnik, nella Boemia centrale, ci sono stati 2mila sfollati. Emergenza anche in Germania e in particolare a Dresda dove centinaia di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case per timore di un nuovo straripamento dell'Elba dopo l'alluvione record del 2002.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: AGE

 

01/04/2006

Un assistente capo di polizia in servizio alla Questura di Ancona ha ucciso con due colpi di arma da fuoco alla testa la sua convivente. Ancora ignoti i motivi del gesto dell’uomo, che ha 44 anni. La donna uccisa aveva, 39 anni ed era infermiera. Nella loro abitazione, gli investigatori non hanno rinvenuto segni di colluttazione, il che rende ancora più incomprensibile, a meno che si tratti di un raptus improvviso.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: TGCOM

 

20/03/2006

Uno dei più potenti cicloni ad aver colpito l'Australia negli ultimi decenni si è abbattuto oggi sulla città settentrionale di Cairns nello stato del Queensland, con raffiche di vento che hanno raggiunto una velocità di 290 km all'ora, scoperchiando i tetti delle abitazioni, sradicando alberi e devastando le piantagioni. Il ciclone ha raggiunto una forza tale da essere classificato nella quinta categoria, la più pericolosa della classifica di gravità dei cicloni tropicali e ha lasciato una scia di distruzione lungo i 300 km di costa.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Reuter

 

11/03/2006

A Nova Milanese un uomo di 66enne ha ucciso a pugni e calci l'ex moglie da cui era separato da 5 anni. L'uxoricida non aveva mai accettato il distacco dalla moglie, con la quale tuttavia aveva mantenuto rapporti cordiali. Ultimamente, però, tra i due erano scoppiati furiosi litigi causati dalla gelosia dell'uomo.

L’uomo dopo l’accaduto ha chiamato immediatamente i figli che hanno poi provveduto ad avvertire i Carabinieri; a questi l’uomo ha subito confessato il suo folle atto.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: TGCOM

Per un approfondimento delle notizie sui cosiddetti "omicidi in famiglia" consulta: Satana si accanisce contro la famiglia: i delitti in famiglia

 

02/03/2006

Il nuovo rapporto del Wwf, "Europa in tempesta", lancia un nuovo allarme clima: in Europa niente più climi miti e stagioni ben delineate. Al loro posto, scenari estremi, con estati bollenti e inverni assolutamente rigidi, caratterizzati da tempeste di neve, temporali, venti minacciosi. Per sperare in un'inversione di tendenza il Wwf propone una drastica riduzione delle emissioni di anidride carbonica. I risultati più eclatanti del rapporto riguardano Gran Bretagna, Olanda e Francia. Nel Regno Unito, entro la fine del secolo, si registrerebbe il 25% in più di tempeste invernali per anno, con un incremento della velocità massima dei venti dell’8-16%. Un dato che comporta anche un costo elevatissimo in termini finanziari: nel solo decennio 1987-98 le tempeste invernali sono costate al Paese tra i 200 milioni e i 2 miliardi di euro ciascuna.

In Olanda la velocità massima dei venti potrebbe aumentare del 2-15%: gli esperti hanno dimostrato che basterebbe un incremento del 6% per far perdere alla nazione 100 milioni di euro, con danni complessivi di 5 volte maggiori rispetto a oggi. Tempeste in aumento anche in Francia, fino al 10-20%, soprattutto nelle zone settentrionali dove la velocità dei venti salirebbe del 16% e i giorni di vento fortissimo aumenterebbero del 25-50%.

Di questo passo non avremo soltanto inverni estremamente rigidi, ma anche estati torride. "Europa in tempesta", infatti, fa seguito a un altro rapporto del Wwf, "Paradiso bollente" diffuso la scorsa estate: "In “Paradiso bollente” - dichiara Gianfranco Bologna, direttore scientifico Wwf Italia - abbiamo illustrato gli scenari probabili derivanti dell’aumento della temperatura globale di 2°C rispetto all’epoca preindustriale, con uno scenario di estati torride nel bacino del Mediterraneo, aumento dell’intensità delle precipitazioni e della loro concentrazione nel tempo, e conseguenti frane e alluvioni.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: TGCOM

 

20/02/2006

Un sondaggio effettuato per conto del Daily Telegraph sulla minoranza islamica che risiede in Gran Bretagna ha messo in luce che il 40 per cento dei musulmani britannici vorrebbe veder applicata la sharia (la legge islamica) nel Regno Unito, almeno nelle aree a maggioranza islamica del Paese.

