CATECHESI SULL'APOCALISSE
DI SAN GIOVANNI APOSTOLO

don Guglielmo Fichera

3ª puntata - 7ª parte

 

 

N.B.: alcuni dei testi patristici inseriti in questa 7ª parte del 3° fascicolo della catechesi sull’Apocalisse pubblicata da Fede e Cultura sono tratti da Profezie per il Terzo Millennio. Per leggere tutti i testi dei Padri e dei Dottori della Chiesa pubblicati nel nostro sito si consulti la pagina: Gli "Ultimi Tempi" nella Tradizione della Chiesa

 

12) L’INTERPRETAZIONE DI S. TOMMASO D’AQUINO SULL’OSTACOLO CHE IMPEDISCE LA MANIFESTAZIONE DELL’ANTICRISTO.

Inteso in senso collettivo 2 Ts 2,6, "ciò che impedisce la manifestazione dell’Anticristo", seguendo S. Tommaso d’Aquino, è da ritenersi la Chiesa di Cristo in quanto realtà visibile raccolta intorno al suo Capo visibile che è il Vicario di Cristo sulla terra, il Papa. Al contempo intorno a Satana e al suo Anticristo, è raccolto il popolo dell’Anticristo, o della falsa chiesa dal cuore di pietra e dallo spirito di massima ribellione (Rm 11,25). Nel tempo della Chiesa, sostenuta dall’azione dello Spirito Santo, - seguendo l’interpretazione di S. Tommaso d’Aquino - l’ostacolo risiede - a livello personale - individuabile, cattolicamente, nel Vicario di Cristo ossia il Papa, e - a livello collettivo - nella Chiesa - popolo di Dio. Per S. Tommaso d’Aquino l’impedimento alla manifestazione dell’Anticristo è dovuta a: 1) La Chiesa cattolica-romana, intesa come azione collettiva, forza o realtà generale (tò katèkon) ostacolante la manifestazione dell’Anticristo. 2) Il Papa corrisponde alla persona, all'essere personale (ò katecon) ostacolante la manifestazione dell’Anticristo. Così riporta A. Arrighini: "L’ostacolo è qui l’unione e la sottomissione alla Chiesa romana, sede e centro della fede cattolica. Finché la società rimarrà fedele e sottomessa all’impero spirituale romano, trasformazione dell’antico impero temporale romano, l’ANTICRISTO non potrà comparire.

Accanto poi a tale ostacolo - proseguirebbe l’Aquinate - vi è un custode incaricato di vegliare, incaricato di custodirlo: e questo custode è il Papa, Vicario di Gesù Cristo. Finché il custode sarà riconosciuto, rispettato, ubbidito e la società rimarrà fedele all’impero spirituale romano e alla fede cattolica, l’ostacolo sussisterà, ma se questo custode, il Papa. viene ad essere disconosciuto, messo da parte, "tolto dal centro" rigettato, esule o prigioniero, annientato (se fosse possibile) con lui sparirà anche l’ostacolo e l’Anticristo sarà libero di comparire". Quindi A. Arrighini, approfondendo l’interpretazione di S. Tommaso prosegue: "Possiamo star sicuri che fino a tanto che il Vicario di Cristo regnerà a Roma non vi regnerà il vicario di Satana (l’Anticristo); finché la Chiesa impera spiritualmente nel mondo, non potrà stabilirvisi l’impero dispotico e idolatra dell’Anticristo /.../ La Chiesa ed il suo capo supremo /.../ - formano - un tutto unico" (A. Arrighini, op. cit., pp. 37,39, 116, 117; 137. S. Tommaso, Opusc. LXVIII, De Antichrist, Parma 1864, p. 439). Anche secondo H. Egenolf vi è "un essere che impedisce all’Anticristo di scatenare immediatamente e continuamente tutta la sua potenza. Alla fine dei tempi però colui che trattiene il figlio della perdizione - ossia l’Anticristo - sarà messo da parte, forse in maniera violenta" (H. A. Egenolf , op. cit., p. 52). Al tempo dell’Anticristo, la vera Chiesa di Cristo dovrà subire una tremenda persecuzione e sarà costretta a proseguire fedelmente la celebrazione del culto nel nascondimento, come per un ritorno alle catacombe. In effetti, come la storia della Chiesa è iniziata con terribili persecuzioni e martirii, da parte dell’impero Romano, contro i cristiani, persecuzioni durate tre secoli, così la storia della Chiesa finirà con tre anni e mezzo di persecuzioni e di martiri operati dall’Anticristo.

