Le profezie della Ven. Suor Domenica del Paradiso

 

 

Il messaggio di Gesù che segue fa parte della raccolta di profezie di suor Domenica del Paradiso che furono trovate in un cassettone nelle stanze della granduchessa di Toscana Cristina di Lorena (che ne promosse il processo di canonizzazione dopo la sua morte), nel palazzo Pitti e furono portate a Vienna all'imperatrice regina Maria Teresa attorno all'anno 1738.

 

Un giorno, dopo la SS. Comunione, Gesù Cristo si rivolse a Domenica del Paradiso con queste parole:

«Sposa mia, supplica e piangi per i miei fedeli, verrà un tempo che la mia Fede declinando mancherà in molti e resterà in pochi, quando cadranno le anime in mano del mio nemico per la penuria e mancanza della parola di Dio, e quando i templi dei cristiani sembreranno più spelonche che chiese, allora regnerà la notte della cecità, e si spegnerà in gran parte il giorno e il sole della cognizione, e tra tante tenebre pochi saranno quelli che potranno esercitare la virtù, ed impiegarsi nel culto della mia Fede, anzi sarà tanto perduto il conoscimento di Dio nei cristiani, che quei pochi fedeli nei quali si conserverà il gusto del mio amore, saranno forzati a separarsi dagli amici, e dai parenti o dalle proprie case, e a ritirarsi in luoghi remoti e nascosti per poter essere fedeli al mio servizio, poiché non troveranno uomini che parlino il vero, e approvino il bene, né religiosi che, invitando alla virtù, confermino i popoli nella fede. Tutti terranno i rispetti umani, e sotto questo manto il Demonio ingannerà molti, e possederà ancora quelli che fra le genti saranno creduti spirituali, e così aprirà la porta alle mormorazioni, agli scandali, alle derisioni, e patiranno i miei eletti strane persecuzioni, che saranno in dubbio, e vivranno perplessi, a quale di tante sette si debbono appoggiare; ed io permetterò questi travagli per umiliarsi [cioè per renderli umili; N.d.R.].

Ma tu, o tortorella mia, gemi su questi tempi futuri, e taci questi miei detti, perché questo non è tempo di raccomandarlo prima […]

verrà il tempo, credi a me, che io monderò i cuori con tanto mio spirito, che gli uomini ammireranno la mia cortesia, vivranno con la santità, tremeranno sempre di me e delle mie cose, converseranno con gli Angioli.

Rallegrati, o sposa mia, perché allora gli infedeli verranno alla Fede, né vi sarà chi dubiti o vacilli, perché i miracoli che seguiranno per ogni parte della Chiesa attesteranno con evidenza quanto veri e credibili siano i misteri della mia fede, ma avanti questo tempo io sbarberò le radici maligne, e toglierò dal mondo una gran moltitudine di uomini, perché così sarà necessario di fare, e lo brameranno e chiederanno ancora i miei servi. Verrà il tempo nel quale scambievolmente i sacerdoti insinueranno, e si perseguiterà con tanto impeto di malizia, che parrà che vogliano distruggere la mia Chiesa.

Piangi e prega per i mezzi eletti, i quali staranno sospesi, e dubbiosi a qual parte si debbano accostare, ed io permetterò il dubbio loro affinché abbiano il merito dei loro travagli; ma cesserà alla fine quella tempesta, e conosceranno con evidenza a chi debbano aderire.

Allora i sacerdoti, deposti gli errori, lasciati i vizi, e sprezzate le pompe, le ricchezze e gli onori, si contenteranno della povertà ed umiltà, e tremeranno grandemente per la ricordanza dei passati flagelli, e massimamente di quei più aspri, con i quali io avrò castigato il Clero.

Intanto io non tralascerò i rimedi della mia grazia, e chiamerò tutti alla salute prima con cortesie e poi con le percosse.»

 

 

Fonti:

"I futuri destini degli stati e delle nazioni", 5a edizione, Tipografia Italiana di F. Martinengo e Comp., Torino, 1861;
"Compendio della vita e profezie della venerabile suor Domenica del Paradiso", Stamp. del Cittadino Gius. Luchi, Firenze, 1779
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Consulta anche le note biografiche sulla Venerabile Suor Domenica del Paradiso

 

A cura di Profezie per il Terzo Millennio - dicembre 2018
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