I risultati dell’inchiesta fotografano una comunità sempre più problematica e isolata all’interno di una società che non la comprende e con la quale non condivide più alcun valore di fondo. I recenti attacchi terroristici e la lunga diatriba innescata dalla posizione del governo Blair assunta durante il conflitto iracheno, così come le nuove misure antiterrorismo, sembrano aver esacerbato gli animi, offrendo nuovi appigli all’estremismo radicale.

Il 20 per cento ha dichiarato di provare una certa comprensione per le motivazioni che hanno indotto gli attentatori dello scorso 7 luglio a farsi saltare in aria nelle stazioni della metropolitana e su un autobus di Londra uccidendo 52 persone. Il quadro che appare con chiarezza suggerisce che la comunità musulmana comincia a sentirsi veramente «straniera» anche sul tollerante suolo britannico. Una doccia fredda per i sostenitori dell’integrazione.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Il Giornale

 

20/02/2006

Potrebbero essere duemila le persone morte a causa dell'enorme smottamento di fango che ha travolto due villaggi nel centro di un arcipelago delle Filippine centrali. Seppellita dal fango anche una scuola che ospitava decine di bambini. Finora recuperate 200 vittime ma il bilancio finale è destinato sicuramente ad aggravarsi, confermando quanto già anticipato dagli uomini della Croce Rossa.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Audionews.it

 

20/02/2006

Continuano le violenze nel mondo in segno di protesta contro la pubblicazione delle vignette satiriche sul profeta Maometto. 44 il totale delle vittime accertate nelle ultime due settimane.

E' ancora alta la tensione in Turchia, e negli ultimi giorni si sono registrati nuovi attacchi contro la comunità cattolica. Secondo quanto riferisce La Repubblica le autorità religiose cristiane sono preoccupate, e il vescovo vicario dell'Anatolia, monsignor Luigi Padovese, ha disposto la chiusura temporanea della Chiesa di Santa Maria di Trebisonda, dove è stato ucciso il sacerdote italiano don Andrea Santoro da un giovane estremista musulmano.

In Pakistan, alcune centinaia di musulmani inferociti hanno dato l'assalto a due chiese nella provincia del Sind, dopo che si erano sparse voci secondo cui un ragazzo cristiano aveva profanato il Corano. I dimostranti hanno saccheggiato due chiese nella città di Sukkur. A Islamabad, 4 persone sono rimaste ferite in nuove, violente, manifestazioni di protesta.

In Nigeria è morto un sacerdote cattolico, padre Michael Ejere, nelle violenze anticristiane infuriate nello stato di Borno. Le strade della città, sottoposta a coprifuoco, sono state pattugliate da polizia e esercito. A Maiduguri sono stati uccisi 15 cristiani: un altro è morto durante i disordini scoppiati a Katsina. Durante le proteste innescate dalla pubblicazione delle vignette su Maometto sono sono state bruciate 11 chiese.

In Iran le autorità hanno ordinato alla polizia di "fare il possibile" per impedire nuovi attacchi contro le ambasciate occidentali a Teheran.

In Gran Bretagna 10.000 musulmani hanno partecipato a Londra alla più importante manifestazione dall'inizio delle proteste contro le vignette.

In Austria un migliaio di musulmani ha partecipato ad una manifestazione a Vienna organizzata da un "coordinamento di giovani arabi e di anti-imperialisti".

In Danimarca, invece, il Paese dove sono state pubblicate le prime vignette della discordia, migliaia di persone hanno manifestato pacificamente per le strade di Copenaghen in favore del dialogo fra le religioni.

Su questo argomento consulta i seguenti articoli: RaiNews24, TGCOM

 

19/02/2006

La confederazione cattolica Caritas Internationalis (CI) ha lanciato un allarme ricordando che in questo momento circa 8 milioni di persone di Etiopia, Somalia, Kenya e Gibuti affrontano “una terribile carestia che si sta prolungando negli anni in tutta la zona orientale dell’Africa”. A Gibuti varie stagioni senza pioggia né raccolti hanno lasciato circa 150.000 persone in una situazione di grande privazione, stima CI. Le tanto desiderate piogge, che in genere si registravano tra ottobre e febbraio, non sono ancora arrivate.

Il quotidiano della CEI “Avvenire” ha scritto che si tratta della peggiore siccità che ha colpito il Corno d’Africa negli ultimi dieci anni, secondo una nuova valutazione dell’agenzia umanitaria “Oxfam”.

