Le apparizioni delle Tre Fontane
IL VEGGENTE
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Bruno Cornacchiola nacque a Roma il 9 maggio 1913. La sua famiglia, composta dei genitori e di cinque figli, era molto misera, materialmente e spiritualmente. Il padre, spesso ubriaco, poco si interessava ai figli e sperperava il denaro in osteria; la madre, dovendo pensare a sostenere la famiglia, era assillata dal lavoro e si curava poco dei figli.
A quattordici anni Bruno se ne andò di casa e visse - fino al tempo del servizio militare - come vagabondo, abbandonato a se stesso, sui marciapiedi e nelle più squallide aree della emarginazione di Roma.
Nel 1936, dopo il servizio militare, Bruno si sposò con Iolanda Lo Gatto. La prima figlia fu Isola, il secondo Carlo, il terzo Gianfranco; dopo la conversione ebbe un altro figlio.
Partecipò giovanissimo, come volontario, alla guerra di Spagna, militando dalla parte dei marxisti. Lì aveva conosciuto un protestante tedesco che gli aveva inculcato un odio feroce per il Papa e il cattolicesimo. Così, nel 1938, mentre si trovava a Toledo, comprò un pugnale e sulla lama incise: «A morte il Papa!». Nel 1939, terminata la guerra, Bruno ritornò a Roma e ottenne un lavoro di controllore nell'azienda tranviaria. Aderì al partito d'azione e ai battisti, e più tardi entrò a far parte degli "avventisti del settimo giorno". Tra gli avventisti, Bruno venne fatto direttore della gioventù missionaria avventista di Roma e del Lazio e si distinse per il suo impegno e fervore contro la Chiesa, la Vergine, il Papa.
Nonostante tutti i tentativi fatti da sua moglie per convertirlo (per accontentarla accettò di fare i nove venerdì del Sacro Cuore), per molti anni fece di tutto per allontanare Iolanda dal cattolicesimo, arrivando al punto di incendiare tutte le immagini dei santi e perfino il crocifisso della sua sposa. Infine Iolanda, per amore del marito, fu costretta a ritirarsi dalla Chiesa.
Il 12 aprile 1947 fu protagonista delle apparizioni delle Tre Fontane. Da allora il veggente trascorse tutta la sua vita a difendere l'Eucarestia, l'Immacolata e il Papa. Più tardi fondò un'opera catechistica, la SACRI (Schiere Arditi di Cristo Re Immortale). Tenne innumerevoli conferenze dal Canada sino all'Australia, narrando la storia della sua conversione. Questo suo impegno gli diede modo di incontrare diversi papi: Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II.
Bruno Cornacchiola è morto il 22 giugno 2001, Festa del Sacro Cuore di Gesù.
IL LUOGO DELLE APPARIZIONI
Secondo un'antica tradizione che rimanda ai primi secoli del cristianesimo, confermata da documenti storici di grande valore, il martirio dell'apostolo Paolo, avvenuto nel 67 dopo Cristo per ordine dell'imperatore Nerone, sarebbe stato consumato nel luogo allora denominato Aquae Salviae, precisamente dove oggi sorge l'abbazia delle Tre Fontane.
La decapitazione dell'Apostolo, sempre secondo la tradizione, avvenne sotto un pino, presso un cippo marmoreo, che ora si può vedere in un angolo della chiesa stessa. Si dice che la testa dell'Apostolo, mozzata con un deciso colpo di spada, sia rimbalzata per terra tre volte e che a ogni balzo sarebbe scaturita una sorgente di acqua.
Possiamo supporre che la Madonna abbia scelto quella località proprio in riferimento a san Paolo, non solo per la sua conversione ma anche per il suo amore alla Chiesa e alla sua opera di evangelizzazione. Ciò che accadde all'Apostolo sulla via per Damasco ha parecchi punti di contatto con ciò che si verificò in questa apparizione della Vergine a Bruno Cornacchiola. Gesù disse a Saulo: «Io sono colui che tu perseguiti!». Alle Tre Fontane la Madonna dirà al veggente, rivestendolo della sua luce affettuosa: «Tu mi perseguiti, ora basta!». E lo invitò a entrare nella vera Chiesa che la celeste Regina definisce «ovile santo, corte celeste in terra».
LE APPARIZIONI E I MESSAGGI
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È sabato in Albis quel 12 aprile 1947. Verso le 14, papà Bruno parte con i suoi tre bambini: Isola, di undici anni, Carlo di sette e Gianfranco di quattro. Li conduce alla periferia di Roma, sulla Laurentina, non lontano dal convento dei trappisti delle Tre Fontane.
Mentre i tre bambini giocano, Bruno prepara un testo col quale intende dimostrare che Maria non è Vergine, che l'Immacolata Concezione è una fantasia al pari dell'Assunzione in Cielo. Mentre Cornacchiola consulta la Bibbia per trovare i passi adatti a sostenere le sue affermazioni, i bambini lo interrompono dicendogli di aver perso la palla.