(8) SOLO ALLORA RIVELATO L’EMPIO E IL SIGNORE GESÙ LO DISTRUGGERÀ CON IL SOFFIO DELLA SUA BOCCA E LO ANNIENTERÀ ALL’APPARIRE DELLA SUA VENUTA,

(N.d.R. = A) L’empio (greco = "ò anomos": "il senza legge"). B) L’Anticristo sarà annientato con la manifestazione della venuta (greco = parusia) del Signore Gesù: "all’apparire della sua venuta" (greco: "epifania tes parousias"). Si ricordi bene che "nel discorso escatologico quando si parla dì "venuta" ("parusia"), questa non va intesa (sempre e solo) come una venuta personale e visibile del Figlio dell’Uomo, ma (anche) come una manifestazione della sua potenza e del suo intervento nella storia" (Vangelo secondo Marco, tradotto e commentato da Benedetto Prete, Rizzoli Editore, 1957, nota a Mc 13,28-29). C) Quando l’anticristo sarà annientato verrà il giorno del Signore ("l’apparire della sua venuta"). Si tratta qui dell’annientamento dell’Anticristo, non di Satana. Ciò presuppone che la lotta contro il demonio continui ancora. Quando verrà la fine del mondo infatti, non si parlerà più dell’Anticristo, ormai sepolto all’inferno da moltissimi anni (cfr. Ap 19,20), ma si parlerà direttamente di Satana che col suo esercito, numeroso come la sabbia del mare investirà l’accampamento dei santi e la città amata". Allora, e soltanto allora, il diavolo viene "gettato nel lago di fuoco e di zolfo, ove è anche la bestia e il falso profeta" (cfr. Ap 20,7-10). Questa è la fine del mondo, non l’annientamento dell’Anticristo, di cui parla S. Paolo, che invece riguarda la fine dei tempi.

[ Nota di Profezie per il Terzo Millennio. Ribadiamo quando già precisato in precedenti note: quella che propone l'autore è un'ipotesi interpretativa del tutto personale. Secondo quello che è l'insegnamento tradizionale nella Chiesa, l'Anticristo escatologico dovrebbe manifestarsi immediatamente prima della fine del mondo e del giudizio finale. Questa prospettiva, che trova solidi fondamenti nella Scrittura (cfr. ad es. Mt 24,24-31; Mc 13-14,27; Dn 7,23-28; 2 Tes 2,1-8), non solo è ampiamente preponderante negli insegnamenti dei Padri e dei Dottori della Chiesa, ma anche nelle rivelazioni private di tanti mistici e veggenti cattolici, molti dei quali beatificati o canonizzati dalla Chiesa. Nella Tradizione della Chiesa non troviamo questa distinzione che propone l'autore fra la "manifestazione dell'Anticristo" prima, e successivamente la "manifestazione di Satana". Si consulti a questo riguardo: L'Anticristo nella Tradizione e nelle rivelazioni private ]

D) San Paolo passa ora a parlare della venuta dell’Anticristo, della sua azione malvagia e del motivo per cui Dio gli permetterà di fare gran male = N.d.R.)

(9) L’INIQUO, LA CUI VENUTA AVVERRÀ NELLA POTENZA DI SATANA, CON OGNI SPECIE DI PORTENTI, DI SEGNI E PRODIGI MENZOGNERI, (10) E CON OGNI SORTA DI EMPIO INGANNO PER QUELLI CHE VANNO IN ROVINA PERCHÉ NON HANNO ACCOLTO L’AMORE DELLA VERITÀ PER ESSERE SALVI.

(N.d.R. = A) L’INIQUO (greco = ó anomos), "la cui venuta" (greco: "è parousia kai energheian tou Satana"). Si noti che il termine "parusia" non è usato nel Nuovo Testamento in modo univoco, come pensa qualcuno, per indicare solo la venuta di Cristo alla fine del mondo. B) Qui "parusia" è usato per indicare addirittura una manifestazione dell’iniquo, la venuta di una persona malvagia, dell’Anticristo, addirittura nella potenza di Satana ("la parusia dell’iniquo"), senza alcun collegamento con la fine del mondo. C) L’Apostolo torna a parlare della venuta dell’Anticristo aggiungendo nuovi particolari. "L’arrivo, ossia la venuta, dell’Anticristo è per operazione di Satana". Come i profeti, S.Paolo usa qui il presente di anticipazione, presentando come se si compisse attualmente ciò che non avverrà se non in futuro. L’Anticristo non si avvarrà solo di falsi miracoli per attirare gli uomini all’errore, ma darà ancora mano a tutte le seduzioni dell’iniquità, cioè a tutte le arti (comprese quelle magiche!) atte a persuadere l’iniquità ed a sedurre gli uomini.