Consulta l'articolo completo di Zenit

 

14/02/2006

A Cutro, in provincia di Crotone, un uomo di 70 anni ha tentato di uccidere l'ex moglie e poi si è tolto la vita. La donna è ora in prognosi riservata. Ancora oscuro il movente che ha spinto l'anziano commerciante al tragico gesto compiuto proprio nel giorno di San Valentino.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: TGCOM

Per un approfondimento delle notizie sui cosiddetti "omicidi in famiglia" consulta: Satana si accanisce contro la famiglia: i delitti in famiglia

 

13/02/2006

Sopra New York si è abbattuta la più intensa nevicata di tutti i tempi: caduti oltre 70 cm di neve. La nevicata avrebbe superato il record assoluto misurato, quello del dicembre 1947 con 66,95 centimetri di neve. Il traffico nella città è andato in tilt mentre sono stati chiusi gli aeroporti.

L'eccezionale nevicata che ha colpito New York in queste ore è la maggior di tutti i tempi, almeno da quando si sono cominciati a registrare i fenomeni meteo, nel 1869. Lo rileva il servizio meteorologico nazionale americano.

Una decina gli Stati coinvolti: da Sud, Virginia, Maryland, Delaware, Pennsylvania, New Jersey, New York, Connecticut, Rhode Island, e poi più a nord Massachusetts, Vermont, New Hampshire e Maine.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: TGCOM

 

30/01/2006

Nel 2006 sono previste almeno 17 tempeste tropicali e 9 uragani, di cui 5 disastrosi. A produrre queste fosche previsioni è il Dipartimento per le Scienze dell'Atmosfera della Colorado State University. A parziale consolazione la constatazione che sebbene superiore alla media, quest’anno non sarà ai livelli del 2005, di cui, nel frattempo, è stato fatto l'aggiornamento degli uragani.

Il consuntivo finale della NOAA (l'ente americano per lo studio degli oceani e dell'atmosfera, ndr) dice che la stagione degli uragani 2005 è stata ancora da più record di quanto fosse in precedenza emerso, e che non ha eguali negli ultimi 150 anni. Le tempeste tropicali sono state complessivamente 29, di cui 15 si sono trasformate in uragani. Di questi 15 uragani, 7 sono stati catastrofici (cat. 5). Il più catastrofico, in termini di danni provocati, è stato Katrina con oltre 80 miliardi di dollari di danni, 1300 morti circa, e un numero ancora non precisato di dispersi.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Corriere della Sera

 

25/01/2006

Ricercatori britannici intendono chiedere l'autorizzazione per creare in laboratorio un embrione uomo-coniglio, ottenuto da cellule umane e ovuli del roditore.

Una fusione genetica che - secondo due scienziati britannici - consentirebbe di approfondire la conoscenza delle disfunzioni genetiche, aiutando enormemente la comprensione del complesso meccanismo che sta alla base di alcune malattie oggi incurabili.

Ma contro la proposta del professor Chris Shaw, neurologo al King's College di Londra, e del professor Ian Wilmut, creatore della pecora clonata Dolly, si sono immediatamente scatenate le associazioni che si oppongono agli studi sull'embrione le quali, appellandosi all'etica della scienza, hanno già definito ''ripugnante'' l'esperimento.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Newton

 

21/01/2006

L'Europa orientale è interessata da un'ondata di gelo di eccezionale entità, con punte di freddo anche record. Quella in corso, è la maggiore ondata di gelo dalla fine del dicembre 1996, e per durata potrebbe divenire tra le più marcate degli ultimi decenni.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Meteo Giornale

 

19/01/2006

A fronte di un eventuale attacco terroristico, la Francia fa sapere che è pronta a cambiare il suo programma nucleare e che non esclude più una "risposta non convenzionale". Ad affermarlo è stato il Presidente Jacques Chirac. "Risponderemo con armi nucleari ai dirigenti degli Stati dietro un attacco terroristico contro di noi", ha detto Chirac in un discorso pronunciato alla base nucleare de l'Ile Longue.

Una decisa inversione di rotta rispetto alla linea strategica tenuta sin qui. Se prima era previsto un uso massiccio dell'arma atomica in caso di necessità, Chirac ha ora affermato che le forze nucleari francesi sono state configurate in modo da poter rispondere in modo "flessibile" a una minaccia. Per tale ragione è stato diminuito il numero di testate su alcuni missili in dotazione sui sottomarini.