Lasciamo ora alle parole di Bruno la descrizione particolareggiata dei fatti: "Raccomando a Gianfranco, il più piccolo, di non muoversi e gli do per passatempo un giornaletto. Poi con gli altri mi metto a frugare ogni cespuglio. Per assicurarmi che il più piccino non si allontani rischiando di cadere in qualche buca, lo chiamo di quando in quando. Ma, a un certo punto, non mi risponde più. Allora mi precipito a vedere. E scopro il bambino a sinistra dell'ingresso di una grotta, in ginocchio e con le mani giunte. Parlava con qualcuno che non vedevo, ma che pareva stare davanti a lui: «Bella signora, bella signora!». Chiamo mia figlia Isola, che aveva un mazzetto di fiori in mano, e Carlo. Ci avviciniamo tutti e tre a Gianfranco. «Vedete qualcosa?», faccio io. «Niente», rispondono i ragazzi. Ma ecco che Isola piega le ginocchia, congiunge le mani ed esclama, rivolta verso un punto della grotta: «Bella signora!». Penso a uno scherzo dei ragazzi, penso anche che la grotta sia stregata. Dico allora a Carlo che mi sta vicino: «E tu non ti inginocchi?». «Ma va'!», mi fa lui. Però non finisce la frase e cade a terra in ginocchio con le mani in preghiera, guarda là dove sono rivolti gli sguardi dei fratelli. Mi impaurisco, cerco di scuotere gli inginocchiati, ma sembrano di pietra. Li guardo meglio: sono diventati bianchissimi, quasi trasparenti. Le loro pupille sono dilatate. «Signore, salvaci tu!», mi viene spontaneo di mormorare.
Ho appena finito l'invocazione che mi sembra di sentire due mani che da dietro mi spingono e quindi mi tolgono un velario dagli occhi. In quell'istante la grotta scompare dinanzi a me, mi sento leggero leggero, quasi sciolto dalla carne e avvolto da una luce eterna, in mezzo alla quale vedo la figura di una donna paradisiaca, che descrivere non mi è possibile. Posso dire solo che il viso, di tipo orientale e di colorito olivastro, era bello, di una bellezza dignitosa. La donna aveva i capelli neri riuniti sul capo, visibili quanto poteva permetterlo il manto che dalla testa le scendeva fino ai piedi. Il manto era del colore dell'erba dei prati a primavera. La veste invece era candida, stretta in vita da una fascia rosea le cui bande giungevano fino alle ginocchia. I piedi nudi poggiavano sopra un blocco di tufo. Sarà stata alta circa un metro e 65 centimetri. La «bella signora» aveva un libricino grigio nella mano destra [...].
Poi la «bella signora» parlò con voce dolcissima e disse: «Sono colei che sono nella Trinità divina. Sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti, ora basta! Rientra nell'Ovile Santo, Corte Celeste in terra. Il giuramento di Dio è e rimane immutabile: i nove venerdì del Sacro Cuore che tu facesti, amorevolmente spinto dalla tua fedele sposa, prima di entrare nella via della menzogna, ti hanno salvato!»".
Bruno è pervaso da un'intensissima felicità, mentre la grotta - abitualmente molto maleodorante - si riempie di un dolcissimo profumo.
Poi la Madonna muove il braccio sinistro e punta l'indice verso il basso, indicando qualcosa ai suoi piedi. Bruno segue con l'occhio il gesto e vede per terra un drappo nero, una veste talare da prete e sopra di essa una croce spezzata in più punti. «Questo è il segno che la Chiesa soffrirà, sarà perseguitata, spezzata; questo è il segno che i miei figli si spoglieranno... Tu, sii forte nella fede!...». La celeste visione non nasconde al veggente che lo attendono giorni di persecuzione e di prove dolorose, ma che Lei lo avrebbe difeso con la sua materna protezione. Poi Bruno viene invitato a pregare molto e a far pregare: «Si preghi assai e si reciti il Rosario quotidiano per la conversione dei peccatori, degli increduli e per l'unità dei cristiani...». E gli rivela il valore delle Ave Maria ripetute nel Rosario: «Le Ave Maria del Rosario che voi dite con fede e con amore sono tante frecce d'oro che raggiungono il Cuore di Gesù...».
Gli fa una bellissima promessa: «Con questa terra di peccato opererò potenti miracoli per la conversione degli increduli...», «Io convertirò i più ostinati con prodigi che opererò con questa terra di peccato...». La Madonna inoltre rivela a Bruno: «Il mio corpo non marcì, né poteva marcire. Mio Figlio e gli angeli mi vennero a prendere al momento del mio trapasso...». Con queste parole Maria si presentava anche come Assunta in Cielo in anima e corpo. Mentre a Lourdes (1858) l'apparizione della Madonna confermò il dogma dell'Immacolata Concezione promulgato l'8 dicembre 1854 da Pio IX, alla Grotta delle Tre Fontane, nel 1947, la Madonna anticipa il Dogma dell'Assunzione in Cielo di Maria promulgato da Pio XII il 1° novembre 1950. La Madonna, alla Grotta delle Tre Fontane, raccomandò con chiarezza e precisione di vivere la Divina Dottrina, di vivere il cristianesimo, cioè di vivere la religione.