D) "L’Anticristo verrà nella potenza di Satana (greco = "kat energheian tu satana") che lo aiuterà a compiere "ogni specie di segni e prodigi menzogneri", cioè di miracoli (greco "diunamis"), di segni (greco = "semeia") e di prodigi (greco = "terata"), i quali vengono detti bugiardi, sia perché sono solo apparenti, e sia perché ordinati ad ingannare gli uomini e ad allontanarsi dalla verità e dalla fede (cfr. Mt 24,24). Solo Dio infatti può fare veri miracoli. (Invece di tradurre "in omni virtute, con tutta potenza" ecc., è da preferirsi la traduzione: "con ogni sorta di miracoli. di segni e di prodigi"). Le tre espressioni "diunamis" (miracolo), "semeia" (segni) e "térata" (prodigi) sono spesso usate nel Vangelo per indicare le varie opere miracolose fatte da Nostro Signore (cfr. anche Atti 2,22; Rom. 15,19; 2 Cor. 12,12; Eb. 2,4). E) L’Anticristo "dapprincipio simulerà indulgenza e benignità, ma poi dimostrerà la sua inflessibilità e brutalità, soprattutto con i santi di Dio. /.../ Sarà un mostro di ferocia, un dragone immenso contro cui l’uomo non potrà averla vinta, una belva sempre pronta a divorare. La Sacra Scrittura ci darebbe argomento per parlarne a lungo, ma per non passare la misura non ne diremo più altro" (S. Cirillo di Gerusalemme, Le Catechesi, Città Nuova Editrice, 1993. p. 330). F) Ecco l’interessante commento di S. Tommaso d’Aquino. "1) Ci sono due cose: a) la ribellione che precede l’Anticristo b) e la venuta dell’Anticristo. La fede deve essere prima accolta in tutto il mondo e poi molti devono abbandonarla. 2) [...] come Cristo eccelse nell’abbondanza di virtù, l’Anticristo eccellerà in una moltitudine di tutti peccati, e poiché Cristo è migliore di tutte le persone sante, così l’Anticristo deve essere peggiore di tutte le persone malvagie. Per questa ragione è chiamato Uomo del Peccato. E’ chiamato anche Figlio della Perdizione, ciò significa che è destinato all’estremo della perdizione. Come tutto il bene e le virtù delle persone sante che precedettero Cristo erano prefigurazioni di Cristo, così in tutte le persecuzioni della Chiesa i tiranni erano e saranno prefigurazioni dell’Anticristo, e tutta la malizia che è celata in essi in quel tempo sarà resa manifesta. 3) Il delitto dell’Anticristo è duplice: egli è contro Dio e si mette al di sopra di Cristo. Opponendosi a Dio, egli si pone al di sopra del vero Dio, al posto di tutti i falsi dei, e nega perfino la partecipazione degli uomini alla Divinità. L’orgoglio dell’Anticristo supera quello di tutti i suoi predecessori, e, come per Cesare e il Re di Tiro, egli affermerà di essere Dio e uomo, e così in tale veste siederà nel tempio. 4) Alcuni dicono che l’Anticristo è della tribù di Dan e che perciò gli ebrei in un primo momento lo riceveranno e ricostruiranno il tempio di Gerusalemme, e sarà in questo tempio che egli siederà. Altri, tuttavia, sostengono che Gerusalemme o il tempio non verranno mai ricostruiti e che egli siederà nella Chiesa, nel senso che molti della Chiesa lo riceveranno. Sant’Agostino dice che egli con i suoi seguaci formeranno una Chiesa, come Cristo e i Suoi fedeli sono una Chiesa.

5) L’Anticristo sarà distrutto dallo spirito della bocca di Cristo, cioè dallo Spirito Santo o dall’ordine di Cristo, a seguito del quale Michele lo ucciderà sul Monte degli Ulivi da dove Cristo ascese al Cielo [...].6) L’Anticristo godrà dell’uso di una volontà libera nella quale opererà il diavolo, come è stato detto di Giuda: "Satana entrò in lui", cioè istigandolo. Egli ingannerà sia con il potere terreno che operando dei miracoli. [...] La facoltà di fare miracoli sarà simulata. 7) Ma i suoi miracoli saranno imposture. Nessuno può operare un vero miracolo contro la Fede, perché Dio non è un testimone di falsità. Perciò, nessuno che predichi una falsa dottrina può operare miracoli, mentre può farlo chi conduce una cattiva vita" (S .Tommaso d’Aquino, Commento a II Tess. II,1-3) = N.d.R.)

