Le profezie del Patriarca armeno Nierse

 

Questa profezia è attribuita al Patriarca armeno Nierse che viene celebrato come santo dalla Chiesa armena. Essa è diretta ai cristiani di quel popolo. Sarebbe stata fatta poco tempo prima dell'anno 400, regnante l'imperatore Teodosio Seniore, attestata dal missionario apostolico Clemente Galano nell'Istoria dell'Armenia, compresa sotto il titolo di Conciliationis Ecclesiae Armenae cum Romana (parte I, cap. 6, Typis sacrae congregationis de propaganda fide, Roma 1690; tale opera è scritta in latino).
Il testo in italiano che qui proponiamo è stato preso da due traduzioni, rispettivamente del XVII e XIX secolo (cfr. note bibl. in calce); tali traduzioni in alcune parti sono state da noi adattate all'italiano moderno per rendere più intelligibili i termini antichi e desueti che altrimenti risulterebbero di difficile comprensione.

 

"I vostri confini saranno valicati ed invasi da nemici stranieri, e il vostro regno verrà distrutto non diversamente da quello d'Israele; sarete ridotti in schiavitù, affamati, trucidati, non potrete mai togliere dal vostro collo il giogo della servitù, popoli stranieri s'impadroniranno delle vostre terre e si divoreranno al vostro cospetto il frutto dei vostri sudori, sarete dispersi allo stesso modo in cui il vento disperde le fronde degli alberi; sarete disprezzati e tenuti in nessun conto come l'acqua che si getta via; sarà abolito e tolto il vostro regno ed il vostro sacerdozio, e voi ve ne andrete erranti e infelici sulla terra senza il vostro Dio che più non conoscerete, non diversamente da un gregge privato del suo pastore; le inespugnabili mura delle vostre città e le roccaforti saranno svelte sin dalle radici dalle genti Tartare, e sarete da costoro poco meno che mangiati vivi; le abitazioni dei vescovi, i seminari e tutti i luoghi sacri saranno o distrutti o ridotti ad uso d'abitazione di quegli immondi infedeli.

Ma verrà dopo di ciò il giorno che saranno liberati e presi dalle mani degli infedeli tutti i Regni Cristiani, dalla potenza dei popoli Romani chiamati Franchi [1], e il mondo vivrà in pace e quiete per molti anni; e così gli infedeli, come anche gli altri nemici di Dio, cadranno sotto la servitù dei Romani, e si esclamerà in quei tempi: «Infelici i defunti, che non poterono giungere a tempi così felici, e pace così tranquilla»".

 

Note:

1) molte altre profezie parlano di un Grande Monarca, reggente del ricostituito Impero Romano, che apparterrà alla discendenza dei re franchi (che nella Francia moderna vediamo rappresentata dalla dinastia reale dei Borboni) ed eserciterà il suo dominio su tutti i popoli del mondo.

 

Fonti:

"I futuri destini degli stati e delle nazioni", 6a edizione, Tipografia Italiana di F. Martinengo e Comp., Torino, 1864;
"Presagio dell'imminente rovina, e caduta dell'impero ottomano", Niccolò Arnù, Pietr'Antonio Brigonci, Venezia 1686.

 

Consulta anche le note biografiche su Nierse I il Grande

 

A cura di Profezie per il Terzo Millennio - aprile 2020.
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