Ma occorreva dare al veggente la certezza che quella esperienza che stava vivendo, e che tanto avrebbe inciso nella sua vita, non era una allucinazione o un inganno di Satana. Per questo gli dice: «Desidero darti una sicura prova della divina realtà che stai vivendo perché tu possa escludere ogni altra motivazione del tuo incontro, compresa quella del nemico infernale, come molti ti vorranno far credere. E questo è il segno: dovrai andare per le chiese e per le vie. Per le chiese, al primo sacerdote che incontrerai e per le strade, a ogni sacerdote che incontrerai, tu dirai: "Padre, devo parlarle!". Se costui ti risponderà: "Ave Maria, figliolo, cosa vuoi", pregalo di fermarsi, perché è quello da me scelto. A lui manifesterai ciò che il cuore ti dirà e ubbidiscilo; ti indicherà infatti un altro sacerdote con queste parole: "Quello fa per il caso tuo"».
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Continuando, la Madonna lo esorta a essere «prudente, ché la scienza rinnegherà Dio», quindi gli detta un messaggio segreto da consegnare personalmente alla «Santità del Padre, supremo pastore della cristianità», accompagnato però da un altro sacerdote che gli dirà: «Bruno, io mi sento legato a te». «Poi la Madonna», riferisce il veggente, «mi parla di ciò che sta avvenendo nel mondo, di quello che succederà nell'avvenire, come va la Chiesa, come va la fede e che gli uomini non crederanno più... Tante cose che si stanno avverando adesso... Ma molte cose si dovranno avverare...». E la celeste Signora lo conforta: «Alcuni a cui tu narrerai questa visione non ti crederanno, ma non lasciarti deprimere». Al termine dell'incontro, la Madonna fa un inchino e dice a Bruno: «Sono colei che sono nella Trinità divina. Sono la Vergine della Rivelazione. Ecco, prima di andare via io ti dico queste parole: la Rivelazione è la Parola di Dio, questa Rivelazione parla di me. Ecco perché ho dato questo titolo: Vergine della Rivelazione». Poi fa alcuni passi, si gira ed entra dentro la parete della grotta. Termina allora quella grande luce e si vede la Vergine che si allontana lentamente. La direzione presa, andando via, è verso la basilica di San Pietro.
Ripresisi dall'avvenimento mistico, il padre con i suoi tre figli prendono in silenzio la via del ritorno. Prima di rientrare a casa fanno una sosta nella chiesa di Tre Fontane dove Bruno impara da Isola, sua figlia, l’Ave Maria che non ricordava più. Quando inizia a recitare la preghiera si sente muovere da una commozione e da un pentimento profondo; piange e prega per molto tempo. All'uscita dalla chiesa, compra del cioccolato per i suoi figli e dice loro calorosamente di non raccontare a nessuno quella storia. I ragazzi però, giunti a casa, non possono trattenersi dal narrare alla madre la vicenda. La moglie di Bruno riconosce subito il cambiamento del marito e sente il meraviglioso odore che emanava dal marito e dai bambini. Iolanda perdona Bruno per tutto quello che le aveva fatto subire negli anni precedenti.
Nei giorni successivi Cornacchiola va alla ricerca di un sacerdote e ne interpella parecchi; nessuno però gli risponde con le parole indicate dalla Vergine. Finalmente, su consiglio di sua moglie, decide di rivolgersi al parroco; siccome però questi lo conosce come un acerrimo nemico della Chiesa, non osa andare subito da lui, ma interpella prima un altro prete che officia nella stessa chiesa: questi gli risponde esattamente con le parole che Bruno attendeva e lo indirizza al parroco stesso come alla persona più adatta. Bruno e sua moglie si confessano e si comunicano e rientrano a far parte della comunità parrocchiale, dalla quale da tempo erano usciti.
Seguono altre apparizioni. Il 6 maggio, Cornacchiola torna alla grotta per ringraziare la Madonna di quanto gli è stato concesso, e di nuovo la Madre di Dio gli appare, sorridente e materna: non parla, ma gli fa capire quanto sia grande la sua gioia per la sua conversione.
Uno dei sacerdoti della chiesa di Ognissanti, don Mario Sfoggia, manifesta a Bruno il desiderio di visitare anche lui la grotta. Il 23 maggio si recano assieme alla grotta; i due si inginocchiano vicino al sasso dove la Madonna aveva appoggiato i piedi e cominciano la recita del Rosario. Bruno risponde regolarmente alle preghiere, ma poi improvvisamente smette di parlare. Allora don Mario vuole vedere meglio cosa accade ma mentre sta per farlo, viene investito come da una scarica elettrica che lo blocca, rendendolo incapace di ogni minimo movimento. Sente Bruno che mormora: «Quant'è bella!... Quant'è bella!... Ma è grigio, non è nero...». «Don Mario, è rivenuta!» gli dice Bruno. Gli racconta che durante la visione la Madonna aveva posto le sue mani sul capo a tutti e due e poi se n'era andata, lasciando un profumo intenso. Il sacerdote abbraccia Bruno e gli dice: «Bruno, mi sento legato a te!». A queste parole il veggente ha come un sussulto e pieno di gioia riabbraccia don Mario. Quelle parole pronunciate dal sacerdote erano il segno che la Madonna gli aveva dato per indicargli che sarebbe stato colui che lo avrebbe accompagnato dal Papa per consegnargli il messaggio.