(11) E PER QUESTO DIO INVIA LORO UNA POTENZA DI INGANNO PERCHÉ ESSI CREDANO ALLA MENZOGNA (12) E COSÌ SIANO CONDANNATI TUTTI QUELLI CHE NON HANNO CREDUTO ALLA VERITÀ, MA HANNO ACCONSENTITO ALL’INIQUITÀ".

(N.d.R. = I mezzi di seduzione adoperati dall’Anticristo, otterranno il loro effetto non in tutti, ma solo in coloro che si perdono (greco = tois apollumenois; cfr. 1 Cor 1,13; 2Cor 2,15, ecc.), per non aver abbracciato l’amore per la verità, ecc. Essi si perderanno per colpa loro, saranno condannati perché si rifiuteranno di abbracciare l’amore della verità, ossia per non aver voluto amare la verità evangelica. L’amore della verità evangelica importa di credere a tutti gli insegnamenti di Gesù Cristo e di operare in conformità di essi (cfr. 1 Cor 13,2). "E perciò in pena e castigo di aver rigettata la verità del Vangelo, Dio manderà ad essi l’operazione dell’errore (cfr. 2 Tess 2,10-11), ossia, come spiega S. Tommaso (h. 1), permetterà che l’Anticristo faccia dei falsi miracoli talmente strabilianti che essi credano alla menzogna, ossia prestino fede alla sua falsa dottrina (cfr. Rom. 1,24 e 9,17-18). Così per un giusto castigo coloro che non hanno voluto credere ai miracoli di Gesù Cristo, presteranno poi fede ai falsi miracoli del demonio. Da questi due ultimi versetti appare chiaro che la grande apostasia non sarà universale, ma solo una parte degli uomini resteranno sedotti, questi però lo saranno per loro colpa". Le vittime di questa gigantesca "operazione d’inganno", permessa da Dio (v. 11) saranno soltanto quelli che in cuor loro avevano già abbattuto le barriere di difesa contro il male, in quanto si erano chiusi "all’amore della verità che li avrebbe salvati" (vv. 10-12). Soltanto con le armi della "verità" (2 Cor 6,7; 10,4) ci si può difendere contro le armi della menzogna e della seduzione. Anche Gesù aveva ammonito che "pseudocristi" e "pseudoprofeti" avrebbero fatti prodigi e portenti tali "da sedurre anche gli eletti se fosse possibile" (cfr. Mt 24,11.24)" (Settimio Cipriani, Le lettere di San Paolo, Quinta Edizione, Cirradella editrice, 1971, pp. 92-93) = N.d.R.)

 

IDENTIKIT DEL "FIGLIO DELLA PERDIZIONE"
(2 Tess 2,3)

Sul tema del "figlio della perdizione", Pietro Rossano ritiene che "l’epiteto è dato a Giuda nel N. T. (Gv 17,22) e ritorna alla fine del II secolo nella lettera dei martiri di Lione per designare i cristiani rinnegati". Sul termine "uomo dell’empietà", l’autore citato rileva come esso "designa, alla maniera semitica, là concentrazione in lui di tutto ciò che è opposizione e ribellione alla volontà di Dio". La tradizione cristiana, esemplifica ancora l’autore, a cominciare da 1 Gv 2,18, gli ha applicato il nome di ANTICRISTO (Schnackenburg R., Lohmeyer E., Rigaux B.). L’epiteto secondo quanto affermano W. Bousset e E.Lohmeyer, secondo quanto riportato dall’autore citato, è spiegato come una traduzione greca dell’ebraico belial (o beliar), dato che i LXX traducono talvolta belial con ànomia; così come risulta dai documenti di Qumran e dallo stesso Paolo (2 Cor 6,15) per cui in quest’epoca l’epiteto era adoperato quale "nome proprio del demonio". G. Ricciotti invece propende per una identificazione personale del "figlio della perdizione" con l’Anticristo, e cioè con "Caligola (???), che tentò d’insediarsi nel Tempio di Gerusalemme, ordinando che ivi s’innalzasse una sua statua" (G. Ricciotti, op. cit., p.131). Soffermandosi sulla 2 Ts 2,4, Pietro Rossano, rileva come lo stile del versetto sia "schiettamente apocalittico (...) intessuto di reminiscenze profetiche. L’archetipo è per Paolo, la celebre descrizione del re empio (Antioco Epifane) di Dn 11,36; Is 14, 13-14; Ez 28,2.6.9." (P. Rossano, op.cit..pp. 139-140).