Fino a questo momento la Francia ha considerato come interessi vitali da difendere, anche con l'arma nucleare, l'integrità del suo territorio, la protezione della sua popolazione e il libero esercizio della sua sovranità.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: TGCOM

 

19/01/2006

In Gran Bretagna nel solo 2004 vi sono stati circa 3mila casi di eutanasia. È l'esito di uno studio condotto dalla Brunel University per mezzo di questionari compilati da 857 medici in forma anonima (l'eutanasia, nel Regno Unito, è vietata dalla legge). Dallo studio emerge che 936 pazienti sono morti per eutanasia "volontaria", altri 1.929 sono stati «aiutati a morire senza preliminare ed esplicita richiesta». "Avvenire", il quotidiano della CEI, commenta la notizia con queste parole: “Se è così, siamo di fronte a una prassi delittuosa che si consuma in segreto. Terapie «interrotte o negate», medici che accondiscendono e medici che decidono da sé, senza alcun consenso o desiderio, che per qualcuno è tempo di morire. Questo arbitrio, questa violenza, potrà pure esser chiamata da loro "pietà", ma è l'espressione di un potere sulla vita altrui che il medico si arroga contro la sua stessa vocazione di curare e di soccorrere; non solo viola il diritto e l'etica, ma tradisce la sua funzione, sfigura la sua identità”.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Avvenire

 

18/01/2006

Secondo l’ultimo Rapporto Eurispes, quasi il 90% degli italiani si professa «cattolico», ma solo un terzo è anche «praticante». Per la precisione, sono l’87,8% con una crescita di otto punti rispetto a quindici anni fa quando l’istituto compì un sondaggio analogo. «E’ una crisi non della religione ma della religiosità», sintetizza Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes. Perché sono il 36,8% coloro che adempiono al dovere cristiano di andare in Chiesa la domenica o più volte nella stessa settimana.

Sembra guadagnare quindi sempre più terreno quella sorta di “religione fai-da-te” che Papa Benedetto XVI stesso ha stigmatizzato fin dalle prime battute del suo pontificato.

Sorprendentemente, i giovani più praticanti degli adulti: va a messa ogni domenica il 30,8% degli intervistati che hanno tra i 18 e i 24 anni, e solo il 22,4% e il 28,5% di coloro che appartengono alle fasce 25-34 e 35-44 anni. La percentuale più elevata, però, appartiene alla fascia d'età 65 anni ed oltre (37,7%). Per tre intervistati su quattro (76,2%) si va in chiesa soprattutto per pregare. Il 16,4%, invece, va in chiesa solamente per tradizione familiare e un 14% ne avverte la necessità per trovare la «forza» nei momenti più difficili della vita. Molto più basse le percentuali dei credenti che frequentano la chiesa per chiedere una grazia (1,7%), per socializzare (1,8%) o per ringraziare di un dono ricevuto da Dio (5,9%). Più numerose le donne ad avere bisogno di pregare (77,4%). Gli uomini sono il 74,7%.

CONFESSIONE IN DECLINO

I sacramenti più «sentiti» dai cattolici sono quelli del battesimo (27%) e del matrimonio (85,3%). Mentre alla confessione viene attribuito un livello di importanza decisamente inferiore rispetto agli altri sacramenti (abbastanza e molto importante rispettivamente per il 25,6% ed il 39,4% del campione). Poco in auge i miracoli: solo il 54,3% degli intervistati (cattolici e non cattolici) afferma di crederci. Sul rapporto tra «coscienza ed etica» risulta un'Italia divisa a metà: secondo l’indagine da una parte si schierano quelli che vorrebbero che la Chiesa non interferisse più del dovuto sulle problematiche etiche (42,5%), dall'altra c'è una opinione pubblica (41,6%) che considera opportuna la presenza della Chiesa. Solo una esigua minoranza (9,9%), invece, richiede un intervento maggiore dell'istituzione ecclesiastica. La maggior parte degli elettori di sinistra (71,1%) e di centro-sinistra (50%) ritiene che la Chiesa intervenga più del consentito sulle questioni etiche. Ma, tanto per scendere su terreni concreti, il 68,7% dei cattolici è favorevole ai Pacs; il 65,6% difende la legge sul divorzio e il 77,8% è contrario al divieto dell'Eucarestia ai divorziati. Persino in tema di aborto, i cattolici si dimostrano disubbidienti nei confronti degli insegnamenti della Chiesa: l'83,2% dei cattolici si dichiara favorevole se la vita della madre è in pericolo; il 72,9% se ci sono gravi anomalie e malformazioni del feto o in caso di violenza sessuale per il 61,9%. La percentuale cala notevolmente se le motivazioni sono più attinenti alle condizioni economiche o alla volontà della madre di non avere figli: rispettivamente al 26,4% (23% cattolici e 51,2% non cattolici) e al 21,9% (18,6% cattolici e 45% non cattolici).