Bruno era solito andare alla Grotta e vi s'intratteneva in preghiera. Sapeva che quello era stato luogo di peccato, ma si augurava che dopo l'apparizione non lo sarebbe stato più. Invece, da certi segni trovati dentro la Grotta, apprese che quello era ancora luogo di peccato. Amareggiato, scrisse sopra un foglio un accorato appello; fu la stessa Madonna a dettarglielo: «Non profanate questa grotta col peccato impuro! Chi fu creatura infelice nel mondo del peccato, rovesci le sue pene ai piedi della Vergine della Rivelazione, confessi i suoi peccati e beva a questa fonte di misericordia. È Maria la dolce Madre di tutti i peccatori. Ecco, che cosa ha fatto per me peccatore: militante nelle file di Satana, nella setta protestante avventista, ero nemico della Chiesa e della Vergine. Qui il 12 aprile 1947 con i miei bambini, è apparsa la Vergine della Rivelazione, dicendomi di rientrare nella Chiesa Cattolica Apostolica Romana, con i segni e le rivelazioni che lei stessa mi ha manifestato. L'infinita misericordia di Dio ha vinto questo nemico, che ora ai suoi piedi implora perdono e pietà. Amate Maria! È la dolce Madre nostra. Amate la Chiesa con i suoi figli! Ella è il manto, che ci copre nell'inferno che si scatena nel mondo. Pregate molto ed allontanate i vizi della carne! Pregate!».
UNA SELEZIONE DI SOGNI, VISIONI E PROFEZIE
«Vi sarà un fortissimo terremoto, che scuoterà tutto il globo terrestre. Non andate in giro, né mettetevi a dormire se siete in peccato mortale, ma confessatevi e pentitevi di averlo fatto, e non fatelo più. […] Il sole si oscurerà, le stelle cadranno, ma non intendete ciò soltanto nella parte materiale del pensiero: c’è la parte interpretativa e spirituale e saranno i soli dei superbi e le stelle degli orgogliosi che cadranno. […] Fuori della Chiesa cattolica, apostolica e romana non c’è la salvezza. […] Amare tutti non significa tenere un atteggiamento sentimentalista. […] Non spogliatevi dell’abito sacerdotale: l’abito richiama, è un segno celeste» (15 agosto 1958, visione di Bruno Cornacchiola)
«Satana regna oramai in tutti i posti più alti di comando […] Satana entrerà nei posti guida della Chiesa. […] Le tentazioni saranno terribili, il mondo vivrà in una confusione tale che gli eletti stessi sosteranno nel dubbio! Non c’è scampo […] tutti vivranno momenti terribili di guerra, distruzione e di caos politico, religioso e culturale. Quanti errori e quante eresie serpeggiano in ogni nazione, in ogni convento. […] Quello che occorre è l’apostolato individuale non l’apostolato monopolizzato. […] Bisogna che si lavori tra le anime nell’apostolato individuale: chi conosce e sa fare, senza alcuna previa autorizzazione, deve lavorare» (24 febbraio 1968, visione di Bruno Cornacchiola)
«Sogni, sempre sogni, è un periodo di tempo che non faccio altro che sognare il Papa che fugge: non Paolo VI, ma un altro. Lo aiuto e il mondo salta in aria; sangue, molto sangue, che sembra melma e molti restano presi come se fosse pece, restano attaccati. Molti sacerdoti e suore in piazza San Pietro squartati» (21 gennaio 1975, sogni di Bruno Cornacchiola)
«Morti, carceri, flagellazioni e dolori, tanti morti, tanto sangue per le strade, tutti contro i cristiani che credono e amano i tre Punti bianchi: l’Eucaristia, l’Immacolata e il Papa. Chi non rinnegava questi tre Punti veniva preso e fatto soffrire e ucciso. Questo ho visto in sogno e questo mi ha fatto molta impressione» (27 marzo 1977, visione di Bruno Cornacchiola)
«Il pericolo è alle porte, una guerra atomica, se non si fa come ho detto, è inevitabile. […] Parlo a tutti, l’atomica è pronta, gli uomini senza coscienza minacciano di usarla e il pericolo è sempre più vicino di quanto non pensiate» (12 marzo 1983, messaggio della Madonna a Bruno Cornacchiola)
«Mentre il Papa stava celebrando la Messa, si sente una grande confusione e voci che si elevano minacciose, avanzano verso l’altare, la polizia incomincia a sparare, grida, fuggi fuggi, il Papa viene colpito, il sangue arrossa l’abito talare bianco e si sente gridare: ‘È morto! È morto’» (7 febbraio 1986, visione di Bruno Cornacchiola)
«Quanta sofferenza nel vedere tanti morti nel cimitero Verano, casse in fila di due o tre una sopra l’altra a centinaia che attendevano di essere sepolte o messe dentro una tomba. Si pregava e invocava il Signore per la Vergine Maria, perché venissero in aiuto ai defunti. Sento una voce che dice: ‘Questo è segno che molti uomini, per colpa di uomini, morranno’» (8 febbraio 1986, visione di Bruno Cornacchiola)