S. IPPOLITO (3° secolo - Padre della Chiesa): "Questo è ciò che i profeti Enoch ed Elia predicheranno: non credete al nemico che deve venire ed essere visto; perché egli è un avversario, corruttore e figlio di perdizione, e vi inganna... In quel tempo non cadrà rugiada dal cielo né pioggia dalle nuvole, e la terra non produrrà frutti [grazie ai miracoli di Enoch ed Elia; N.d.R.]. Il mare emanerà un terribile fetore /.../ Le pestilenze si diffonderanno in tutto il mondo e, poiché saranno rimaste poche persone a seppellire, la terra in molte località sarà disseminata di cadaveri. /.../ Gli uomini considereranno fortunati quelli che sono morti prima di loro. Alla fine gli uomini cercheranno l’aiuto dell’Anticristo, e poiché egli non sarà in grado di aiutarli arriveranno alla conclusione che non è Dio. Quando finalmente comprenderanno quanto grossolanamente egli li abbia ingannati, cercheranno Gesù Cristo".

LATTANZIO (3-4° secolo - Padre della Chiesa): "Dopo la nascita dell’Anticristo, la maggior parte delle persone. saranno avide, senza Dio, egoiste, dure di cuore. La giustizia sarà scomparsa dalla terra, gli uomini non conosceranno legge, ordine né disciplina. Di assassini e di ladri ne sarà pieno il mondo intero. I sacerdoti si comporteranno come lupi, daranno poca importanza alle cose spirituali e vivranno con donne. Empietà, lussuria e lascivia regneranno nel mondo. La giustizia diminuirà a tal punto e l’empietà, l’avarizia, il desiderio e la lussuria avranno una crescita tale che se per caso ci sarà qualche uomo buono, esso sarà preda del malvagio e sarà attaccato da ogni parte dalle persone corrotte; mentre solo il malvagio vivrà nell’abbondanza, e il buono sarà afflitto da calunnie e indigenza. Ogni giustizia sarà stravolta e le leggi saranno cancellate. Sfrontatezza e violenza possederanno tutte le cose. Non ci sarà fede fra gli uomini, né pace, benevolenza, vergogna o verità; e così non ci sarà neanche sicurezza, governo né alcuna tregua dai mali. Il tempo del "si leverà nazione contro nazione" verrà dopo la nascita dell’Anticristo".

S. IRENEO, sui "connotati" dell’Anticristo, tra l’altro, afferma che: "Rigetterà gli idoli per convincere che egli è Dio, ma eleverà se stesso come un idolo raccogliendo la falsità dei diversi idoli affinché quelli che per vari culti abominevoli ora adorano il diavolo, gli prestino culto in quest’unico idolo di cui parla l’Apostolo nella seconda ai Tessalonicesi" (cfr. Contro le eresie V, 25,1 ). L’Anticristo farà una accorata, approfondita e costante catechesi sugli idoli, ma non perché ama veramente Dio, ma perché vorrà proporsi lui stesso come unico idolo!!!

S. CIRILLO DI GERUSALEMME, sui "connotati" satanici dell’Anticristo, insegna: "Falsificazioni diaboliche del primo e secondo avvento. Il diavolo interviene con la sua malizia, calcolando come poter screditare il vero, facendogli precedere il falso: la prima volta prevenendo l’avvento nella carne e la generazione verginale col suscitare tra gli idolatri, miti di falsi dei generanti e generati da donne; così pure la seconda volta l’avversario, prendendo l’abbrivo dall’attesa dei semplici e specialmente di quelli della circoncisione, preverrà l’avvento del vero Cristo col suscitare un uomo dedito alla magia e molto esperto in ogni arte malefica di venefici e incantesimi, che usurperà il potere imperiale tra i romani e il nome di Cristo tra i giudei, per trarre in inganno i pagani con prestidigitazioni magiche e i giudei con il nome del Messia che ancora attendono" (Le Catechesi, op. cit. , p. 327) /..../ Egli usurperà con arti magiche l’impero romano, umiliando tre degli imperatori suoi predecessori e assoggettando gli altri sette al suo dominio. Dapprincipio si mostrerà ragionevole e saggio, simulando benignità, moderazione e clemenza; ma dopo aver tratto i giudei a seguirlo come il Messia aspettato, ingannandoli con i segni e i prodigi della sua menzognera magia, in seguito sopravanzerà, per comportamenti disumani e iniqui, gli ingiusti ed empi suoi predecessori, segnalandosi per comportamenti malvagi e sanguinari, tirannici e impietosi. Sarà versipelle e mal disposto con tutti, ma specialmente con noi cristiani. Tale strapotere durerà soltanto tre anni e sei mesi, perché lo sperderà nel secondo avvento glorioso dal cielo il Figlio Unigenito di Dio, il nostro Signore e Salvatore, il vero Cristo che col soffio della sua bocca sopprimerà l’Anticristo ricacciandolo nel fuoco della geenna" (Le Catechesi, op. cit., p. 328).

