Le profezie di Padre Callisto

 

 

La seguente profezia viene attribuita a un religioso benedettino, Padre Callisto, vissuto nel XVIII secolo. Nonostante la sua vetustà, tale profezia sembra non essersi ancora pienamente realizzata: una parte di essa pare proiettarsi oltre l'orizzonte temporale del nostro presente per spingersi fino al tempo del Grande Monarca e del Papa Santo. La rivelazione del religioso fu raccolta dai suoi confratelli nell'Abbazia di Cluny ed inviata il 3 dicembre 1750 da Don Madrigas, testimone auricolare, al Priore dell'Abbazia di Moutiers-Saint-Jean in Auxois-Borgogna. Essi descrivono con queste parole le circostanze in cui la profezia è stata pronunciata:

"Prendo la penna ancora tremante per mettervi al corrente di un evento che ha costernato la nostra casa.

Eravamo agli esercizi del mattino, la Santa Messa era finita. Nel mezzo del più profondo silenzio, una voce si leva improvvisamente dalle nostre file; era quella di uno dei nostri padri, uomo semplice ma di grande fede: «Guai a noi, guai a noi!». Nel dire queste parole, cade faccia a terra, come per placare Dio che egli vede adirato.

Lo stupore e la paura ci assalgono. La sua figura sembrava radiosa, i suoi occhi scintillanti. Parlava con difficoltà, ma distintamente e lentamente: il che ci ha consentito di ricordare e mettere per iscritto la rivelazione qui allegata, senza invertire l'ordine in cui ha predetto questi terribili eventi.

«La vendetta di Dio si avvicina! Il tempo stringe! Penitenza, penitenza, o peccatori!

L'iniquità ha inondato la terra; questa non è che iniquità! Quali santi pregheranno per noi?

La vendetta celeste colpirà tutte le classi.

Noi abbiamo abusato del Sacrificio, il Sacrificio cesserà!

Noi ci siamo attaccati alla terra, la terra ci sarà tolta, e noi saremo tolti alla terra

Le sentenze dei malvagi saranno eseguite; la morte mieterà preti, monaci, e laici; le altezze saranno abbattute. Tre fiori di giglio della corona reale cadranno nel sangue, un altro nel fango, un quinto si eclisserà.

I malvagi si divoreranno tra di loro: del sangue, del sangue, se ne berrà.

Una spada fiammeggiante sorgerà dal mare, e rossa di sangue vi si tufferà nuovamente.

Per due volte i relitti di un gran naufragio saranno riportati dalle onde del Nord.

Le misericordie di Dio saranno ignorate. Si crederà di poter fare fare a meno del Suo aiuto, ed Egli lo ritirerà, abbandonerà popoli e re; i depositari del potere verranno dispersi.

Chiesa di Dio, tu gemerai! Ministri del Signore, voi piangerete sopra nuove profanazioni!

Del sangue, del sangue, del sangue, se ne berrà, se ne berrà.

La terra colpevole sarà purificata col fuoco, e divorerà chi si è ingolfato nell'iniquità.

Un fiore di giglio risplendente esce da una nube. [1]

Gloria a Dio! La fede rinasce; un uomo, strumento di Dio, viene a riaccendere la fiaccola. [2]

Beati coloro che saranno sopravvissuti! Gloria a Dio!»

Non appena ebbe finito di parlare, il Reverendo Padre, sembrò sopraffatto dalla fatica. La febbre lo prese ed ieri è morto, dopo trenta ore di malattia, durante le quali non abbiamo potuto ottenere alcuna parola. [...]".

 

 

Note:

1) In molte profezie il Grande Monarca viene chiamato "fiore di giglio" o "fiore bianco". Il giglio è un simbolo della monarchia francese. Fu usato fin dal X secolo come ornamento sul blasone e sul sigillo dei re francesi capetingi;
2) Si tratta probabilmente del "Papa Santo" che troviamo anche in molte altre profezie.

 

Fonti:

"I futuri destini degli stati e delle nazioni", 5a edizione, Tipografia Italiana di F. Martinengo e Comp., Torino, 1861;
"Voix prophétiques", Abbé J. M. Curicque, Editions Palmé, 5ª edizione, 1872
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A cura di Profezie per il Terzo Millennio - novembre 2018
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