«È un sogno, ma quel che ho visto mi ha fatto tremare. Il mondo coinvolto in una guerra atomica e la gente cadeva morta, le piante seccavano e gli animali come l’uomo. Desolazione, si gridava!» (3 giugno 1986, sogno di Bruno Cornacchiola)
«Mi porta in una località a me sconosciuta e mi trovo in una grande piazza; e lei mi fa vedere una cosa che ancora l’ho davanti agli occhi, viva, e mi addolora: ‘Guarda cosa fanno ai miei figli, a quelli che restano fedeli alla fede e alla Chiesa di mio Figlio, nella grande persecuzione per una vera purificazione!’. Io guardo e vedo molti sacerdoti con la loro talare, e religiosi e religiose con il saio e l’abito religioso di ogni forma e colore: tutti in fila, e degli aguzzini li spingono e trascinano uno alla volta su di un palco di legno. Li facevano inginocchiare e chiedevano loro: ‘Getta l’abito’. Alla risposta ‘No!’ gli prendevano la testa e gliela mettevano su un ceppo, e lì venivano decapitati dal boia che aveva una scure. Il sangue schizzava da per tutto e coloro che attendevano lo stesso martirio gridavano: ‘Queste sono le anime che gridano sotto l’altare di Dio!’ Gli assassini e coloro che assistevano a tale carneficina gridavano: ‘Evviva l’ateismo! Finalmente ci siamo liberati dagli abiti e dai voti che ci tenevano schiavi, facendoci credere all’esistenza di Dio; ed ecco che finalmente siamo liberi’».
Di qui l’accorato appello della Vergine: «Questo io dico ai miei figli sacerdoti: vivendo da sacerdoti o religiosi avete rinunciato a vivere il mondo, pur stando nel mondo; avete rinunciato alla vita comoda e agiata, avete accettato una vita di rinunce e di sacrifici; avete promesso di vivere i consigli di Gesù, e lui è stato il primo a darvi il buon esempio di come viverli: così dovete viverli voi, come li ha vissuti mio Figlio nella perfezione della volontà del Padre, nella virtù religiosa, con l’aiuto della carità! Voi, figli miei, avete accettato e indossato la talare e l’abito religioso per distinguervi dal mondo: eppure vi fate distrarre da tante cose vane, inutili e futili, pensando molto poco a vivere l’esercizio della vita di perfezione, quella perfezione religiosa primitiva per la salvezza cooperatrice con Gesù, salvezza delle anime che attendono la luce e il sale da voi, consacrati!» (12 novembre 1986, messaggio della Madonna a Bruno Cornacchiola)
«Voi state calpestando le mie pecore e le portate verso la perdizione! Io ve le diedi in consegna per guidarle, curarle e salvarle dai lupi rapaci vestiti da pecore, come già vi accennai nei miei discorsi! Perché non fate conoscere più la mia dottrina? Perché le mie pecorelle le portate dove sono erbe secche e cespugli mortali? Perché le abbeverate con acque malsane? Io sono venuto a portare una dottrina: la dottrina della salvezza, e non sono venuto a riunirvi come vi ho trovati, ma vi ho istruiti, vi ho convertiti, vi ho mandati a istruire per convertire, a coloro a cui la mia legge non era più la loro legge! Vi ho salvati per salvare tutto il mondo! Questa è l’eredità che vi diedi in consegna: l’eredità, la dottrina da trasmettere a ogni creatura, e non voi prendere da loro e lasciarli come si trovano, o approvando come sono e quello che sono, come sono! Se questa fosse la via giusta, be’... l’avrei già percorsa Io stesso e ve l’avrei indicata; e invece Io sono stato ucciso proprio perché la mia dottrina non era la loro dottrina, la mia verità non era la loro verità. Anzi: quando vi mandai a predicarla vi dissi che chiunque ascolta, chiunque crede, chiunque riceve la grazia mediante il battesimo e pratica questa mia dottrina che è una, pura, santa e unica, e ubbidisce a voi – questo vi dissi – allora sarà salvo! Questo lo ricordate, vero? Ma voi, cosa avete fatto? Avete chiuso la vostra bocca e chiuso le orecchie del mio gregge, cioè del mio popolo! Questo, perché voi non parlate al mio popolo e perché sia sordo e non senta neppure il mio richiamo! Avete chiusa la porta della mia Chiesa, il dolce Ovile da me fondato e a voi consegnato! L’avete chiusa per non entrarvi voi e non farci entrare il mio popolo! Avete chiuso il vostro e il loro cuore per non più amare!» (1 gennaio 1988, messaggio di Gesù a Bruno Cornacchiola)