 

NELL’ANTICRISTO OPERERÀ IL PADRE DELLA MENZOGNA.

"La sua venuta avverrà nella potenza di satana, con tutta la sua virtù, con ogni specie di segni e prodigi menzogneri". Con queste parole oscure addita nell’Anticristo lo strumento per cui satana opererà con tutta la strapotenza che lo distingue. Allora infatti, sapendo ineluttabilmente prossimo il suo giudizio, satana non combatterà più come ora è solito per via dei suoi emissari, ma verrà personalmente "con ogni specie di segni e prodigi menzogneri". Come palese padre di menzogna compirà di fatto opere menzognere, sicché le folle crederanno che egli risusciti un morto senza veramente risuscitarlo, faccia camminare degli storpi e restituisca la vista a dei ciechi senza operare veramente tali guarigioni" (Le Catechesi, op. cit., p. 329).

 

NELLA SACRA SCRITTURA TROVIAMO ESEMPI DI MAGHI E DI OPERATORI DI MAGIA CHE INGANNANO CON FALSI PRODIGI.

1) I maghi egiziani tentano di imitare i prodigi di Dio. Nel libro dell’Esodo sono descritti i prodigi prodotti dai maghi egiziani. Essi con le loro magie operarono le stesse cose operate da Mosé, ma fino ad un certo punto (cfr. Es 7,10-12.20-22; 8,1-3.13-14;). In seguito non riescono più ad operare gli stessi prodigi (cfr. Es 8,16-21); e infine sono addirittura colpiti dalle ulcere come tutti gli egiziani (cfr. Es 9,10-11). Nel libro della Sapienza è ricordato che gli egiziani credevano di dominare il popolo santo con i loro falsi prodigi, ma "fallivano i ritrovati della magia, e la loro baldanzosa pretesa di sapienza" (Sap 17,7) (cfr. Sap 12,3-4). 2) Babilonia e le sue magie (cfr. Is 47,9). 3) Personaggi diversi praticano la magia: Gezabele (2 Re 9,22); Manasse, re di Giuda (cfr. 2 Re 21,1-7). 4) Ezechiele si scaglia contro falsi profeti che usano cose magiche (Ez 13,17-23). 5) Simone mago era tutto dedito alla magia (At 8,9-11). 6) A Cipro Paolo e Barnaba trovarono un mago Elimas, che faceva loro opposizione (At 13,4-12). "Molti di quelli che avevano abbracciato la fede venivano a confessare in pubblico le loro pratiche magiche e un numero considerevole di persone che avevano esercitato le arti magiche portavano i propri libri e li bruciavano alla vista di tutti. Ne fu calcolato il valore complessivo e trovarono che era di cinquantamila dramme d’argento" (At 19,18-19). 7) Si denunciano stregonerie anche nell’Apocalisse (Ap 9,20-21; 21,9; 22,15). Nell’Anticristo questa attività magica e ingannatrice sarà presente all’ennesima potenza: la riassumerà nella sua totalità e completezza e avrà la potenza di satana dalla sua parte (2 Tess 2,9-10). L’Apocalisse riferisce che il dragone (= il diavolo) trasmetterà i suoi poteri alla bestia, cioè all’Anticristo (Ap 13,2.4).

S. EFREM (4° secolo - Dottore della Chiesa): "Dopo che l’iniquità sarà (successivamente) dilagata e tutte le creature saranno diventate corrotte, allora [...] l’uomo di iniquità [l’Anticristo; N.d.R.] sarà rivelato sulla terra, il seduttore degli uomini e l’agitatore di tutta la terra". [...] " Si preparerà l’uomo di iniquità e venendo entrerà in Gerusalemme; riedificherà e stabilirà Sion, si proclamerà Dio ed entrando nel tempio vi siederà, come scrisse l’apostolo, come se fosse Dio". (Tratto da: The Sunday Sermons of the Great Fathers, Vol. 4, tradotto e pubblicato da M.F. Yoal, Henry Regnery Co. 1964). "L’Anticristo userà come esca i beni terreni. Egli indurrà, con soldi e beni, molti cristiani ad apostatare. Darà loro terra libera, ricchezze, onori e potere. Il diavolo lo aiuterà a trovare tutti i tesori nascosti del mondo, persino quelli sul fondo degli oceani. Con quei tesori egli conseguirà maggiori successi per il regno di Satana che in ogni altro periodo dei secoli passati. Le acque sotto i suoi piedi saranno solide come la roccia e ai suoi comandi sembrerà che fiumi e ruscelli cambino il loro corso, così che l’acqua per un certo tempo scorrerà verso monte anziché verso valle".