SÌ AL CROCIFISSO

Altra questione: il crocifisso. L’80,3% degli italiani (cattolici e non cattolici) non sposterebbe il crocifisso dalle scuole o dalle istituzioni statali. Però la maggioranza (63,9%) reputa ingiusta l’esenzione dell’imposta comunale sugli immobili ecclesiastici. Infine tre intervistati su quattro circa (73,6%) ritengono giusto l’otto per mille come forma di finanziamento, contro il 23% che la pensa diversamente. Se invece agli italiani si chiede quanto sia adeguato l'insegnamento cattolico rispetto ai bisogni della società il 48% si mostra molto critico, rispondendo per niente (14,6%) o poco (33,4%) idoneo, contro il 49% che si ritiene abbastanza (40,8%) o molto (8,2%) soddisfatto. Il 45,7% del totale attribuisce alla Chiesa una funzione essenzialmente evangelizzatrice. Una percentuale inferiore di oltre nove punti a quella di 15 anni fa.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: La Stampa

 

17/01/2006

Il Vicepresidente della Convenzione dei Cristiani per l’Europa, Giorgio Salina, ha affermato che il Parlamento Europeo voterà giovedì 19 gennaio una Risoluzione che considera il matrimonio gay un diritto fondamentale e le legislazioni che lo rifiutano come “omofobiche”.

Nel raccontare quanto è avvenuto durante la Seduta plenaria tenutasi al Parlamento Europeo di Strasburgo il 16 gennaio, Salina ha affermato inoltre che alcuni Europarlamentari hanno accusato il Pontefice Benedetto XVI e il Ministro italiano per i Beni Culturali, Rocco Buttiglione, di essere espressione di una cultura che discrimina i gay e le lesbiche.

In una Risoluzione proposta dal Partito Popolare Europeo si afferma che “se si impedisce il matrimonio tra omosessuali questo diventa una forma di discriminazione”.

Salina ha raccontato che nel corso del dibattito alcuni Europarlamentari hanno indicato “il matrimonio gay e l’eventuale adozione di bambini da parte di coppie omosessuali o lesbiche come un diritto umano fondamentale”.

“Di questo passo – ha osservato Salina – nessuno, nemmeno il Pontefice potrà più respingere o criticare comportamenti omosessuali, perché diventerebbe colpevole di fornire un supporto culturale all’omofobia”.

Circa il valore impositivo della Risoluzione che verrà votata giovedì 19 gennaio, Salina ha spiegato che “i Paesi membri possono anche ignorarla, ma le Corte Costituzionali fanno riferimento alle Risoluzioni del Parlamento come fonti del diritto”.

L’intergruppo gay e lesbico conta 120 aderenti ed è il più numeroso all’interno del Parlamento Europeo.

Consulta l'articolo completo di Zenit

 

17/01/2006

Per la violazione dei diritti umani, il Parlamento Europeo ha espresso più condanne della Santa Sede che non di Cuba e Cina. Lo ha denunciato Mario Mauro, vice-presidente dell'Europarlamento.

"Negli ultimi dieci anni, per ben 30 volte nel Parlamento europeo la Santa Sede è stata denunciata per ingerenza o violazione dei diritti umani. A paragone Cuba o la Cina sono state condannate in media solo 15 volte", ha detto Mario Mauro il 17 gennaio a Strasburgo in una conferenza stampa sul tema "Attacco alla libertà religiosa e Diritti Umani". E' l'ennesima dimostrazione di come le istituzioni europee dimentichino facilmente situazioni di violenza che opprimono centinaia di milioni di persone per concentrarsi su battaglie tutte ideologiche. E guarda caso il bersaglio è sempre la Chiesa cattolica.

La denuncia di Mauro conferma l'esistenza di un violento attacco alla presenza e alla missione della Chiesa che si sta operando su scala mondiale.

Su questo argomento consulta il seguente articolo: Il Timone

 

 

 

 


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