«Avete degli esempi, Sodoma e Gomorra: non si pentirono, non fecero penitenza, non alzarono la voce implorante, cioè la preghiera. E conoscete quello che la giustizia ha fatto di loro! E altri esempi ancora come Ninive, che ascoltò, si pentì, fece preghiere e penitenze: e furono salvati, come vi preannunciai nelle profezie che voi non ricordate più e le avete dimenticate, per colpa vostra! Ebbene, ancora vi annuncio che, se non vi convertirete, ferro e fuoco, come altre volte ho fatto, scenderà sopra di voi: e, per colpa vostra, su tutti, piccoli o grandi, peccatori o innocenti, buoni o cattivi! Ecco perché vi richiamo tutti alla conversione, alla vera pace e al vero amore! Quello che voi chiamate ‘pace’, e tutto quello che voi state facendo per la pace, non è altro che inganno, perché manca la conversione, manca la preghiera rivolta al Dio uno, unico e santo; manca la penitenza per la purificazione e per il perdono dei vostri peccati! Tutto questo si sta preparando per una satanica guerra, e così perdere le vostre anime! Sappiate questo: che Satana, il maligno, il serpente antico – che non credette né a mia Madre né a me, presenti a tutti gli angeli per una prova d’amore – ha sete di anime, vuole anime per vivere l’inferno, il danno meritato per la propria volontà! E allora io vi richiamo: convertitevi figli; e vi chiamo figli della misericordia, se vi convertirete; figli della resurrezione, se cambierete vita rinnovando il vostro cuore! Pentitevi e amatevi! Questo è il suono delle trombe della battaglia finale: amore, pace, misericordia!» (1 gennaio 1988, messaggio di Gesù a Bruno Cornacchiola)
«Quello che ho sognato non si avveri mai, è troppo doloroso e spero che il Signore non permetta che il Papa neghi ogni verità di fede e si metta al posto di Dio. Quanto dolore ho provato nella notte, mi si paralizzavano le gambe e non potevo più muovermi, per quel dolore provato nel vedere la Chiesa ridotta a un ammasso di rovine» (21 settembre 1988, visione di Bruno Cornacchiola)
«Gli uomini di Dio, coloro che sono chiamati a salvare gli uomini, incontreranno degli impedimenti per compiere il proprio dovere; e non parleranno di Dio, di Gesù Cristo, né dello Spirito Santo. Non potranno parlare neppure di me, che sono vera Madre di Dio, vera Sposa di Dio, vera Figlia di Dio. Saranno impediti; e non potranno parlare dei sacramenti, né dei sacramentali. Coloro che parleranno di queste cose saranno martirizzati, moralmente e fisicamente, e diventeranno veri confessori di Gesù Cristo» (1 gennaio 1990, messaggio della Madonna a Bruno Cornacchiola)
«falsi profeti, che cercano con tutti i mezzi di avvelenare le anime, cambiando la dottrina di Gesù, mio amato Figlio, in dottrine sataniche; e toglieranno il sacrificio della croce che si ripete sugli altari del mondo! Questi avvelenatori toglieranno i mezzi della salvezza; e sono già penetrati nella luce della Chiesa, che è divina, che poggia su mio Figlio, pietra angolare, e questa pietra l’ha posata sopra le spalle di Pietro e degli apostoli». Precisando però nel contempo che «è una promessa che Gesù ha fatto, che i nemici possono sì guastare le anime, possono inquinare la speranza, ma non possono guastare la Chiesa e non potranno prevalere e l’inferno con tutta la sua potenza non potrà nulla contro la Chiesa di mio Figlio; e chi vive in lei sarà salvo» (31 dicembre 1990, messaggio della Madonna a Bruno Cornacchiola)
«Signore, tu mi hai fatto vedere una volta, ai primi tempi della grazia ricevuta, sacerdoti in fila che entravano nella chiesa di San Marcellino in via Merulana e ne uscivano in borghese. Ora me li mostri in talare, ma sono gli uni contro gli altri. Cristiani che si combattono perché non hanno più un capo che li guidi» (4 gennaio 1992, visione di Bruno Cornacchiola)
«Quale tragedia ci sarà su questa Terra. Questa notte ho visto uomini e donne che si scagliavano contro altri uomini e altre donne e sangue che scorreva in terra come acqua» (17 luglio 1992, visione di Bruno Cornacchiola)
«Questa notte ho visto la basilica di San Pietro andare a fuoco» (26 gennaio 1996, visione di Bruno Cornacchiola)
«Questa notte ho sofferto molto in sogno. C’era la guerra e gli stranieri invadevano l’Italia» (13 luglio 1998, sogno di Bruno Cornacchiola)
«Ho sognato che musulmani circondavano le chiese e chiudevano le porte e dai tetti gettavano benzina e davano fuoco, con dentro i fedeli in preghiera e tutto andava a fuoco» (21 luglio 1998, sogno di Bruno Cornacchiola)