S. ILARIO DI POITIERS (4° secolo - Padre e Dottore della Chiesa): "L’Anticristo insegnerà che Cristo era un impostore e non il vero Figlio di Dio".

S. GIOVANNI CRISOSTOMO (4-5° secolo - Padre e Dottore della Chiesa): "Il mondo sarà senza fede e degenerato dopo la nascita dell’Anticristo. L’Anticristo sarà posseduto da Satana e sarà il figlio illegittimo di una donna ebrea proveniente dall’Est.".

S. GIROLAMO (4-5° secolo - Padre della Chiesa): "Dichiariamo ciò che gli autori ecclesiastici ci hanno tramandato: /.../ "Non pensiamo che egli (l’anticristo) sia il Diavolo o un demone (come alcuni altri pensano), ma uno dell’umanità [un uomo] in cui Satana abiterà totalmente ... proferendo la sua bocca grande vanto, perché egli è l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, tanto che siederà nel tempio come se fosse Dio". (Corpus Christianorum, Series Latina, Voli. LXXV A, S. Heironymi Presbyteri Opera, Pars I, Commentariorum in Danielem).

S. BENEDETTO (5-6° secolo - Padre della Chiesa): "Durante i tre anni e mezzo del regno dell’Anticristo, Dio manderà Enoch ed Elia per aiutare i cristiani".

S. GREGORIO MAGNO (6-7° secolo -Padre e Dottore della Chiesa): "Dopo la nascita dell’Anticristo la maggior parte dell’umanità sarà in una condizione tale da corrompere la parola, e le pecore diverranno atee o cadranno nell’eresia. Le chiese saranno vuote e in rovina, i sacerdoti avranno poco zelo per le anime e le persone pie saranno poche. La maggior parte delle persone si darà a ogni vizio immaginabile". "Prima della nascita di suo figlio, la madre dell’Anticristo annuncerà l’avvento di un Messia che ridarà grande prosperità all’umanità". (Morales 23,15)

S. GIOVANNI DAMASCENO (7-8° secolo - Padre e Dottore della Chiesa): "Bisogna che si sappia che deve venire l’Anticristo. In verità, è Anticristo, chiunque non riconosce che il Figlio di Dio venne nella carne, che è Dio perfetto e divenne uomo perfetto rimanendo ed essendo al tempo stesso Dio (cfr. 1 Gv 4,2 s). Tuttavia, in un senso proprio (speciale) e particolare, è detto Anticristo colui che verrà al compimento del tempo.

Perciò è necessario che prima il Vangelo sia stato annunziato a tutte le genti, come ha detto il Signore (cfr. Mt 24,14), e allora Egli verrà, a riprova dei Giudei nemici di Dio (per convincere gli empi ebrei). Infatti il Signore disse loro: "Sono venuto nel nome del Padre e non mi avete ricevuto. Se un altro verrà in Suo nome, lui voi lo riceverete" (cfr. Gv 5,43). E l’apostolo: "poiché non hanno accolto l’amore della verità per essere salvi. E per questo Dio invia loro una potenza d’inganno perché essi credano alla menzogna e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all’iniquità" (cfr. 2 Tes 2,10 s).