«Mi trovo con tutta la Sacri a San Pietro per l’acquisto delle indulgenze giubilari. Improvvisamente sentiamo un rimbombo d’una forte esplosione, poi delle grida: ‘A morte i cristiani!’ Una folla di barbari correva dentro la basilica, uccidendo chiunque incontrava. Grido alla Sacri: ‘Usciamo e facciamo muro davanti alla basilica’. Si va sul sagrato, tutti ci mettiamo in ginocchio con il santo rosario in mano e si prega la Vergine che venga con Gesù a salvarci. Tutta la piazza era colma di fedeli, sacerdoti, religiosi, religiose. I fedeli pregavano con noi. Le donne portavano il velo in testa nero o bianco; tutti i sacerdoti presenti con l’abito talare; i religiosi e religiose ognuno con il suo abito religioso; ai lati del sagrato, i vescovi erano a sinistra di chi guarda la chiesa, i cardinali a destra, e pregavano in ginocchio col viso a terra... improvvisamente la Vergine è lì presente con noi e dice: ‘Abbiate fede, non prevarranno’. Noi si piange dalla gioia e i persecutori escono, stavano per lanciarsi sopra di noi, ma una schiera di angeli ci circonda e i diabolici lasciano le loro armi a terra, spaventati molti scappano e altri si inginocchiano con noi dicendo: ‘La vostra fede è la vera, noi crediamo’. I cardinali e i vescovi si alzano e con un secchiello in mano pieno d’acqua battezzano i pagani, che erano inginocchiati, e tutti gridano: ‘Viva Maria, Vergine della Rivelazione, che ci ha mostrato Gesù il Verbo che ha salvato l’umanità’. Noi con la Vergine si continua a pregare e le campane di San Pietro suonano a festa, mentre esce il Papa» (10 febbraio 2000, sogno di Bruno Cornacchiola)
«Figli miei, la salvezza non è riunire tutte le religioni per farne un ammasso di eresie ed errori, ma convertirvi per l’unità di amore e di fede. Non si può costituire una chiesa, perché la Chiesa è già costituita, per accogliere il pentito che è nell’errore e nell’eresia. Gli uomini devono vivere la Chiesa, e non la Chiesa vivere di loro. Gli uomini devono essere persuasi della verità. Se voi tentennate, o vi spogliate, o non siete più in odore sacerdotale e avete perduto la sostanza della dottrina, nessuno vi ascolterà più, ma abbandonando la Chiesa vanno nelle assemblee di capanne eretiche, idolatriche. Fate attenzione ai cuori falsi, pregate e insegnate la verità, per convertirli e salvarli dalle grinfie sataniche, mondane o carnali, portandoli nella via della verità per ottenere la vita data da Cristo che con umiltà e pazienza ha pregato stando sulla croce il Padre perché, se chiedono perdono, li perdoni in virtù del suo Sangue, non vedendo la loro prima ignoranza: ‘Perdona loro, perché non sanno quello che fanno’. Cioè non hanno riconosciuto in Cristo uomo il Verbo Dio fatto uomo. La dottrina della Chiesa è di Cristo, il Verbo mio Figlio, e io sono Madre della Chiesa. Non cambiate la dottrina, ma cambiate i vostri cuori a vivere essa dottrina per la salvezza vostra e del prossimo che attende impaziente il vostro ritorno alla fonte pura dell’Evangelo» (13 marzo 2000, messaggio della Madonna a Bruno Cornacchiola)
LA POSIZIONE DELLA CHIESA E I SEGNI DI AUTENTICITÀ
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La Chiesa, pur non avendo ancora riconosciuto ufficialmente il caso, l'ha sempre manifestamente sostenuto. Soprattutto nei primi tempi non mancarono scetticismi e difficoltà, però la Chiesa non pose mai ostacoli e Bruno Cornacchiola veniva spesso invitato a parlare della sua esperienza in varie città italiane, perfino nelle roccaforti dei suoi ex compagni.
Un aiuto concreto giunse certamente dal suo incontro con il papa Pio XII, il 9 dicembre 1949, in chiusura della celebrazione della cosiddetta «Crociata della bontà» in piazza San Pietro. In quell'occasione Bruno confessò al Santo Padre che, dieci anni prima, al ritorno dalla guerra civile spagnola, era stata sua intenzione ucciderlo.
Col tempo, la competente Autorità Ecclesiastica non solo permise il culto alla Vergine della Rivelazione, ma affidò la cura della Grotta ai Padri Francescani Conventuali. In seguito lo stesso Vicariato di Roma iniziò i lavori di sistemazione generale di quel luogo, che ormai è definito «Il sacro boschetto della Grotta Miracolosa». Con questi lavori il movimento mariano alla Grotta ne ha avvantaggiato assai. Ormai la rustica collina è trasformata in un vero e proprio Santuario. Anche l'Osservatore Romano, organo ufficiale della Santa Sede, elencando in un suo articolo i più celebri Santuari Mariani, non tralasciò di menzionare quello delle Tre Fontane.