Per cui gli ebrei non hanno accolto il Signore Gesù Cristo e Dio, che è Figlio di Dio, ma invece l’impostore, il seduttore (l’Anticristo) che dice di essere Dio, lo accoglieranno (cfr. 2 Gv 7). Infatti poiché chiamerà se stesso Dio, l’angelo che istruì Daniele così dichiara: "Egli non si curerà neppure delle divinità dei suoi padri" (cfr. Dan 11,37). E l’Apostolo: "Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l’apostasia e dovrà esser rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio" (cfr. 2 Tes 2,3 s) - nel tempio di Dio, ma non in quello nostro bensì nell’antico, quello degli ebrei. Infatti non verrà per noi ma per i Giudei (inizialmente) - e non a favore di Cristo, ma contro Cristo e quelli che sono di Cristo: perciò è detto anche Anticristo. Bisogna però che prima il Vangelo sia annunziato in tutto il mondo, fra tutte le genti (cfr. Mt 24,14) "e solo allora sarà rivelato l’empio, la cui venuta avverrà nella potenza di Satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all’apparire della sua venuta" (2 Tes 2,8 s). Perciò il diavolo stesso non si fa egli stesso uomo dopo l’Incarnazione del Signore - Dio lo proibisce! - ma un uomo nasce da fornicazione e riceve egli stesso tutta la potenza di Satana. Dio preconoscendo la malvagità della sua futura libera scelta, permette che il diavolo abiti in lui. Dunque nasce dalla fornicazione - come abbiamo detto - è allevato di nascosto, spunta improvvisamente, si ribella contro Cristo e regna. Durante la prima parte del suo regno - o piuttosto all’inizio del suo tempo o meglio della sua tirannia - indossa soprattutto le vesti della santità: ma quando diviene potente, quando ottiene il completo controllo, allora perseguita la Chiesa di Dio e manifesta tutta la sua malvagità. Egli verrà "con segni e prodigi menzogneri" (2 Tes 2,9) - finti e non veri - e sedurrà coloro la cui mente poggia su fondamenta fradice, deboli ed instabili e li indurrà ad abbandonare il Dio vivente, così da indurre in errore "se fosse possibile. anche gli eletti" (cfr. Mt 24,24). Saranno inviati Enoch ed Elia il Tisbita, per "ricondurre i cuori dei padri verso i figli" (cfr. Ml 3,22 s), vale a dire, per ricondurre la sinagoga al nostro Signore Gesù Cristo e alla predicazione degli apostoli. Ed essi saranno da lui (dall’anticristo) tolti da mezzo, cioè uccisi (cfr. Ap 11,7). Allora il Signore Gesù verrà dal Cielo, nello stesso modo in cui i santi apostoli lo videro salire al Cielo (cfr. At 1,9 s), perfetto Dio e perfetto uomo, con gloria e potenza (cfr. Mt 24,30); ed Egli, il Signore Gesù, distruggerà l’uomo di iniquità, il figlio della perdizione, con il soffio della Sua bocca (2 Tes 2,8). Pertanto, che nessuno si aspetti che il Signore venga dalla terra, ma dal Cielo, come Egli stesso ci ha espressamente assicurato" (Testi patristici, Giovanni Damasceno, La fede ortodossa, Città Nuova, 1998, IV, Capitolo 26, pp. 314-3 16).

"Il diavolo, i suoi demoni, il suo uomo - cioè l’Anticristo - e gli empi e i peccatori saranno consegnati al fuoco eterno (cfr. Mt 25,41.46).

S. TOMMASO D'AQUINO (13° secolo - Dottore della Chiesa): "L’Anticristo, quando verrà il suo tempo, pervertirà alcuni attraverso una persuasione esteriore... egli è il capo di tutti i malvagi in ragione della perfezione della sua malvagità... "Come in Cristo abita la pienezza della Divinità, così nell’Anticristo è presente la pienezza di ogni malvagità". Non certamente nel senso che la sua umanità sia assunta dal diavolo in unità di persona ... ma che il diavolo per ispirazione infonde la sua malvagità più copiosamente in lui che in tutti gli altri. In questo modo tutti i malvagi che sono venuti prima, sono segni dell’Anticristo". (Summa III, 8, 8). "L’opera dell’Anticristo la si può definire "prodigi menzogneri", sia perché egli ingannerà i sensi umani per mezzo di immagini illusorie, così che egli non farà realmente ciò che sembra fare; o perché, se opera veri prodigi, essi condurranno coloro che gli credono nella falsità" (Summa I, 114, 4). "Di essi [i miracoli dell’Anticristo] si potrebbe dire che sono veri, proprio come quelli dei maghi del Faraone che fecero vere rane e veri serpenti, ma essi non saranno autentici miracoli, perché saranno fatti attraverso la potenza di cause naturali" (Summa II, II, 178, 1).

"Alcuni sostengono che Enoch ed Elia dimorano ancora in quel paradiso (l’Eden)". (Summa I, 102,2). "Elia venne portato nel cielo atmosferico ma non in quello empireo, che è la dimora dei santi: e allo stesso modo Enoch venne trasportato nel paradiso terrestre, dove si crede che vivrà con Elia fino alla venuta dell’Anticristo" (Summa III, 49, 5).

 

 

 

 

 

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Pubblicato da "Profezie per il Terzo Millennio" su autorizzazione del direttore di redazione di "Fede e Cultura", don Guglielmo Fichera.

 


 

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