Nel luogo delle apparizioni sono state segnalate numerose prodigiose conversioni, con ritorno alla vita sacramentale, e guarigioni, come attestano anche i tanti ex voto che tutti possono vedere alle spalle della grotta.
La terra della Grotta ormai è molto apprezzata e richiesta. Si sono ottenute tante guarigioni, anche miracolose, al contatto con essa. Le richieste di qualche pizzico di questa terra benedetta pervengono da ogni parte del mondo. È stato pubblicato un volume, dal titolo «La Grotta delle Tre Fontane», ove sono esposte le guarigioni più rilevanti all'esame della critica scientifica, con uno studio medico rigoroso dei singoli casi. Ne è autore il Dottore Alberto Alliney (già membro del "Bureau médical des constatations" di Lourdes); la prefazione è del Professore Nicola Pende. All'inizio del volume l'autore dice: "Molti mi chiedono, oralmente o per lettera, se alla Grotta delle Tre Fontane con quella terra avvengono realmente delle guarigioni prodigiose. Dopo quattro anni di serene osservazioni e di rigorosi controlli, posso affermare che sono avvenute molte guarigioni prodigiose, guarigioni che hanno stupito tutti i medici, guarigioni che superano in potenza le conoscenze note alla scienza".
Il 12 aprile 1980, esattamente trentatré anni dopo la prima apparizione, più di tremila persone che si erano radunate vicino alla grotta furono testimoni di un prodigio solare. Molti hanno attestato di aver assistito al fenomeno soprannaturale, descrivendone minuziosamente i particolari. L'avvenimento era già atteso perché Maria SS. l'aveva annunciato precedentemente al veggente. Il fenomeno si ripeté anche negli anni successivi in coincidenza con gli anniversari delle apparizioni.
LE APPARIZIONI PREANNUNCIATE 10 ANNI PRIMA A UNA MISTICA
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La Madonna nel 1937 aveva informato la serva di Dio Luigina Sinapi delle future apparizioni alle Tre Fontane. La donna entrò all’interno della caverna e vi scorse la Vergine piangente con gli occhi bassi; stupita si guardò intorno e, in un angolo, trovò i resti di un feto, quasi certamente abortito e gettato in quel luogo oscuro, lontano da occhi indiscreti. Luigina, dopo aver dato sepoltura a quelle povere ossa, si accorse che la Madonna la guardava teneramente per il gesto di carità e di amore compiuto; in seguito la Vergine disse: “Io ritornerò in questo luogo per convertire un uomo, che oggi lotta acerbamente contro la Chiesa di Cristo e vuole assassinare il Santo Padre (...). Va’ adesso a San Pietro, là troverai una religiosa che ti farà conoscere suo fratello, che è un cardinale. A lui devi portare il messaggio. Da questo luogo insedierò a Roma il trono della mia glorificazione. Dovrai dire al cardinale che presto sarà il nuovo Papa”.
La Sinapi andò alla ricerca della donna, descritta dalla Vergine anche nell’aspetto fisico, e la trovò a San Pietro, trattandosi della sorella del cardinale Eugenio Pacelli. La mistica parlò con il cardinale, che allora ascoltò con un certo distacco le parole di quella donna semplice, ma animata da una fede profondissima; due anni dopo, però, Eugenio Pacelli salì al soglio pontificio con il nome di Pio XII!
Forse anche in ragione della profezia mariana, il nuovo Papa ebbe nei confronti delle apparizioni delle Tre Fontane un atteggiamento di particolare disponibilità, dimostrandosi sempre più convinto della loro autenticità. Ma tra le parole, che la veggente romana aveva udito dalla Madonna, c’era anche l’annuncio della straordinaria conversione di un anticattolico e della sua totale partecipazione all’esperienza mistica proposta da Maria, un fatto che avrebbe consolidato il culto della Vergine delle Tre Fontane.
Spunti, notizie e immagini utili per la realizzazione di questa
pagina sono stati tratti principalmente da:
-
“Il veggente. Il segreto delle tre fontane”, Saverio Gaeta, Salani editore,
Milano, 2016;
- "La bella signora delle tre fontane. Storia della Vergine della
rivelazione" di Angelo M. Tentori, Paoline Editoriale
Libri;
- "Le apparizioni della Vergine Maria" di Paola Giovetti, Edizioni San Paolo;
- "Dizionario
cronologico delle apparizioni della Madonna", Gottfried Hierzenberger e Otto
Nedomansky, Edizioni Piemme;
- "Le apparizioni della Madonna" di Massimo Centini, De
Vecchi Editore;
- "Vergine della Rivelazione" di don Giuseppe Tomaselli;
- "Fede e Cultura", anno VII, n. 40 - giugno 2007;
- i siti Web: Sito ufficiale
del Santuario della Vergine della Rivelazione;
Associazione catechistica SACRI; La Vergine
della Rivelazione è apparsa alle Tre Fontane;
Maria a Medjugorje;
Lo Straniero (Antonio Socci);
doncurzionitoglia.net.
A cura di "Profezie per il Terzo
Millennio", luglio 2017. Ultimo aggiornamento: settembre 2024.
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